Paolo Pietroni

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Paolo Pietroni (1940 – vivente), scrittore, giornalista e drammaturgo italiano. Usò lo pseudonimo Marco Parma per il suo più noto romanzo Sotto il vestito niemte.

Citazione di Paolo Pietroni[modifica]

Sotto il vestito niente, quarant'anni dopo. Paolo Pietroni "Il film doveva farlo Antonioni, ma gli fu impedito"

Intervista di Marco Cicala, Repubblica.it, 9 giugno 2023

  • in parte, l'impero della moda si affermava ed estendeva con il denaro nero delle organizzazioni criminali. In particolare per quanto riguardava l'apertura di negozi nelle strade più chic delle grandi città, New York, Parigi... Mi parlarono anche di connessioni con il traffico d'armi e con il mercato della droga, che tuttavia non coinvolgevano le grandi firme, ma il sottobosco degli accessori, cinture, scarpe, profumi...
  • Che cosa era stata l'esplosione del prêt-à-porter? Una rivoluzione che aveva permesso a tante donne della media borghesia di comprare vestiti fino ad allora riservati a un'élite, pezzi unici, inaccessibili alle loro tasche. Il prêt-à-porter offriva invece la possibilità di acquistare abiti concepiti in grandi atelier. Non proprio pezzi unici, ma quasi.
  • Nelle settimane della moda, Milano si riempiva di ragazze spesso straniere e spiantate. Le piazzavano in residence o alberghetti di bassa categoria. E alle sfilate erano prede di giornalisti che promettevano loro copertine, di rampolli dell'imprenditoria emergente, di manager con mogli o fidanzate influenti e spendaccione.
  • Fu Spagnol a farmelo notare. Diceva che quel "niente" attraeva con la sua ambiguità. Rimandava al successo volatile delle modelle e all'eros di quelle ragazze-bambole. Ma richiamava anche la differenza insuperabile tra donna e uomo. L'essenza della femminilità della quale il maschio non potrà mai impadronirsi. Perché quel "niente" è qualcosa di cui la donna è sovrana assoluta. Che sia madre o che non faccia figli, la donna è potenzialmente generatrice di vita. Dunque "immortale". L'uomo no.

Sotto il vestito niente[modifica]

Incipit[modifica]

Albergo Minerva - ore 7 Un’alba livida. Una luce lattiginosa quasi invernale. Il cielo coperto non dalle nuvole ma da una nebbia precoce e inattesa. I vetri della porta d’ingresso dell’albergo Minerva sono opachi. «Sarà l’umidità, li hanno puliti ieri», dice il portiere di notte Giuseppe Bastianini. Non lo dice a nessuno. Pensa a voce alta quando è solo. Lui che ha sempre odiato la solitudine, dormiva con la luce accesa quando era bambino, orfano prima della pubertà, affidato a una zia senza figli, mandato in collegio perché incapace di studiare da solo, finito dopo molte traversie a lavorare in una casa piena di gente che va e che viene, ma condannato per colpa di alcune spiacevoli distrazioni a un ruolo solitario e paradossale per lui: portiere notturno.

Citazioni[modifica]

* Ci fosse l’ascensore che funziona, salirebbe lui, almeno per il gusto di riuscire a vederla senza trucco, con uno straccetto addosso per non aprire la porta nuda. Perché quelle dormono nude certamente, obbligate a vestirsi cinquanta volte al giorno, avranno l’allergia di vestirsi anche per dormire.

* Secondo gli ultimi dati dell’Interpol, ogni anno un milione e novantacinquemila individui diventano praticamente invisibili. Escono di scena senza salutare nessuno. Cambiano nome e forse anche faccia. Morti o vivi, in fuga per amore o per forza, di loro non avremo più notizie. Pensate: trecento persone al giorno. E badate che i dati dell’Interpol non comprendono i paesi comunisti, la Cina e molta parte dell’Asia.

Bibliografia[modifica]

  • Paolo Pietroni, Sotto il vestito niente, Longanesi, 1983

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