Marco Olmo: differenze tra le versioni

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'''Marco Olmo''' (1948 – vivente), atleta italiano.
'''Marco Olmo''' (1948 – vivente), atleta italiano.


==Citazioni di Marco Olmo==
*A me piace [[corsa|correre]]. E correre nel deserto è la cosa più immediata che ci possa essere. Il deserto era lì prima del tartan e delle strade di New York, quindi una corsa nel deserto è più naturale della New York City Marathon.<ref name=left>Citato in Stefano Severoni, ''[http://www.vegansport.org/ita/art_marco.html Marco Olmo, il "nobile faticatore del deserto"]'', ''vegansport.org''.</ref>
*A me piace [[corsa|correre]]. E correre nel deserto è la cosa più immediata che ci possa essere. Il deserto era lì prima del tartan e delle strade di New York, quindi una corsa nel deserto è più naturale della New York City Marathon.<ref name=left>Citato in Stefano Severoni, ''[http://www.vegansport.org/ita/art_marco.html Marco Olmo, il "nobile faticatore del deserto"]'', ''vegansport.org''.</ref>
*Le lunghe distanze separano. Allontanano. Ti restituiscono la magia della tua singolarità. È in quei momenti che la noia torna a essere quello che è: un concetto astratto, buono per chi non insegue una meta. Uno stato d'animo per vite senza scopo.<ref name=gaia>Da Marco Olmo e Gaia de Pascale, ''Il corridore'', Adriano Salani Editore, 2012.</ref>
*Quando ho iniziato a correre ero un po' deriso, perché ero vecchiotto, ero abbastanza appesantito, avevo fatto il camionista, insomma quando uno viene un po' deriso cerca anche di rifarsi.<ref>Dall'intervista de ''La Voce di Carovigno'', ''Io corro per vendetta'', 12 febbraio 2012; visibile su [http://www.youtube.com/watch?v=eww7-pp0Ub8 YouTube].</ref>
*Quando ho iniziato a correre ero un po' deriso, perché ero vecchiotto, ero abbastanza appesantito, avevo fatto il camionista, insomma quando uno viene un po' deriso cerca anche di rifarsi.<ref>Dall'intervista de ''La Voce di Carovigno'', ''Io corro per vendetta'', 12 febbraio 2012; visibile su [http://www.youtube.com/watch?v=eww7-pp0Ub8 YouTube].</ref>
*Quello che chiedo è solo di avere un tempo tutto mio, in cui non sono costretto a parlare, ascoltare, sorridere. Un tempo in transito, durante il quale le cose possano cambiare, immerse nel silenzio. Movimenti di panorami come una pellicola che mi scorre dentro, fondendo il paesaggio interiore con quello esteriore, facendone un'unica cosa. Una cosa che non è possibile condividere. Appartiene solo a me. In quell'attimo. Per quello che vedono i miei occhi, per le sensazioni che mi attraversano.<ref name=gaia/>
*Queste gare {{NDR|le gare in montagna}} bisogna prepararle molto più in discesa che in salita. [...] Io non sono un discesista, me la cavo sulle gare lunghe.<ref>Dall'intervista di ''SONICTV'', ''Il Corridore – Incontro con Marco Olmo '', 3 dicembre 2011; visibile su [http://www.youtube.com/watch?v=j01B6hrL1Y4 YouTube].</ref>
*Queste gare {{NDR|le gare in montagna}} bisogna prepararle molto più in discesa che in salita. [...] Io non sono un discesista, me la cavo sulle gare lunghe.<ref>Dall'intervista di ''SONICTV'', ''Il Corridore – Incontro con Marco Olmo '', 3 dicembre 2011; visibile su [http://www.youtube.com/watch?v=j01B6hrL1Y4 YouTube].</ref>
*Un [[animale]] per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il [[vegetarianesimo]] si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo.<ref name=left/>
*Un [[animale]] per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il [[vegetarianesimo]] si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo.<ref name=left/>

==''Il corridore''==
*Quello che chiedo è solo di avere un tempo tutto mio, in cui non sono costretto a parlare, ascoltare, sorridere. Un tempo in transito, durante il quale le cose possano cambiare, immerse nel silenzio. Movimenti di panorami come una pellicola che mi scorre dentro, fondendo il paesaggio interiore con quello esteriore, facendone un'unica cosa. Una cosa che non è possibile condividere. Appartiene solo a me. In quell'attimo. Per quello che vedono i miei occhi, per le sensazioni che mi attraversano. (p. 38)
*Le lunghe distanze separano. Allontanano. Ti restituiscono la magia della tua singolarità.<br />È in quei momenti che la noia torna a essere quello che è: un concetto astratto, buono per chi non insegue una meta.<br />Uno stato d'animo per vite senza scopo. (p. 40)
*Nella corsa gli ultimi non sono certo meno degni dei primi. Anzi, per certi aspetti lo sono anche di più. Arrivano fino in fondo correndo molte ore in più di quelli che sono in testa. Arrivano fino in fondo anche se sanno fin dall'inizio che non avranno mai una medaglia al collo. (p. 106)


==Note==
==Note==
<references />
<references />

==Bibliografia==
*Marco Olmo e [[Gaia de Pascale]], ''Il corridore'', Adriano Salani Editore, 2012.


==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 21:32, 4 lug 2013

Marco Olmo (1948 – vivente), atleta italiano.

Citazioni di Marco Olmo

  • A me piace correre. E correre nel deserto è la cosa più immediata che ci possa essere. Il deserto era lì prima del tartan e delle strade di New York, quindi una corsa nel deserto è più naturale della New York City Marathon.[1]
  • Quando ho iniziato a correre ero un po' deriso, perché ero vecchiotto, ero abbastanza appesantito, avevo fatto il camionista, insomma quando uno viene un po' deriso cerca anche di rifarsi.[2]
  • Queste gare [le gare in montagna] bisogna prepararle molto più in discesa che in salita. [...] Io non sono un discesista, me la cavo sulle gare lunghe.[3]
  • Un animale per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il vegetarianesimo si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo.[1]

Il corridore

  • Quello che chiedo è solo di avere un tempo tutto mio, in cui non sono costretto a parlare, ascoltare, sorridere. Un tempo in transito, durante il quale le cose possano cambiare, immerse nel silenzio. Movimenti di panorami come una pellicola che mi scorre dentro, fondendo il paesaggio interiore con quello esteriore, facendone un'unica cosa. Una cosa che non è possibile condividere. Appartiene solo a me. In quell'attimo. Per quello che vedono i miei occhi, per le sensazioni che mi attraversano. (p. 38)
  • Le lunghe distanze separano. Allontanano. Ti restituiscono la magia della tua singolarità.
    È in quei momenti che la noia torna a essere quello che è: un concetto astratto, buono per chi non insegue una meta.
    Uno stato d'animo per vite senza scopo. (p. 40)
  • Nella corsa gli ultimi non sono certo meno degni dei primi. Anzi, per certi aspetti lo sono anche di più. Arrivano fino in fondo correndo molte ore in più di quelli che sono in testa. Arrivano fino in fondo anche se sanno fin dall'inizio che non avranno mai una medaglia al collo. (p. 106)

Note

  1. a b Citato in Stefano Severoni, Marco Olmo, il "nobile faticatore del deserto", vegansport.org.
  2. Dall'intervista de La Voce di Carovigno, Io corro per vendetta, 12 febbraio 2012; visibile su YouTube.
  3. Dall'intervista di SONICTV, Il Corridore – Incontro con Marco Olmo , 3 dicembre 2011; visibile su YouTube.

Bibliografia

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