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Nicola Amoruso

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Nicola Amoruso (1974 – vivente), dirigente sportivo ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Nicola Amoruso

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Citazioni in ordine temporale.

Vito Lamorte (a cura di), fanpage.it, 10 maggio 2024.

  • [«Non tutti lo ricordano, ma lei esordì in Serie A con la Sampdoria»] Un periodo bellissimo, perché lì ho fatto tutto il settore giovanile e sono cresciuto nella società di Mantovani che aveva vinto lo Scudetto. L'anno dopo ho esordito in campionato e ho fatto anche gol in Coppa Italia, che quell'anno vincemmo. Io durante il mio percorso avevo il sogno di tornare alla Samp ma non è mai successo: ci sono andato vicino una volta, quando Mazzarri andò a Genova dopo la Reggina ma alla fine non se ne fece nulla. Era un desiderio che non si è mai realizzato quello di tornare a Genova ma chi mi è vicino lo ha sempre saputo. È lì che ho iniziato a sognare e mi sarebbe piaciuto.
  • [«Esistono ancora i "bomber di provincia" [...]?»] Oggi è un calcio completamente diverso, sotto tanti punti di vista. A mio parere si è perso molto dal punto di vista tecnico e sono cambiate anche tante dinamiche di mercato. Non credo ci siano più questo tipo di calciatori.
  • [«Era più difficile fare l'attaccante qualche anno fa in Serie A?»] Adesso gli attaccanti sono avvantaggiati anche dalla tecnologia. Prima ti trattenevano anche in maniera vistosa e a volte non chiamavano nulla. Ora la vita dell'attaccante è più semplice rispetto qualche anno fa. Ai miei tempi c'erano calciatori di grandissima qualità anche nelle squadre medio-piccole e fare risultato non era semplice su quei campi. Ora mi sembra molto più facile perché il divario con le big è troppo ampio.

Intervista di Davide Grittani, bari.corriere.it, 29 agosto 2024.

  • Arrivai alla Juventus insieme a tanti giovani talenti dell'epoca: io, Vieri appunto, ma anche Montero. Quella squadra aveva appena vinto la Champions, noi entrammo in punta di piedi in un team fortissimo in cui gli spazi andavano sudati e conquistati. Ci sono molti ex colleghi che hanno vinto molto più di me, ma che non hanno mai alzato l'Intercontinentale. Sono stato fortunato, mettiamola così.
  • [«Cos'hanno i calciatori di oggi che lei non aveva?»] La capacità di comunicare, che è un bene ma può essere anche un eccesso. [«E cos'aveva lei che loro non avranno mai?»] Il rapporto negli spogliatoi e tra colleghi, c'era un rispetto che oggi sembra raro, quasi antico.
  • [«Si è mai accorto dell'omosessualità di qualche suo ex collega?»] No, davvero mai. E se me ne fossi accorto non avrei fatto l'ipocrita. Lo avrei aiutato a superare eventuali difficoltà, a integrarsi meglio. Gli spogliatoi non sono ambienti così duri come vengono raccontati, ma non sono nemmeno ambienti per educande. Possono volare parole forti, se tra noi ci fosse stato qualche omosessuale... beh capisco che avrebbe provato disagio, forse anche un po' di amarezza.

Citazioni non datate

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Citato in Paolo Camedda, goal.com, 29 agosto 2023.

  • [Sulla Juventus Football Club 1996-1997] Ci catapultammo in un mondo totalmente nuovo, la squadra era lontana anni luce dalle altre. Giocava un calcio spettacolare ed era conosciutissima a livello europeo.
  • Seppur fossi davvero giovane, capii subito in che ambiente mi trovassi, quali fossero le regole, gli obiettivi e il DNA della Juventus. Bisognava vincere con professionalità e stare attento ai comportamenti che si avevano. [...] Ti rendi conto di esserti abituato talmente bene e di aver avuto la fortuna e bravura di giocare in un club del genere solo quando lo lasci. Non è certamente facile lasciare una compagine del genere. Questa esperienza ti segna davvero tanto, perché la Juventus ha tifosi in tutto il mondo e io ad ogni modo rimango e rimarrò sempre un calciatore che ha vestito la maglia bianconera.
  • È stata una fortuna essere stato allenato da Carlo Mazzone, per me il 1999/00 è stato un anno stupendo. Il mister rendeva alcuni momenti drammatici, simpatici e comici con la sua personalità e romanità. La famosa partita contro la Juventus ero combattuto se giocarla o meno, perchè ero di proprietà della Juventus ma in prestito al Perugia. I giornali il sabato fecero delle supposizioni, visto che sarei dovuto partire dalla panchina, e così andai da Mazzone convinto di voler scendere in campo dal primo minuto. Giocai un tempo e mezzo, facendo il mio dovere. Il resto è storia [...]
  • La maglia della Reggina è stata la mia seconda pelle [...]. Arrivai in amaranto a 31 anni e per me si rivelò una seconda giovinezza.
  • [Sulla Reggina Calcio 2006-2007] [...] quell'anno lì riuscimmo a fare qualcosa di unico che ancora oggi è rimasto negli annali, riuscendo a salvarci nonostante quegli infiniti punti di penalizzazione. Giocavamo a memoria e ci divertivamo davvero tanto, e ancora oggi quel traguardo lo consideriamo a tutti gli effetti il nostro Scudetto.
  • [...] spesso me ne sono dovuto andar via da una squadra forzatamente. Nonostante ciò, questo continuo cambio mi ha fatto molto bene sotto il punto di vista umano. Ho avuto la possibilità di vedere e vivere diverse città e quindi conoscere luoghi nuovi e gente nuova. Umanamente parlando, mi sono arricchito davvero tanto.

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