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Pepi Merisio

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Giuseppe Merisio, noto come Pepi Merisio (1931 – 2021), fotografo e fotoreporter italiano.

Citazioni di Pepi Merisio

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  • [In riferimento al mondo contadino degli anni Sessanta] Mi accorgevo che questo mondo, che fotografavo perché profondamente affine al mio modo di essere, mi sfuggiva dalle mani, si andava sgretolando di giorno in giorno sotto i colpi del consumismo. Ho dovuto fotografare con una grande urgenza, quasi con furore. L'avevo iniziato come un meditato lavoro di ricerca e dovetti condurlo a termine in gran fretta, perché ogni giorno mi sottraeva elementi essenziali.[1]
  • Nel racconto fotografico non ha molta importanza il "senso cronologico", ma piuttosto il "senso del tempo"; non occorre cioè che la serie di foto descriva un avvenimento nel susseguirsi delle varie azioni, quanto piuttosto che la totalità del fatto, il suo "tempo", sia resa con verità.[1]
  • Oggi vai a Hong Kong, e trovi il ragazzo vestito come a Cogne o a Fucecchio; e a Fucecchio vedi l'uomo vestito come a Tirano e fischiettando lo stesso mediocre motivo musicale. Ora è evidente che questo livellamento, questo sbiadimento dell'individuo è una forma di violenza che io rifiuto: e lo dico ricordando senza retorica figure e modi di vita meno anonimi, meno cedevoli, meno illusi. Certo, so bene che i contadini, i boscaioli eccetera erano spesso, e ancora sono, vittime delle ingiustizie, dell'ignoranza e così via: ma erano, e sono, almeno dei passionali, e le passioni, si sa, sono forze. Questo voglio dire con le mie fotografie, senza, ripeto, retorica alcuna.[2]

Note

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  1. a b Citato in Attilio Colombo, Immagini di un tempo senza tempo, in I grandi fotografi. Pepi Merisio, Gruppo Editoriale Fabbri, Milano, 1982, p. 56.
  2. Citato in Enzo Fabiani, Una ricerca partecipe, affettuosa e testarda, in I grandi fotografi. Pepi Merisio, Gruppo Editoriale Fabbri, Milano, 1982, p. 5.

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