Utente:Dread83/DreadBox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
*L'uomo si ambienta facilmente sotto qualunque striscia di cielo. (IV discorso, p. 50) |
|||
==''La provincia dell'uomo''== |
|||
*{{NDR|Su [[Johann Heinrich Pestalozzi]]}} Noi abbiamo letto e meditato gli scritti originali dell'uomo, e ci siamo formati da questi il nostro concetto della sua arte nell'istruzione e nell'educazione. [...] Anch'egli ha avuto una vita difficile, e ha lottato con ogni possibile ostacolo, interiormente con la propria cocciuta oscurità e debolezza, egli stesso scarsamente dotato dei più comuni strumenti di un'educazione dotta; all'esterno, con un persistente misconoscimento, verso un obiettivo appena presentito e a lui stesso del tutto ignoto, sostenuto e sospinto da un impulso inesauribile, onnipotente e tedesco: l'amore per il popolo povero più indifeso. Questo amore onnipotente ne aveva fatto un suo strumento, proprio come Lutero, solo in un rapporto diverso e più conforme al suo tempo, ed era divenuto la vita nella sua vita. Esso fu per lui il filo conduttore saldo e immutabile, a lui stesso sconosciuto, di questa sua vita, che lo ha condotto attraverso la notte che lo circondava da ogni parte, e che coronò la sera di quella vita – poiché era impossibile che un amore del genere abbandonasse la terra senza ricompensa – con la sua scoperta autenticamente spirituale, che ha fatto molto di più di quanto egli avesse mai desiderato con i suoi più audaci desideri. Egli voleva semplicemente aiutare il popolo; ma la sua scoperta, assunta in tutta la sua estensione, annulla il popolo, toglie ogni differenza tra questo e un ceto colto, invece della ricercata educazione popolare fornisce una educazione nazionale, e avrebbe senz'altro la capacità di sollevare i popoli e l'intero genere umano dalla profondità della sua attuale miseria. (IX discorso, pp. 132-133) |
|||
===1942=== |
|||
*Chi ha avuto [[successo]] non ode che gli [[applauso|applausi]]. Per il resto è sordo. |
|||
*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura. |
|||
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. |
|||
*I [[giorni]] vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome. |
|||
*Il [[comportamento]] esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti. |
|||
*L'uomo ha raccolto tutta la [[saggezza]] dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido! |
|||
*Non credere a nessuno che dice sempre la [[verità]]. |
|||
*Ogni [[stupidità|imbecille]], basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata. |
|||
===1943=== |
|||
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo, Dio si traveste da uomo. |
|||
*Il [[potere]] dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce più in fretta. |
|||
*La frase più mostruosa di tutte: qualcuno è morto «al momento giusto». |
|||
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo. |
|||
*Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più. |
|||
===1944=== |
|||
*Chi va dall'interprete di [[sogno|sogni]] butta via il maggior bene che possiede e merita la schiavitù in cui, in tal modo, immancabilmente cadrà. |
|||
*Il [[progresso]] ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode. |
|||
*La lingua del mio spirito continuerà a essere il [[lingua tedesca|tedesco]], e precisamente perché sono ebreo. Ciò che resta di quella terra devastata in ogni possibile modo voglio custodirlo in me, in quanto ebreo. Anche il suo destino è il mio; io però porto ancora in me un'eredità universalmente umana. Voglio restituire alla loro lingua ciò che le devo. Voglio in tal modo contribuire a far sì che si sia grati a loro per qualche cosa. |
|||
*Se tu sapessi di più del [[futuro]], il passato sarebbe ancora più pesante. |
|||
===1945=== |
|||
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta. |
|||
*Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché noi parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo. |
|||
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa. |
|||
*Nell'[[amore]] le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. |
|||
*Nell'[[eternità]] tutto è inizio, mattino profumato. |
|||
*Tutto il sapere ha qualcosa di [[puritani|puritano]]; dà alle parole una morale. |
|||
===1946=== |
|||
*Ciò che tu hai scoperto ''con orrore'', risulta poi essere la semplice verità. |
|||
*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade! |
|||
*I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo ''dopo'' che li hanno creati. |
|||
*L'elemento pericoloso dei [[proibizione|divieti]]: che ci si fida di essi e non si riflette su ''quando'' sarebbero da cambiare. |
|||
*La [[letteratura]] come professione è distruttiva: si deve avere più ''paura'' delle parole. |
|||
===1947=== |
|||
*Nelle lingue straniere ci si crede migliori; per questo si imparano rapidamente, e si imparano innanzitutto le parolacce. |
|||
*Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio. |
|||
*Un dio che ''occulta'' la sua creazione. «E vide che non era buona». |
|||
===1948=== |
|||
*Dio fu un errore. Ma è difficile stabilire se fu commesso troppo presto o troppo tardi. |
|||
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto. |
|||
*Principio dell'arte: ritrovare più di quanto è andato perduto. |
|||
===1952=== |
|||
*La [[fotografia]] ha distrutto l'effigie. |
|||
*La maggior parte delle [[religione|religioni]] rendono gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo? |
|||
*O frasi, frasi, quando vi intreccerete di nuovo per non lasciarvi mai più? |
|||
===1954=== |
|||
*La superstizione che si possa recuperare in un sol giorno quanto ci è sfuggito in cento, in mille. La si potrebbe anche chiamare culto del lampo e del tuono. |
|||
*Le religioni si trasmettono il contagio. Appena ci si addentra in una, subito sentiamo che se ne risveglia un'altra in noi. |
|||
*Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi. |
|||
===1955=== |
|||
*I [[cane|cani]] hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi. |
|||
*La [[magia]], da quando è stata incorporata nella tecnica, è diventata così fastidiosa che non si sopporta più nemmeno di leggere di essa nella cabbala.<br />La magia è riuscita, e ha perso la sua qualità magica. Di tutto il resto, ''nulla'' è riuscito, e perciò ''tutto il resto'' è più interessante e importante della magia. |
|||
*Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi. |
|||
===1956=== |
|||
*[[Musica]], la misura di capienza dell'uomo. |
|||
*Ogni [[anno]] dovrebbe essere più lungo del precedente di un giorno: un nuovo giorno in cui non è mai accaduto nulla, un giorno in cui nessuno è morto. |
|||
*Ogni [[parola]] pronunciata è falsa. Ogni parola scritta è falsa. Ogni parola è falsa. Ma cosa c'è senza la parola? |
|||
===1957=== |
|||
*Dinanzi alle sue creature, [[Plutarco]] {{NDR|nelle ''Vite''}} non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi. |
|||
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua! |
|||
*Il [[sole]] è una sorta di ispirazione, per questo non si deve averlo sempre. |
|||
===1958=== |
|||
*Ho sempre dubitato poco; quanto mi resta ancora vigoroso e giovane il [[dubbio]]. |
|||
*La megalomania dell'interprete: nella sua interpretazione si sente più ricco dell'opera. |
|||
*Spesso ho l'impressione che tutto quello che imparo e leggo sia inventato. Ma quanto io stesso scopro è come se in verità ci fosse da sempre. |
|||
===1959=== |
|||
*Non andar sempre fino in fondo. C'è tanto in mezzo! |
|||
*Ognuno dovrebbe vedersi mentre mangia. |
|||
*Sono stufo di vedere che ognuno accusa sempre gli altri solo dei propri difetti! |
|||
===1960=== |
|||
*Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la [[morte]]. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso. |
|||
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa! |
|||
*Una [[vita]] che non dia luogo a commedie e personaggi è inconcepibile. Perfino un idiota ha la sua civetteria, e anche un santo che non va fra la gente, dalla [[gente]] viene cercato. |
|||
===1961=== |
|||
*Gli [[Uomo|uomini]] più tremendi: quelli che sanno tutto e ci credono. |
|||
Tutto quello che ha vissuto è stato invano: il karma dello sperperatore. |
|||
*Uno che ha vissuto centinaia di anni potrebbe, con tutte le sue vicissitudini, sapere ancora chi è? Lo saprebbe ''di nuovo''? |
|||
===1963=== |
|||
*Gli dèi che ci tormentano ancora di là dai vetri delle bacheche. |
|||
*Molti impulsi deplorevoli: non prenderli troppo sul serio, cambiano; i buoni, invece, rimangono uguali. |
|||
*Si vuole diventare [[meglio|migliori]], si dice; ci si vuole solo rendere le cose più facili. |
|||
===1965=== |
|||
*Ci sarebbe da domandarsi che cosa sa fare uno che non è pronto ad arrischiare senz'altro tutto quello che sa fare in vista di qualcosa di meglio. |
|||
*L'integrità della persona consiste nel fatto che possa dirsi in ogni istante quello che pensa. |
|||
*Nulla è così difficile da scusare come le ''invadenze''. È una violazione di ciò che è più sacro e, al tempo stesso, più esposto: la vicinanza. |
|||
===1966=== |
|||
*Attaccare le persone di [[successo]]? Superfluo. Hanno il successo in corpo come putredine. |
|||
*Odiare una persona tanto a lungo, finché non la si ama. |
|||
*Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità? |
|||
===1967=== |
|||
*Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel [[silenzio]]. |
|||
*La noia mortale che emana da quelli che hanno ragione e lo sanno. Chi è veramente intelligente nasconde di aver [[ragione]]. |
|||
*La parola «poeta» non mi piace più, sono restio ad usarla. |
|||
*Lei lo sposò per averlo sempre con sé. Lui la sposò per dimenticarla. |
|||
*Non dice nulla, ma come sa spiegarlo! |
|||
===1969=== |
|||
*Il coraggio degli astronauti lunari è grande: ma non è più grande di quello di un boscimano, che da solo va a caccia nel Kalahari o insieme con alcuni compagni tiene lontano i leoni dalla sua preda. Di nuovo c'è solo questo aspetto raccapricciante: tutto è telecomandato, niente è spontaneo. |
|||
*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche ''essi'' sono giusti. |
|||
*Nel [[giornale]] si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio. |
Versione delle 22:27, 26 ago 2021
- L'uomo si ambienta facilmente sotto qualunque striscia di cielo. (IV discorso, p. 50)
- [Su Johann Heinrich Pestalozzi] Noi abbiamo letto e meditato gli scritti originali dell'uomo, e ci siamo formati da questi il nostro concetto della sua arte nell'istruzione e nell'educazione. [...] Anch'egli ha avuto una vita difficile, e ha lottato con ogni possibile ostacolo, interiormente con la propria cocciuta oscurità e debolezza, egli stesso scarsamente dotato dei più comuni strumenti di un'educazione dotta; all'esterno, con un persistente misconoscimento, verso un obiettivo appena presentito e a lui stesso del tutto ignoto, sostenuto e sospinto da un impulso inesauribile, onnipotente e tedesco: l'amore per il popolo povero più indifeso. Questo amore onnipotente ne aveva fatto un suo strumento, proprio come Lutero, solo in un rapporto diverso e più conforme al suo tempo, ed era divenuto la vita nella sua vita. Esso fu per lui il filo conduttore saldo e immutabile, a lui stesso sconosciuto, di questa sua vita, che lo ha condotto attraverso la notte che lo circondava da ogni parte, e che coronò la sera di quella vita – poiché era impossibile che un amore del genere abbandonasse la terra senza ricompensa – con la sua scoperta autenticamente spirituale, che ha fatto molto di più di quanto egli avesse mai desiderato con i suoi più audaci desideri. Egli voleva semplicemente aiutare il popolo; ma la sua scoperta, assunta in tutta la sua estensione, annulla il popolo, toglie ogni differenza tra questo e un ceto colto, invece della ricercata educazione popolare fornisce una educazione nazionale, e avrebbe senz'altro la capacità di sollevare i popoli e l'intero genere umano dalla profondità della sua attuale miseria. (IX discorso, pp. 132-133)