Pietro Sforza Pallavicino

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Il cardinale Pallavicino in un ritratto del 1663

Pietro Sforza Pallavicino (1607 – 1667), cardinale e storico italiano.

Citazioni di Pietro Sforza Pallavicino[modifica]

  • [Riferendosi all'attività degli studi letterari] La più nobile, come la più simile alla vita de' beati, anzi pur di Dio; e la più dissimile, e la più superiore al viver de' bruti e di quegli uomini che più hanno del brutale. La più dilettevole, come quella che diletta la più alta parte dell'uomo; e il cui diletto non sazia mai, e migliora quella potenza che di tale operazione, intensamente dilettasi [...].[1]
  • [Riferendosi al problema della grazia nei lavori del Concilio di Trento] Ora perché il dogma della giustificazione era come la divisa che distingueva i cattolici dagli eretici, e 'l tronco dal quale germinavano come rami o l'altre verità o gli altri errori, e gl'imperiali di ciò valevansi perché la gravità dell'affare cagionasse ed onestasse la lunghezza; è incredibile con quanta cura, sottigliezza, ed assiduità si bilanciò e si sminuzzò ogni sillaba nelle congregazioni prima de' teologhi consiglieri, e poi de' padri decisori.[2]

Citazioni su Pietro Sforza Pallavicino[modifica]

  • Quel fine scrittore che fu il cardinale Sforza Pallavicino nel proemio all'Arte della perfezione cristiana (Roma 1665) ringraziava Dio innanzitutto per averlo fatto incline agli studi delle buone lettere. Chiamava questa, insieme con la vocazione ecclesiastica, la grazia della bontà divina verso di lui, perché l'attendere a studi letterari è la più nobile, la più dilettosa e la più onorata fra le attività dell'uomo. (Eugenio Garin)

Note[modifica]

  1. Citato in Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, terza ed., Edizione CDE su licenza della Giulio Einaudi editore, Milano, 1989, vol. 2, p. 273.
  2. Citato in Eugenio Garin, ibidem, vol. 2, p. 279.

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