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Paola Predicatori

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Paola Predicatori (1967 – vivente), scrittrice italiana.

laletteraturaenoi.it, 25 gennaio 2019.

  • Quando ho iniziato a scrivere, l'ho fatto senza avere bene in mente il target di lettori. C'era questa storia che mi girava in testa da un p' e l'ho scritta – mi riferisco a Il mio inverno a Zerolandia. Poi ho pensato che era adatta anche a un pubblico giovane, e infatti alla fine ne è venuto fuori un crossover. Però, è vero, le mie storie hanno come protagonisti i giovani adulti, cioè quell'età di mezzo in cui si realizza in parte la personalità di ognuno; in cui ideali e realtà si scontrano e si percepisce con più chiarezza l'importanza delle proprie scelte. Nelle mie storie tuttavia si incrociano spesso due storie, una giovane e una un po' più adulta. Mi piace il dialogo tra le generazioni, anche e soprattutto quando è assente e bisogna quindi capirne il motivo.
  • I nodi dell'adolescenza sono gli stessi, ma molto è cambiato. Il progresso tecnologico non può più essere tenuto separato dall'età evolutiva. La mia generazione è quella che è stata giovane negli anni Ottanta e Novanta, appena vent'anni prima c'era stata la guerra, con noi in casa c'era mia nonna che ne parlava continuamente. Guardavamo al futuro con fiducia, la società dei consumi cominciava a blandirci in tutti i modi e crescere sembrava una sfida. Oggi il Novecento è il ricordo di un ricordo, la crisi ci ha fatto risvegliare in un mondo diverso, molto più duro – non che la vita sia mai stata semplice, questo no – ma è quello in cui vivono i nostri ragazzi e con cui devono fare i conti. A volte ho l'impressione che nel loro essere giovani ci sia spesso un'ombra, una scontetezza e una paura di fondo che poi emergono in mille modi. Vivono circondati da sogni in una società che poi concede loro molto poco.
  • La lettura è come la bicicletta: occorre prima qualcuno che te la compri e che poi abbia la pazienza di stare con te mentre fai i primi tentativi, che ti accompagni dopo, quando sei più esperto. Bisogna leggere insieme ai ragazzi, e alla fine qualche seme cresce. È un po' come Elzéard Bouffier [il protagonista del racconto L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono] con i suoi alberi. Le scuole dovrebbero avere tutte biblioteche ben fornite e quando non ci sono, si dovrebbero calendarizzare uscite mensili alle biblioteche del proprio comune. La lettura viene sempre concepita come un'attività in solitario, e questo le sottrae forza.

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