Mobile (arredamento)
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Citazioni sul mobile.
- I mobili hanno vita più lunga degli uomini, sono i rappresentanti degli uomini quaggiù e i loro continuatori. Ogni mobile rimane a rappresentare un uomo, la sua distrutta forma corporea, la sua anima indistruttibile. Entrate di notte, di soppiatto, mentre la casa dorme, in una camera deserta di uomo; affilate l'orecchio e udrete i mobili, con voce o di legno o di stoffa, scambiarsi le loro memorie e i nostri segreti. (Alberto Savinio)
- Mobili! grazie a Dio posso sedere e star ritto senza aver bisogno di un magazzino di mobili. Chi, se non un filosofo, non si vergognerebbe di vedere i suoi mobili caricati su un carro e attraversare il paese, esposti alla luce del sole e agli occhi degli uomini, povero rendiconto di scatole vuote? Questi sono i mobili Spaulding. Ispezionando un carico del genere non ho mai potuto dire se appartenesse a un povero o a uno dei cosiddetti ricchi; il proprietario mi è sempre sembrato miserabile. Infatti, di queste cose, tante più se ne ha e tanto più si è poveri. Ogni carico sembra contenga il contenuto di dodici capanne: e se una capanna è povera, questo è dodici volte più povero. Vorrei sapere perché si traslochi sempre, se non per disfarci dei nostri mobili, le nostre exuviae; e per andare, alla fine, da questo mondo a un altro ammobiliato da poco, e lasciare le nostre cose a essere bruciate. È come se tutte queste trappole fossero legate alla cintola dell'uomo e se egli non potesse percorrere l'accidentato terreno dove i nostri articoli sono gettati, senza trascinarsele addosso – tirarsi appresso la propria trappola. (Henry David Thoreau)
- Non è necessario raccontare ciò che accade a un uomo quando s'aggira per la casa nel cuor della notte, in veste da camera e pantofole; molti lo sanno per esperienza. Ogni oggetto – specialmente ogni oggetto con un angolo acuto – si diverte con codardo piacere a colpirlo. Quando portate un paio di scarpe robuste, ogni oggetto si fa da parte; quando vi avventurate fra i mobili in pantofole di lana e senza calze, essi si avvicinano e vi pigliano a calci. (Jerome K. Jerome)