Molokai, l'isola maledetta
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Molokai, l'isola maledetta
Titolo originale |
Molokai, la isla maldita |
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Lingua originale | spagnolo |
Paese | Spagna |
Anno | 1959 |
Genere | biografico, drammatico |
Regia | Luis Lucia |
Sceneggiatura | Jaime García Herranz |
Interpreti e personaggi | |
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Molokai, l'isola maledetta, film spagnolo del 1959 con Javier Escrivá, regia di Luis Lucia.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Dio chiede poco, però quel poco dev'essere così, disinteressato. (Damiano)
- Arrivò qui sulla mia goletta, poi seppi di lui e della sua opera. Conclusi che fosse pazzo. Più tardi compresi che la sua pazzia, se non era la verità, era perlomeno il bene. E il bene è sempre una verità. (Capitano)
- La nostra vera patria è il cielo. Lassù non ci sarà più lebbra né brutture, anzi, saremo trasfigurati. Che nessuno ci compatisca. Il mondo è una grande Molokai, ma una Molokai senza sacrificio, senza rassegnazione: piaghe lebbrose ricoprono gli spiriti senza possibilità di sollievo, perché coloro che ne soffrono non vogliono curarle, bensì nasconderle. Lebbra più contagiosa d'ogni altra, perché non la si sfugge, ma la si invidia. Verrà il giorno in cui queste verità non saranno soltanto parole d'un povero lebbroso. E allora, miei poveri amici, miei poveri malati, compagni dell'anima mia, sarete invidiati dalle generazioni che sfuggono le vostre piaghe, senza pensare che sono le decorazioni, gli emblemi gloriosi coi quali vi distingue Dio onnipotente, perché prendiate un posto al suo fianco nel trascorrere infinito del tempo. (Damiano)
Dialoghi
[modifica]- Capitano: Scendere su quell'isola è condannarsi per tutta la vita.
Damiano: O forse salvarsi per un periodo molto più lungo.
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