Colette: differenze tra le versioni

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SENTIMENTALISMI<br>''Una terrazza assolata. Siesta pomeridiana. Toby, cane, e Kiki, gatto, giacciono sulla pietra ardente. Silenzio domenicale. Toby non può dormire, tormentato dalle mosche: poi, ha mangiato troppo. Si trascina sul ventre, appiattendo a guisa di ranocchio il treno posteriore, fino a Kiki, immobile pelliccia tigrata.''<br>TOBY<br>Dormi?<br>KIKI<br>Rrr, rrr, rrr.<br>TOBY<br>Sei vivo? Come sei piatto! Sembri una pelliccia di gatto vuota.<br>KIKI<br>''con voce morente''<br>Lasciami...<br>TOBY<br>Non ti senti bene?<br>KIKI<br>No... lasciami. Dormo. Non so più nemmeno se ho un corpo... Che tormento vivere con te!Ho mangiato, sono le due... dormiamo.
SENTIMENTALISMI<br>''Una terrazza assolata. Siesta pomeridiana. Toby, cane, e Kiki, gatto, giacciono sulla pietra ardente. Silenzio domenicale. Toby non può dormire, tormentato dalle mosche: poi, ha mangiato troppo. Si trascina sul ventre, appiattendo a guisa di ranocchio il treno posteriore, fino a Kiki, immobile pelliccia tigrata.''<br>TOBY<br>Dormi?<br>KIKI<br>Rrr, rrr, rrr.<br>TOBY<br>Sei vivo? Come sei piatto! Sembri una pelliccia di gatto vuota.<br>KIKI<br>''con voce morente''<br>Lasciami...<br>TOBY<br>Non ti senti bene?<br>KIKI<br>No... lasciami. Dormo. Non so più nemmeno se ho un corpo... Che tormento vivere con te!Ho mangiato, sono le due... dormiamo.


==''Chéri''==
==''L'ingenua libertina''==
===Incipit===
===Incipit===
« Minnie... Tesoro, hai finito il tema? Minnie, ti rovinerai gli occhi! »<br>Minnie ha un moto d'impaziemza. Ha già risposto tre volte: « Sì, mamma » alla mamma che sta ricamando dietro lo schienale della grande poltrona...<br>Minnie mordicchia il cannello d'avorio della penna, è talmente china sul quaderno che le si vedono solo i capelli argentei e la punta del nasino tra due spioventi.<br>Il fuoco brontola piano, la lampada ad olio scandisce lenta i secondi, la mamma sospira, Sulla tela incerata del ricamo - un grande collo per Minnie - l'ago inciampa ad ogni punto. Fuori, i platani di boulevard Berthier sgrondano di pioggia, e i trams del viale esterno cigolano musicali sulle rotaie.
''le persone''<br>'''Lea de Lorval - Chéeri - Masseau - Edmea - Xarlotta Peloux - Desmond - Patron - La signorina Poussier - La signorina Aldonza - la baronessa de la Berche - Rosa, cameriera di Lea - Ettore, maggiordomo di Lea - Enrichetta, cameriera di Carlotta - Edoardo, cameriere di Carlotta.'''<br>'''ATTO PRIMO'''<br>''In casa di Lea. È un salotto-boudoir caldo e intimo. Pelli, cuscini, un bruciaprofumi su un tavolinetto. A sinistra parete ad angolo in cui è un camino. Sedia a sdraio imbottita a sinistra. Una scrivania a destra. (Al levar del sipario, Chéri è steso su una sedia a sdraio. È in abito da casa e legge un giornale. Su un tavolinetto accanto a lui, il servizio della prima colazione che ha appena consumata. Seduta davanti ad una scrivania, Lea termina di verificare il libro dei conti che le è stato consegnato dal cameriere-maggiordomo, in piedi dietro a lei. Un breve silenzio)''.<br>LEA (''terminando di leggere ad alta voce'') - « Cera , trendadue franchi e ottanta... ». Caspita!... Trentadue franchi di cera.<br>ETTORE - Per i pavimenti. In questi ultimi tempi è aumentata...<br>LEA - ...e ventitrè franchi un piumino! Ventitrè franchi! Ma... ma da chi vi servite?<br>ETTORE - Da chi li vende, signora. È di penne di barbagianni. Piuma morbidissima, per spolverare i quadri.<br>LEA - Barbagianni o non barbagianni sono prezzi da modista, questi! Arriveremo alle scope di martora. Stateci attento, non è il sistema di questa casa. Tenete, riprendetevi il libretto e lapis... l'assegno per il macellaio...<br>ETTORE - La signora ha approvato il menù per stasera? La cuoca era incerta per il dolce...<br>LEA - Ho cancellato la crema caramel...<br>CHÉRI - No, perchè?<br>LEA - Fa troppo caldo: le uova ti fanno venire i foruncoli... farà invece una granita di fragole. (''Pausa'') Chi era al telefono?<br>ETTORE - La signora Fatinitza.


{{NDR| Colette e Léopold Marchand, ''Chéri'', traduzione di Ada Salvatore, da IL DRAMMA diretto da Lucio Ridenti, 28° Anno, N. 147-148, 1952.}}
{{NDR|Colette, ''L'ingenua libertina'', (''L'ingénue libertine''), traduzione di Dianella Selvatico Estense, Edizioni dell'Albero, Torino 1965.}}




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*Colette, ''La gatta'' (''La chatte''), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
*Colette, ''La gatta'' (''La chatte''), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
*Colette, ''Sette dialoghi di bestie'' (''Sept Dialogues de bétes''), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
*Colette, ''Sette dialoghi di bestie'' (''Sept Dialogues de bétes''), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
*Colette e Léopold Marchand, ''Chéri'', traduzione di Ada Salvatore, da IL DRAMMA diretto da Lucio Ridenti, 28° Anno, N. 147-148, 1952.
*Colette, ''L'ingenua libertina'', (''L'ingénue libertine''), traduzione di Dianella Selvatico Estense, Edizioni dell'Albero, Torino 1965.




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Versione delle 13:49, 18 nov 2007

Pseudonimo di Sidonie Gabrielle Claudine Colette (1873 – 1954), scrittrice francese.

  • È saggio applicare l'olio di una raffinata gentilezza ai meccanismi dell'amicizia. (da Le Pur et l'Impur, 1932)
  • Farai delle sciocchezze, ma falle con entusiasmo. (rivolta a sua figlia, citato da Hope Johnson sul New York World-Telegram & Sun, 28 aprile 1961)
  • Niente invecchia una donna quanto vivere in campagna. (da L'Envers du music hall, 1913)
  • Una delle cose migliori dell'amore è riconoscere il passo dell'uomo che sale le scale. (da Journal à rebours, 1941)

Senza fonte

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  • Le donne sopporterebbero più facilmente il fatto che i loro mariti tornino a casa tardi, se potessero essere sicure che non tornino prima.
  • Non si dovrebbe mai andare a letto con qualcuno che si ama, perché altrimenti si rovina tutto. (da "Le Pur et l'Impur", 1932)

La gatta

Incipit

Erano le dieci e i giocatori del poker familiare cominciavano a dar segni di stanchezza. Camilla lottava contro la fatica di rimaner desta come si lotta a diciannove anni: vale a dire che, a tratti, ritornava chiara e fresca, poi sbadigliava dietro le mani congiunte e ricompariva pallida, col mento bianco, con le guance un po' nere sotto la cipria color d'ocra e una lagrimuccia all'angolo degli occhi.

Sette dialoghi di bestie

Incipit

SENTIMENTALISMI
Una terrazza assolata. Siesta pomeridiana. Toby, cane, e Kiki, gatto, giacciono sulla pietra ardente. Silenzio domenicale. Toby non può dormire, tormentato dalle mosche: poi, ha mangiato troppo. Si trascina sul ventre, appiattendo a guisa di ranocchio il treno posteriore, fino a Kiki, immobile pelliccia tigrata.
TOBY
Dormi?
KIKI
Rrr, rrr, rrr.
TOBY
Sei vivo? Come sei piatto! Sembri una pelliccia di gatto vuota.
KIKI
con voce morente
Lasciami...
TOBY
Non ti senti bene?
KIKI
No... lasciami. Dormo. Non so più nemmeno se ho un corpo... Che tormento vivere con te!Ho mangiato, sono le due... dormiamo.

L'ingenua libertina

Incipit

« Minnie... Tesoro, hai finito il tema? Minnie, ti rovinerai gli occhi! »
Minnie ha un moto d'impaziemza. Ha già risposto tre volte: « Sì, mamma » alla mamma che sta ricamando dietro lo schienale della grande poltrona...
Minnie mordicchia il cannello d'avorio della penna, è talmente china sul quaderno che le si vedono solo i capelli argentei e la punta del nasino tra due spioventi.
Il fuoco brontola piano, la lampada ad olio scandisce lenta i secondi, la mamma sospira, Sulla tela incerata del ricamo - un grande collo per Minnie - l'ago inciampa ad ogni punto. Fuori, i platani di boulevard Berthier sgrondano di pioggia, e i trams del viale esterno cigolano musicali sulle rotaie.

[Colette, L'ingenua libertina, (L'ingénue libertine), traduzione di Dianella Selvatico Estense, Edizioni dell'Albero, Torino 1965.]


Bibliografia

  • Colette, La gatta (La chatte), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
  • Colette, Sette dialoghi di bestie (Sept Dialogues de bétes), traduzione di Enrico Piceni, I libri del pavone, Arnoldo Mondadori Editore 1959.
  • Colette, L'ingenua libertina, (L'ingénue libertine), traduzione di Dianella Selvatico Estense, Edizioni dell'Albero, Torino 1965.

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