Piero Bartoloni

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Piero Bartoloni nel sito archeologico di Monte Sirai, Carbonia (1964)

Piero Bartoloni (1943 – vivente), archeologo italiano.

Fenici e cartaginesi sul mare[modifica]

  • In un giorno imprecisato del 1110 avanti Cristo, a giudicare almeno da quanto ci narrano le fonti scritte, un nucleo di navi fenicie faceva il suo ingresso nella rada di Cadice, situata a circa 4000 chilometri dalla loro città di origine. È questo uno dei primi atti dell'epopea dei fenici, i più abili navigatori del I millennio avanti Cristo, che doveva concludersi tragicamente, in Oriente nel 332 a. C., a opera delle falangi di Alessandro il Macedone e, in Occidente nel 146 a. C, per mano delle legioni di Scipione Emiliano. (p. 30)
  • Le cause che resero queste popolazioni rivierasche del Libano [i fenici] le più abili del loro tempo sul mare sono da ricercarsi sia nell'esiguità del loro territorio, sia nelle continue scorrerie, nelle devastazioni e nelle gravose imposizioni di tributi che venivano inflitte alle città-stato dai sovrani mesopotamici. (p. 30)
  • Sempre al fine di scoprire nuove fonti di commercio, i fenici intrapresero viaggi che ancora nel XVI secolo dopo Cristo destavano perplessità e timori nei più arditi naviganti italiani e portoghesi. Si spinsero infatti, verso la fine del VII secolo avanti Cristo, con navi armate dal faraone Necao fino a circumnavigare l'Africa, scendendo lungo il Mar Rosso e risalendo la costa atlantica: il viaggio, a quanto ci narra Erodoto (IV, 42, 2-4), ebbe la durata di tre anni, durante i quali i fenici, per provvedere al proprio nutrimento, scesero a terra e, seminato il grano, attesero il raccolto prima di continuare la navigazione. (p. 31)

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