Rkomi

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Rkomi, pseudonimo di Mirko Manuele Martorana (1994 – vivente), rapper e cantautore italiano.

Citazioni di Rkomi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Non credo in un revival del rock, ma credo che possa avere una grande forza nelle canzoni di oggi.[1]

«Dov'è la scintilla?»

Intervista di Valentina Colosimo, vanityfair.it, 1 febbraio 2022.

  • L'elettricità è quella sensazione che mi ha sempre accompagnato in tutto ciò che amo fare. È la scintilla che cerco in tutte le cose che faccio.
  • Sono un amante del caos e della compagnia, ma ho bisogno di una dose di solitudine. Stare per i fatti miei, passare una serata a casa da solo. La mia generazione non è molto capace di starsene sola a lottare con i propri mostriciattoli.
  • Tutto quello che sto facendo – la muay thai, il corso di teatro, le lezioni di pianoforte – sono una dichiarazione d'amore alla bellezza della vita.
  • [«Che ruolo ha nella sua vita oggi la muay thai, la boxe thailandese?»] È stato l'inizio di tutto a 18 anni, quando l'ho incontrata in un momento di grande caos di cui non ero consapevole. Avevo lasciato la scuola, l'istituto alberghiero, stavo sempre fisso nel quartiere, ho fatto anche qualche marachella... In quel momento ho conosciuto una persona con un vissuto simile al mio che è diventata il mio maestro. Inizialmente la muay thai mi sembrava solo una disciplina che ti insegna a difenderti, poi ho scoperto tutta l'altra parte.
  • Adesso in realtà sono in un momento di enorme fascinazione per il cinema: Truffaut, Fellini, Antonioni. Mi piace il ritmo di quelle sceneggiature, più lente di oggi, mi sembra che in quel cinema ci fosse spazio per la riflessione, per il silenzio.

«Ero senza un soldo, mi sentivo uno sconfitto»

Intervista di Renato Franco, corriere.it, 22 agosto 2022.

  • Io a 18 anni ero uno sbandato, guardavo il mondo con gli occhi sbagliati, ho sempre pensato che la vita ce l'avesse con me per via delle poche possibilità economiche che avevamo, ero arrabbiato, vedevo quel colore nero ovunque.
  • Il mio dispiacere è non essere tanto erudito, tendo a essere un credulone, ma almeno in una cosa sono stato intelligente: ero consapevole che bisognasse lavorare per sentirsi liberi di dire: "Mamma, voglio fare musica". Perché è importante sognare ma essere anche realisti; dovevo lavorare e pagarmi l'affitto per poter cantare [...]
  • I miei album sono principalmente incentrati sulle relazioni, durature o meno che siano. A parte il primo album, dove ero molto incazzato con il mondo, nelle mie canzoni c'è quasi sempre una donna: l'amore o le fughe dall'amore sono ricorrenti, i rapporti quando finiscono sono per loro natura sempre conflittuali, c'è sempre uno che ha sbagliato, c'è sempre uno stronzo, e di solito quello sono io. Mi attacco molto alle presenze femminili che incontro, credo sia perché sono sempre stato in mezzo a sole donne. Mia mamma ha cinque sorelle (e un fratello) e ha cresciuto da sola me e mio fratello; a sua volta mia nonna — una che si è fatta da sola — ha cresciuto da sola tutti quei figli. Il mito della donna forte ce l'ho sempre avuto e nelle mie relazioni, di amore o di amicizia, cerco quel tipo di donna.
  • [«Cosa le ha insegnato sua mamma?»] Tantissime cose, a partire dal valore dei soldi, a stare attento a come usarli. E mi ha insegnato che in famiglia non esiste uomo e donna, ognuno ha una parte femminile e maschile e bisogna lasciar coesistere queste due anime.
  • [«Nei suoi concerti invita a lasciare in tasca il cellulare...»] Ma non mi ascoltano mica tanto... Capisco fare un video, lo faccio io per primo ai concerti che vado a vedere. Ma se stai tutto il tempo con il cellulare in mano ti perdi delle sensazioni importanti, un conto è guardare con i propri occhi, un altro attraverso lo schermo. Un giorno mi piacerebbe far diventare i miei concerti una sorta di escape room: ritirare i telefoni, dare al pubblico delle fiaccole, far vivere un'esperienza quasi soprannaturale.

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Barbara Visentin, Rkomi: «Il mio rap ha più forza col rock. E oggi duetto con chi mi pare», corriere.it, 18 giugno 2021.

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