Simone Sarasso
Simone Sarasso (1978 – vivente), scrittore italiano.
Invictus. Costantino, l'imperatore guerriero
[modifica]Nicomedia, 22 maggio 337 d.C.
Il vento, che sa di sale. E la luce d'alabastro delle finestre. L'impero, là fuori, con il cuore in gola. È il tramonto. La fine d'una vita intera.
Costantino fissa la porpora gettata sul pavimento, la veste bianca che ha indosso, leggera come lo scirocco. Guarda le proprie mani. Mani che hanno stretto il mondo, ora buone a malapena per aggrapparsi alla sedia accanto al letto.
Vacilla. La testa ingombra di febbri e di pensieri. Si specchia negli occhi umidi di Eusebio.
Il vescovo sbatte le palpebre e lo osserva come si ammira un prodigio. Come Cristo sceso in terra.
Costantino non l'ha mai sopportato: quel piglio contrito, quelle manine da sarta, la continenza a mezza voce. E quell'insopportabile puzzo d'arianesimo che ancora si porta appresso.
La Trilogia sporca dell'Italia
[modifica]Confine di stato
[modifica]Settanta
[modifica]Il Paese che amo
[modifica]Ljuba e lo sceicco
[modifica]Æneas. La nascita di un eroe
[modifica]Legno e sale.
E acqua limpida di specchi infranti.
Ilio brucia dietro le spalle, nessuno si volta a guardare.
Lacrime roventi e cuori gravidi per tutti.
Partiamo.
Non c'è altro da fare.
Abete piallato di fresco e pece nuova sotto le piante dei piedi, vele cerchiate di speranza e sole alto.
Della casa d'un tempo resta il fumo: riempie gola e narici, c'accompagnerà per sempre.
Esuli scalzi, animi rotti, vecchi, donne e bambini.
Partiamo.
Sconfitti, ingannati, schiene fredde sotto gli occhi di déi annoiati.
Partiamo.
I ricci di mio figlio, le rughe del padre curvo, le bocche spalancate di chi mi chiama "principe".
Mentre il regno che non ho mai retto arde ancora.
Il mio nome è Æneas e questo è l'ultimo giorno di Ilio.
Levare gli ormeggi è morire due volte.
Il futuro odora di vento e paura.
Partiamo.
Trilogia Cent'anni
[modifica]La cattiva strada
[modifica]«Allora è proprio qui che doveva finire? Dove tutto è cominciato...» Charlie aveva gli occhi lucidi. O così pareva a Meyer, ma forse era soltanto il vento.
Le onde, la passerella, gli enormi fumaioli della Laura Keene. Il Pier 7 odorava di pesce e coscienze sporche.
Meyer indicò la fiancata: «Si chiama come quell'attrice, hai capito come?»
Charlie schioccò la lingua sul palato.
Dannati siciliani
«La tizia che recitava non so cosa quando hanno ammazzato Lincoln.»
Charlie sospirò nebbia gelata: «A me pare il Titanic, cumpà...»
Meyer si fece sotto e tese la destra. Ossa piccole e forti, l'Ebreo: «L'shono habo'o biY'rusholayim.»
Il prossimo anno a Gerusalemme.
Charlie gliela strinse, poi s'incamminò sul legno marcio.
Era sul punto di sparire nella pancia del mostro, ma si voltò senza pensare: «Cent'anni» disse.
Cent'anni, vecchio figlio di puttana.
Sul sangue ci puoi contare
[modifica]SCENA 1.1
Arnold Rothstein: quel che si dice un damerino.
Abiti in lana fatti su misura (gessati, tartan, con panciotto a fiori. Fate voi, Arnold ne ha armadi interi), gemelli d'oro massiccio con le iniziali bene in vista, papillon à pois (mais oui, monsieur), cappello di feltro.
Ebreo del Les, nato e cresciuto. Ma a guardarlo non lo diresti neppure per sbaglio.
Arnold ha lasciato il quartiere presto.
Très bientôt.
È stato uno dei primi a farsi un nome nei circoli politici o nelle sale da ballo di Bowery Street, ma ora sta a Broadway.
Sbrodolaway, come dice Charlie.
Lo chiamano "L'Uomo dei Quartieri Alti", oppure "La Mente" e persino "Il Grande Finanziatore".
Arnold Rothstein ha un cervello di prima classe, niente da dire.
E modi raffinati, proprio come un impresario teatrale.
Oppure un medico, ma di quelli fichi che insegnano all'università o dirigono un reparto di Chessòio, hai capito come?
Arnold ha un sacco di attività, è davvero un uomo impegnato.
La mano del morto
[modifica]SCENA 1.1
«Chi sono io?»
«Io sono tutto, che razza di domande...»
O almeno lo sono stato. Ora, però, le orecchie ronzano.
La lingua di calce viva, lo sparo è così forte.
Divora l'aria, ha il colore della salsa d'arance amare.
Ma guardateli, sembrano tanti pulcini impazziti...
Attoniti: si dice così, no?
Se Meyer fosse qui, mi riprenderebbe di certo.
Quel ragazzo è cresciuto, presto sarà lui a dare la cadenza.
Il pavimento s'inclina, il gomito e la schiena.
Lampi e fiato corto, che diavolo strillate? Non è ancora il momento, buoni a nulla.
Quando arriverà, lo capirete.
Ve lo assicuro.
La stanza vortica, accorrono persino le signore ingioiellate.
Dicono che la rivedi tutta, sul punto di andartene. Tutta la vita, giorno dopo giorno.
Esagerano, si capisce.
Solo qualche fiammella, un caleidoscopio maligno e dispettoso.
Ecco la strada, i dadi che rotolano, i denti storti di chi ha appena perso la speranza.
Craps, stuss, faro. Il gioco è vita e sangue bollente.
Il gioco è tutto, signori e signorine.
La grande saga di Ercole
[modifica]Né uomo né dio - La giovinezza
[modifica]Son nato dalla guerra e dall'inganno.
Son nato dalla rabbia, dalla passione inesorabile.
Ho le mani grosse e il cuore duro.
Ho ucciso, certo che ho ucciso.
Ma l'amore... l'amore non so che cosa sia.
L'amore è un imbroglio.
L'amore è una battaglia.
L'amore è sangue marcio, una promessa non mantenuta.
L'amore non è la mia casa.
Non lo sarà mai.
L'abisso
[modifica]Gocce di sudore e occhi rossi di pianto
Fiumi di sangue e lacrime collose
Notti insonni, incubi venefici: il mio cuore suppura fatica.
Non merito la pace perché son nato diviso
Né uomo né dio
La mia non mi appartiene.
Mi chiede se la morte, almeno lei...
Saprà abbracciarmi
Come nessuno ha fatto mai.
Bibliografia
[modifica]- Simone Sarasso, Invictus. Costantino, l'imperatore guerriero, Rizzoli, 2012. ISBN 978-8817056977
- Simone Sarasso, Æneas. La nascita di un eroe, Rizzoli, 2015.
- Simone Sarasso, La grande saga di Ercole. Né uomo né dio, Mondadori, 2017. ISBN 978-8804675563
- Simone Sarasso, La grande saga di Ercole. L'abisso, Mondadori, 2018. ISBN 978-8804687795
- Simone Sarasso, Cent'anni. La cattiva strada, Rizzoli, 2018. ISBN 978-8831711937
- Simone Sarasso, Cent'anni. Sul sangue ci puoi contare, Rizzoli, 2018. ISBN 978-8831711920
- Simone Sarasso, Cent'anni. La mano del morto, Rizzoli, 2018. ISBN 978-8831712667
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