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Eleanor Arnason

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Eleanor Atwood Arnason (1942 — vivente), scrittrice statunitense.

Le cinque figlie della grammatologa

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  • «Qui ci sono i sostantivi, che considero la solida e preziosa base del linguaggio. Li do a te perché sei la maggiore. Prendili e usali come meglio credi.» (p. 69)
  • «Questa contiene verbi, che considero la forza del linguaggio. Te li dono perché sei la seconda delle mie figlie, la più impavida e audace. Prendile e usali come meglio credi.» (p. 70)
  • «Tu sei la più dolce e la più elegante fra le mie figlie», disse la grammatologa. Perciò ti darò gli aggettivi. Prendili e fanne ciò che puoi. Possano la fortuna e la bellezza essere sempre con te.» (p. 72)
  • [Sugli aggettivi] Portare quel carico non fu proprio facile. C'erano, da una parte parole rosee e delicate che non pesavano molto e svolazzavano. Dall'altra, parole simili a pietre che giacevano tenebrose, feroci e temibili. Sembrava che non ci fosse un vero e proprio equilibrio per una simile collezione. (p. 73)
  • Gli aggettivi uscivano uno dopo l'altro: ricco, fine, bello, lussureggiante. Quest'ultimo assomigliava a un granchio ricoperto da una vegetazione ispida. [...] La borsa era quasi vuota tranne che per le parole spiacevoli. Quando viscido allungò il tentacolo, la terza figlia tirò subito stretta la cordicella di chiusura. Viscido urlò di dolore. Nella parte inferiore della borsa, gli aggettivi peggiori brontolavano: «Sleale! Ingiusta!» (p. 73)
  • Lo sciamano, una persona alta e affascinante, stava lì vicino provando diversi aggettivi. Era particolarmente interessato al maschile, femminile e neutro-androgino. «Non riesco a decidermi», disse lo sciamano. «Questo è il lato oscuro della nostra nuova condizione. Prima avevamo delle scelte chiare. Ora, la nuova complessità mette tutto in dubbio.» (pp. 73-74)
  • Ma lo sciamano stava ancora provando gli aggettivi, incapace di decidere se lei, lui o esso volevano essere femminile, maschile o androgino.
    «Non posso sposare qualcuno che ha le idee così confuse», disse la terza figlia. «La sottigliezza è una cosa. L'incertezza è un'altra.» (p. 75)
  • Alla fine, riuscì a riempire una borsa con gli avverbi, anche se erano piccole creature dispettose che provavano a scappare. (p. 75)
  • «Come possiamo avere il cielo senza il blu? Come possiamo avere l'oro senza luccicante? E quanto può essere utile un verbo se non può essere modificato? Ci basta camminare, senza lentamente rapidamente?» (p. 77)
  • «Preposizioni», disse la madre, mostrandole alla figlia. Erano paroline noiose come pezzetti di ferro che può fare un fabbro. Alcuni piegati in angoli. Altri curvati in ganci. Altri ancora erano cerchi ed eliche. Qualcosa in loro toccò il cuore della figlia minore. [...] Nonostante fossero piccole, le preposizioni erano pesanti e avevano angoli affilati. (p. 78)
  • Vennero fuori le preposizioni - di, da, con, a, per, sotto, sopra e così via. Quando le aveva messe nella borsa, le sembravano ganci o angoli. Ora, partendo in riordinate, le ricordavano formiche. [...]
    In qualche modo - quasi come una sorta di magia - dove passavano loro si creava l'ordine. (p. 80)
  • Questo luogo divenne noto come Relazione. Oltre ai genealogisti e agli agenti matrimoniali, diede vita a molti diplomatici e mercanti. Questi ultimi due gruppi, attraverso il commercio e la negoziazione, gradualmente unificarono i cinque paesi di Cositudine, Cambiamento, Raffinatezza, Varietà e Relazione. L'impero che formavano fu chiamato Cooperazione. Nessun posto era più solido, più forte, più complesso, più energico o meglio organizzato.
    La bandiera della nuova nazione era una formica sotto un sole giallo brillante. A volte la creatura teneva uno strumento: una cesoia, una falce, un martello, una spatola o una penna. Altre volte, le sue mani (o piedi) erano vuote. Sotto c'era sempre il motto della nazione: CON. (p. 81)

Incipit di alcune opere

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Meduse

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Nel primo decennio del ventunesimo secolo, un gruppo di importanti pensatori cambiarono le basi della fisica. Nel 2015, fu evidente che era possibile costruire un'unità Ftl (Più veloce della luce); nel 2030 l'unità fu costruita. L'umanità, che si era creduta intrappolata sulla Terra e condannata a soffocare nei veleni che lei stessa aveva creato, si trasferì di colpo nella galassia.
O, piuttosto, lo fece una parte di essa. La maggior parte delle persone (ce n'erano nove miliardi nel 2070) rimasero sul pianeta Terra e tentarono di venire a patti con le terribili conseguenze del collasso ambientale: l'effetto serra, l'esaurimento della fascia d'ozono, le piogge acide e la serie apparentemente infinita di epidemie che dilagavano, tutte causate per un verso o per l'altro dall'inquinamento.

Sigma Draconis

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DAL: Comitato per il problema dei primi contatti
AI: Membri della prima spedizione interstellare

Il problema, dal nostro punto di vista, si divide in tre: (1) Potreste incontrare individui con una tecnologia più progredita della nostra. (2) Potreste incontrare individui con una tecnologia simile. (3) Potreste incontrare individui con una tecnologia meno progredita.
(Per il momento lasceremo da parte il problema di che cosa si intenda per "più" o "meno" progredito. Lasceremo da parte anche la possibilità che gli alieni abbiano una tecnologia così diversa dalla nostra che sia impossibile mettere a confronto le due.)

Bibliografia

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  • Eleanor Arnason, Meduse, traduzione di Grazia Alineri, Mondadori, 1995.
  • Eleanor Arnason, Sigma Draconis, traduzione di Maria Elena Vaccarini, Mondadori, 1995.
  • Eleanor Arnason, Le cinque figlie della grammatologa, in Ann VanderMeer, Jeff VanderMeer (a cura di), Le visionarie. Fantascienza, fantasy e femminismo: un'antologia, traduzione di Claudia Durastanti e Veronica Raimo, Nero Editions, 2018. ISBN 978-8880560074

Altri progetti

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