Richard Yates

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Richard Yates (1926 – 1992), scrittore, giornalista e sceneggiatore statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

Bugiardi e innamorati[modifica]

Quando Franklin D. Roosevelt era stato eletto da poco presidente, c'erano senz'altro in tutta l'America scultori che avrebbero voluto avere l'occasione di fargli un ritratto dal vivo, ma mia madre aveva delle conoscenze.

Easter parade[modifica]

Né l'una né l'altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l'impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori. Era successo nel 1930, quando Sarah aveva nove anni ed Emily cinque. La madre, che incoraggiava le bambine a chiamarla «Pookie», le portò via da New York per andare ad abitare in una casa in affitto a Tenafly, nel New Jersey, dove pensava che le scuole fossero migliori e dove sperava di avviare una propria carriera nel mercato immobiliare suburbano.

Il vento selvaggio che passa[modifica]

A ventitré anni, Michael Davenport aveva ormai imparato a fidarsi del proprio scetticismo. Leggende o miti di ogni tipo finivano per spazientirlo, perfino quelli che in genere vengono presi per buoni; ciò che voleva, sempre, era capire come stavano veramente le cose.

Proprietà privata[modifica]

«Aspetta un momento... non era la stessa divisione in cui eri tu, Lew?» Betty Miller si voltò verso il marito, quasi rovesciando il bicchiere, con gli occhi spalancati e pronti a un'impagabile coincidenza. Aveva interrotto Tom Brace nel bel mezzo del suo racconto, e adesso tutti dovevano aspettare la risposta di Lew Miller.

Revolutionary Road[modifica]

L'ultima eco della prova generale si spense, e gli attori della Compagnia dell'Alloro si ritrovarono senza altro da fare che starsene lì, silenziosi e smarriti, a guardare oltre le luci della ribalta verso una platea deserta, battendo le palpebre; usavano appena respirare, mentre la figura tozza e solenne del regista emergeva tra le nude sedie per raggiungerli sul palcoscenico e dalle quinte tirava fuori, trascinandola rumorosamente, una scala doppia, vi saliva fino a metà, e da qui si voltava e gli diceva, raschiandosi più volte la gola, che erano tipi maledettamente in gamba e che era proprio un piacere lavorarci assieme.[1]

Undici solitudini[modifica]

Nessuno si aspettava che Grace lavorasse quel venerdì prima delle sue nozze; anzi, se mai ne avesse avuta l'intenzione, glielo avrebbero impedito.
Accanto alla sua macchina da scrivere, c'era in una scatola di cellophane un bouquet di gardenie, da parte del signor Atwood, il suo principale, e nella busta che l'accompagnava un buono di dieci dollari da spendere ai magazzini Bloomingdale's. Da quella volta che lei s'era lasciata abbracciare durante il party natalizio dell'ufficio, il signor Atwood le faceva una specie di timida corte, e ora, andando a ringraziarlo, lo trovò tutto imbarazzato che apriva e chiudeva senza scopo i cassetti della scrivania, mentre arrossiva e ridacchiava quasi senza osare guardarla in faccia.

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Richard Yates, Bugiardi e innamorati, traduzione di Andreina Lombardi Bom, minimum fax, 2018. ISBN 9788875219536
  • Richard Yates, Easter Parade, traduzione di Andreina Lombardi Bom, minimum fax, 2019. ISBN 9788833890586
  • Richard Yates, Il vento selvaggio che passa, traduzione di Andreina Lombardi Bom, minimum fax, 2010. ISBN 9788833890913
  • Richard Yates, Proprietà privata, traduzione di Andreina Lombardi Bom, minimum fax, 2019. ISBN 9788833891101
  • Richard Yates, Undici solitudini, traduzione di Maria Lucioni, minimum fax, 2018. ISBN 9788875219239

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]