Walter Moers

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I numeri da 0 a 7 nelle rune di Zamonia, dal libro di Walter Moers La città dei libri sognanti

Walter Moers (1957 – vivente), scrittore tedesco di libri fantasy.

Rumo e i prodigi nell'oscurità[modifica]

  • Figuratevi un armadio!
Sì, un grande armadio con tanti cassetti che contengono, in ordine alfabetico, tutti ma proprio tutti i portenti e i segreti di Zamonia. Un armadio che libra nell'oscurità assoluta.
Riuscite a figurarvelo?
Bene! Ora osservate come si apre uno di quei cassetti! Quello con la lettera R. R come Rumo.
E adesso guardate dentro! Guardate fino in fondo! Prima che torni a richiudersi.
  • E quello lassù, più in alto di tutti, non era il filo d'argento...? Certo che era lui, e danzava, molto, molto più esile di prima, sopra tutti gli altri. Però Rumo riusciva ugualmente a coglierlo...
  • Ritenere che il male non sia capace d'amore è sempre stato un modo pericoloso di sottovalutarlo.
  • Tartaro: una città senza cielo, senza nuvole. e senza stelle. Una città piena di odori sgradevoli, senza colori, senza la luce del sole. Perfino la sua architettura metteva Rumo a disagio. Ovunque solo forme ingobbite, rincagnate, cornute, squamate, minacciose. Facciate di edifici simili a orride smorfie, porte come fauci spalancate, finestre come orbite vuote, tutto in bianco e nero. Fra le casa erano tese corde dalle quali pendeva sucida biancheria stracciata, come cadaveri d'impiccati.

La città dei libri sognanti[modifica]

  • Veniamo dalle stelle e alle stelle andiamo, la vita è solo un viaggio all'estero. (Danzelot lo Spaccasillabe)
  • Nei profondi e freddi dirupi
    dove l'ombre lasciano il segno,
    dove i libri sognano cupi
    i tempi in cui erano legno,
    dove il carbon diventa diamante
    e luce non c'é né pietà,
    laggiù regna terrorizzante
    dell'Ombre il Re, sua maestà
  • Fatto di tomi ammonticchiati,
    maledetti e dimenticati,
    di finestre cieche orlato,
    sol da fantasmi abitato,
    d'orride bestiacce infestato
    di carta e di cuoio chiodato,
    un luogo d'urla lacerate
    noto come Castel Ombrate.
  • Squilla il campanel del focherello:
    cos'avrà da dire mai di bello?
    Oppur quel rintocco un sciagura
    ci preannuncia nella notte oscura?
    Parlar non sa, soltanto squillare:
    notizie dolci saranno, o amare? (Perla La Gadeon)
  • Leggere è un modo intelligente per evitare di pensare.
  • Copiare da uno è furto, copiare da molti è ricerca.
  • Nero, di legno, con l'ante serrate
    son da quando m'han preso a sassate.
    A mille conservo sudice lenti
    da quando m'è occorso quell'accidenti.
    Di supposte e pillole io faccio a meno:
    son d'occhiali sporchi un armadio pieno. (Danzelot lo Spaccasillabe)
  • Pensieri scintillanti mi grandinavano addosso come polvere di stelle e mi si spegnevano sfrigolando sulla corteccia cerebrale.
  • La coscienza si restringe, per fortuna, con l'accrescimento del potere. È un processo del tutto naturale. (Phistomefel Smeik)
  • Se il punto è un muro, i due punti sono una porta.

Ensel e Krete[modifica]

  • Da poco cominciata la mia vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    chè la diritta via era smarrita.
Ah! quanto, a dir qual era, è cosa dura,
questa selva selvaggia aspra e forte,
che nel pensier rinnova la paura!
Della morte incombevano gli artigli
su me che, tremebondo ancor, m'accingo
a dir del bosco i tranelli e i perigli (Ildefonso de' Sventramitis)

Citazioni su Walter Moers[modifica]

Le tredici vite e mezzo del capitano Orso Blu[modifica]

  • Da secoli non leggevamo niente di più pazzo. Un coup letterario assolutamente riuscito. (dal giornale Der Spiegel)
  • Sarà difficile trovare un libro più divertente nei prossimi tempi. (dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung)

Rumo e i prodigi nell'oscurità[modifica]

  • Un Tolkien senza la dicotomia bene/male e un Michael Ende senza salvifici messaggi esoterici. (dal quotidiano Die Zeit)
  • Rumo è il corrispondente narrativo di un dittico di Hieronimus Bosch... un mix frenetico della storia della letteratura, dove un semplice e simpatico Ulisse cerca la sua Euridice attraversando l'inferno di Dante per combattere una battaglia che fa sembrare l'Iliade un gioco da ragazzi. (dal quotidiano Die Tageszeitung)

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