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Gli '''slogan fascisti''' sono uno strumento di propaganda usato dal [[Fascismo]], attribuiti o coniati da [[Benito Mussolini]] e scritti sulle facciate delle abitazioni per iniziativa di [[Achille Starace]].
== Attribuiti ==
*A noi!<ref>Lo slogan nacque nel febbraio 1918 come grido di guerra, inventato dal maggiore Luigi Freguglia per gli Arditi del 27º Reggimento fanteria "Pavia".</ref><ref>Citato in Dino Biesuz, ''Luserna, la battaglia che poteva cambiare il corso della Storia'', ''Il Giornale di Vicenza'', 11 luglio 2012</ref>
*Ardisco ad ogni impresa. (da [[Ludovico Ariosto]], ''[[Orlando furioso]]'')
*Badate che l'Italia non fa più una politica di rinunce o di viltà, costi quello che costi!<ref>Citato in [[:File:Motto fascista di Via Roma in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
*Beffo la morte e ghigno.
*Bisogna diventare migliori, bisogna che tutti gli Italiani si considerino soldati fedeli al loro posto, alla loro consegna.<ref>Citato in [[:File:Motto fascista di Via Capolanzi in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
*Bisogna sopratutto osare.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 2 - Balmuccia (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Balmuccia]]</ref> (Mussolini)
*Boia chi molla.<ref>Citato in Gennaro Sangiuliano, ''[http://www.ilgiornale.it/cultura/i_boia_chi_molla_reggio_calabria_stranieri_patria/21-02-2011/articolo-id=507356-page=0-comments=1 I «boia chi molla» di Reggio Calabria? Stranieri in patria]'', ''il Giornale'', 21 febbraio 2011</ref>
*Camminare e costruire e se necessario combattere e vincere.<ref>Citato in [[:File:Scritta-fascista-a-Donnaz-DSC_1595.JPG|Slogan fascista a Donnas]] e [[:File:Iscrizione fascista - Carcoforo (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Carcoforo]]</ref>
*Chi si ferma è perduto. (Mussolini, Genova, 14 maggio 1938)
*Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla. (citato in Mussolini, ''Scritti e discorsi'', Hoepli, VII, p. 225)
*Credere, obbedire, combattere.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 3 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Balmuccia (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Balmuccia]]</ref>
*Datevi all'ippica.
[[File:Asso, scritta fascista.JPG|thumb|Slogan ancora presente, seppur sbiadito, su una casa: ''È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende'']]
*Dieci per dieci: un secolo.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 111-112</ref>
*Dio e Patria. Ogni altro affetto, ogni altro dovere vien dopo. (Giovanni Giuriati, ''Gioventù fascista'', 1931)
*Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della Patria.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 5 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini)
*Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la fede.
*Durare sino alla vittoria, Durare oltre la vittoria, per l'avvenire e la potenza della nazione.<ref>Citato in [[:File:Motto fascista in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
*''Dux mea lux.''
:Duce mia luce.
*''Dux nobis.''
:Duce a noi.
*Fascismo è libertà.
*Fedeltà è più forte del fuoco.
*Eja, Eja, Alalà!<ref>È un grido di guerra coniato da [[Gabriele D'Annunzio]] e concepito come alternativo all'esterofilo "hip, hip, hurra!". Scritto su una bandierina tricolore donata agli aviatori, si diffuse soprattutto tra gli Arditi in seguito all'Impresa di Fiume; successivamente fu adottato dai fascisti.</ref><ref>Lo slogan è composto di parole d'origine classiche: "eja" è una parola adoperata da Eschilo e Platone, utilizzata come grido di guerra dagli eserciti greci; particolarmente è riportato come l'urlo con il quale Alessandro Magno era solito incitare Bucefalo. "Alalà", diffusa nel Medioevo tra i Crociati, è un altro grido di guerra greco che compare in Pindaro e in Euripide.</ref> (Gabriele D'Annunzio, Impresa di Fiume, 7 agosto 1918)
*È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 3 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini, discorso per l'inaugurazione della Provincia di Latina, 18 dicembre 1934)
*Fermarsi significa retrocedere. (Mussolini, Piazza De Ferrari, Genova, 24 maggio 1926)
*Fino alla vittoria.
*Il Duce ha sempre ragione.
*Il Fascismo non vi promette né onori, né cariche, né guadagni, ma il dovere e il combattimento.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 92</ref>
*Il Fascista disdegna la vita comoda.<ref>Dipinto sull'edificio noto come ''Fornace della Riana'' in località Rasa di Varese.</ref>
*Il nemico del Fascismo è il tuo nemico: non dargli quartiere. (da ''Decalogo del milite fascista'', 1928)
*Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.<ref>Citato in [http://www.polyarchy.org/basta/documenti/impero.1936.html Polyarchy.org]</ref> (Mussolini, ''Proclamazione della sovranità italiana sull'impero Etiopico'', piazza castello Acicastello, 9 Maggio 1936)
*Io conosco bene i rurali d'Italia e so che essi sono sempre pronti a far zaino in spalla, cambiare la vanga col fucile.[[File:Staro (VI) - Frase del duce dipinta sul fianco di un'abitazione.jpg|thumb|Staro (VI) - Frase del duce dipinta sul fianco di un'abitazione]]
*Italia agli italiani.
*Italia dura, Italia volitiva, Italia guerriera.<ref>Dipinto su una casa in località ''Stretta di Fogliaro'' a [[:it:Varese|Varese]] (foto visibile su ''[https://www.google.it/maps/@45.846387,8.802927,3a,75y,21.78h,97.3t/data=!3m4!1e1!3m2!1sQMjKvWJAZRrXOjWIMBkj1A!2e0!6m1!1e1 Google Maps]'').</ref>
*L'esercito è garanzia sicura dei destini della patria.<ref>Citato in [[:File:Slogan fascista - Gromo (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Gromo]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini)
*La libertà senza ordine e disciplina significa dissoluzione e catastrofe.
*La pace riposa sulle nostre forze armate.
*La Patria si serve anche facendo la guardia a un bidone di benzina. (da ''Decalogo del milite fascista'', 1928)
*Libro e moschetto / Fascista perfetto.
*Lo slancio vitale del popolo italiano non fu e non sarà mai fermato!
*Marciare per non marcire.<ref>Slogan fascista, indicante la necessità dell'azione, coniato forse da [[Filippo Tommaso Marinetti]] immediatamente prima o durante la prima guerra mondiale; in seguito ripreso dagli Arditi e poi dai Fasci di combattimento.</ref>
*Meglio lottare insieme che morire da soli.
*Meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora.<ref>La frase nasce e si diffonde nelle trincee ai giorni della Resistenza sul Piave.</ref>
*Me ne frego.<ref>Benché attribuito a Gabriele D'Annunzio, lo slogan si è probabilmente diffuso tra gli Arditi durante la prima guerra mondiale e la successiva Impresa di Fiume. Trae origine dalla scritta che un soldato ferito si fece apporre sulle bende, come segno di abnegazione totale alla Patria.</ref>
*Molti nemici, molto onore.
*Mussolini ha sempre ragione. (da [[Leo Longanesi]], ''L'italiano'', 11 febbraio 1926; citato in ''Vademecum del perfetto fascista'', Vallecchi)
*Nessuno si illuda di poterci piegare senza avere duramente combattuto.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 2 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini)
*Noi sogniamo l'Italia romana.<ref>Citato in [[:File:Cedegolo casa.jpg|Slogan fascista a Cedegolo]] e [[:File:Iscrizione fascista - Lavenone (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Lavenone]]</ref> (Mussolini)
*Noi tireremo dritto.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 4 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini, Palazzo Venezia, Roma, 8 settembre 1935)
*Non basta essere bravi bisogna essere i migliori.
*Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani.
*O con noi o contro di noi.<ref>Opposto significato di "Chi non è contro di noi è con noi"(Luca, 9, v. 50)</ref>
[[File:San Fili - Sostare è retrocedere.jpg|thumb|Slogan su una casa di San Fili: ''Sostare è retrocedere'']][[File:Moltaldeo-scritta ventennio fascista.jpg|thumb|Slogan su una casa di Moltaldeo]]
*Prima morte che stanchezza. Non mi stanco di servire. Non mi stanco di giovare.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 30</ref>
*Pronti, ieri, oggi, domani al combattimento per l'onore d'Italia.
*Ricordare e prepararsi.
*Ricordatevi che Roma doma.
*Ringrazia ogni giorno devotamente Dio perché ti ha fatto italiano (Roma, 7 aprile 1926)
*Roma ha dato la civiltà al mondo.<ref>Dipinto su un edificio sito all'incrocio tra via Montello e la Strada Provinciale 62 a Rancio Valcuvia (VA) (foto visibile su ''[https://www.google.it/maps/@45.914228,8.773538,3a,15y,276.37h,95.3t/data=!3m4!1e1!3m2!1sMC9zeFMsnU9R0mQoUHHFNA!2e0 Google Maps]'').</ref>
*Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.<ref>{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa frase è comunemente attribuita a Mussolini. Benito pronunciò realmente la citazione al termine di un discorso il 7 aprile 1926, all'insediamento del nuovo Direttorio fascista, citando «il vecchio combattitore». In realtà, la frase appartiene a [[Henri de la Rochejaquelein]] ed è stata pronunciata dopo la vittoria nella battaglia di Les Aubiers, il 25 aprile 1793. Cfr. Antonello Capurso, Le frasi celebri nella storia d'Italia, Edizioni Mondadori, 2012, [http://books.google.it/books?id=yvQeJfDmY8MC&pg=PT258 p. 258]. ISBN 885203126X</ref>
*Se il Mediterraneo per gli altri è una strada, per noi è la vita.
*Se la vittoria fu mutilata una volta non è detto che possa essere mutilata un'altra volta.<ref>Citato in [[:File:Balestrino-scritta del regime fascista.jpg|Slogan fascista a Balestrino]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini)
*Sempre Avanti.
* Sostare è retrocedere. La marcia continua, altre mète attendono il segno romano della nostra conquista.<ref>{{Cita web|http://coriandoliegadi.altervista.org/Letteratura/Perla/La%20Chiesa.htm|La Chiesa di Marettimo|25-10-2011}}</ref>
*Spezzeremo le reni.
*Sposi della vita, amanti della morte.
*Tacete! Il nemico vi ascolta.
*Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato. (Mussolini, discorso alla Teatro della Scala, Milano, 28 ottobre 1925)
*Ubi ordo, ibi pax et decor. Ubi pax et decor, ibi laetitia.<ref>È una locuzione in lingua latina; il suo significato è ''"dove c'è l'ordine, lì c'è pace e decoro. Dove c'è pace e decoro, lì c'è la letizia."''</ref>
*Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori.<ref>Citato in [[:File:Mussolini's Palace of Italian Civilization, Rome - 2758.jpg|Palazzo della Civiltà Italiana]]</ref>
*Vincere e vinceremo. (Mussolini, annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940)
==Note==
<div class="references-small" style="-webkit-column-count:2; -moz-column-count:2; column-count:2;">
<references />
</div>
==Bibliografia==
*Ariberto Segala, ''I muri del Duce'', Arca edizioni, Lavis, 2007. ISBN 88-88203-00-1 ([http://books.google.it/books?id=Oa-PhIcosw8C&pg=PA1 Anteprima su Google Libri])
==Altri progetti==
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-[[File:Coazze - Motto fascista.jpg|thumb|Slogan fascista presente a Coazze, Torino]]
-Gli '''slogan fascisti''' sono uno strumento di propaganda usato dal [[Fascismo]], attribuiti o coniati da [[Benito Mussolini]] e scritti sulle facciate delle abitazioni per iniziativa di [[Achille Starace]].
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-== Attribuiti ==
-*A noi!<ref>Lo slogan nacque nel febbraio 1918 come grido di guerra, inventato dal maggiore Luigi Freguglia per gli Arditi del 27º Reggimento fanteria "Pavia".</ref><ref>Citato in Dino Biesuz, ''Luserna, la battaglia che poteva cambiare il corso della Storia'', ''Il Giornale di Vicenza'', 11 luglio 2012</ref>
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-*Ardisco ad ogni impresa. (da [[Ludovico Ariosto]], ''[[Orlando furioso]]'')
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-*Badate che l'Italia non fa più una politica di rinunce o di viltà, costi quello che costi!<ref>Citato in [[:File:Motto fascista di Via Roma in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
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-*Beffo la morte e ghigno.
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-*Bisogna diventare migliori, bisogna che tutti gli Italiani si considerino soldati fedeli al loro posto, alla loro consegna.<ref>Citato in [[:File:Motto fascista di Via Capolanzi in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
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-*Bisogna sopratutto osare.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 2 - Balmuccia (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Balmuccia]]</ref> (Mussolini)
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-*Boia chi molla.<ref>Citato in Gennaro Sangiuliano, ''[http://www.ilgiornale.it/cultura/i_boia_chi_molla_reggio_calabria_stranieri_patria/21-02-2011/articolo-id=507356-page=0-comments=1 I «boia chi molla» di Reggio Calabria? Stranieri in patria]'', ''il Giornale'', 21 febbraio 2011</ref>
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-*Camminare e costruire e se necessario combattere e vincere.<ref>Citato in [[:File:Scritta-fascista-a-Donnaz-DSC_1595.JPG|Slogan fascista a Donnas]] e [[:File:Iscrizione fascista - Carcoforo (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Carcoforo]]</ref>
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-*Chi si ferma è perduto. (Mussolini, Genova, 14 maggio 1938)
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-*Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla. (citato in Mussolini, ''Scritti e discorsi'', Hoepli, VII, p. 225)
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-*Credere, obbedire, combattere.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 3 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Balmuccia (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Balmuccia]]</ref>
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-*Datevi all'ippica.
-[[File:Asso, scritta fascista.JPG|thumb|Slogan ancora presente, seppur sbiadito, su una casa: ''È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende'']]
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-*Dieci per dieci: un secolo.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 111-112</ref>
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-*Dio e Patria. Ogni altro affetto, ogni altro dovere vien dopo. (Giovanni Giuriati, ''Gioventù fascista'', 1931)
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-*Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della Patria.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 5 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini)
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-*Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la fede.
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-*Durare sino alla vittoria, Durare oltre la vittoria, per l'avvenire e la potenza della nazione.<ref>Citato in [[:File:Motto fascista in Caggiano.JPG|Slogan fascista a Caggiano]]</ref> (Mussolini)
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-*''Dux mea lux.''
-:Duce mia luce.
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-*''Dux nobis.''
-:Duce a noi.
-
-*Fascismo è libertà.
-
-*Fedeltà è più forte del fuoco.
-
-*Eja, Eja, Alalà!<ref>È un grido di guerra coniato da [[Gabriele D'Annunzio]] e concepito come alternativo all'esterofilo "hip, hip, hurra!". Scritto su una bandierina tricolore donata agli aviatori, si diffuse soprattutto tra gli Arditi in seguito all'Impresa di Fiume; successivamente fu adottato dai fascisti.</ref><ref>Lo slogan è composto di parole d'origine classiche: "eja" è una parola adoperata da Eschilo e Platone, utilizzata come grido di guerra dagli eserciti greci; particolarmente è riportato come l'urlo con il quale Alessandro Magno era solito incitare Bucefalo. "Alalà", diffusa nel Medioevo tra i Crociati, è un altro grido di guerra greco che compare in Pindaro e in Euripide.</ref> (Gabriele D'Annunzio, Impresa di Fiume, 7 agosto 1918)
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-*È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 3 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini, discorso per l'inaugurazione della Provincia di Latina, 18 dicembre 1934)
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-*Fermarsi significa retrocedere. (Mussolini, Piazza De Ferrari, Genova, 24 maggio 1926)
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-*Fino alla vittoria.
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-*Il Duce ha sempre ragione.
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-*Il Fascismo non vi promette né onori, né cariche, né guadagni, ma il dovere e il combattimento.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 92</ref>
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-*Il Fascista disdegna la vita comoda.<ref>Dipinto sull'edificio noto come ''Fornace della Riana'' in località Rasa di Varese.</ref>
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-*Il nemico del Fascismo è il tuo nemico: non dargli quartiere. (da ''Decalogo del milite fascista'', 1928)
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-*Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.<ref>Citato in [http://www.polyarchy.org/basta/documenti/impero.1936.html Polyarchy.org]</ref> (Mussolini, ''Proclamazione della sovranità italiana sull'impero Etiopico'', piazza castello Acicastello, 9 Maggio 1936)
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-*Io conosco bene i rurali d'Italia e so che essi sono sempre pronti a far zaino in spalla, cambiare la vanga col fucile.[[File:Staro (VI) - Frase del duce dipinta sul fianco di un'abitazione.jpg|thumb|Staro (VI) - Frase del duce dipinta sul fianco di un'abitazione]]
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-*Italia agli italiani.
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-*Italia dura, Italia volitiva, Italia guerriera.<ref>Dipinto su una casa in località ''Stretta di Fogliaro'' a [[:it:Varese|Varese]] (foto visibile su ''[https://www.google.it/maps/@45.846387,8.802927,3a,75y,21.78h,97.3t/data=!3m4!1e1!3m2!1sQMjKvWJAZRrXOjWIMBkj1A!2e0!6m1!1e1 Google Maps]'').</ref>
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-*L'esercito è garanzia sicura dei destini della patria.<ref>Citato in [[:File:Slogan fascista - Gromo (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Gromo]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini)
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-*La libertà senza ordine e disciplina significa dissoluzione e catastrofe.
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-*La pace riposa sulle nostre forze armate.
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-*La Patria si serve anche facendo la guardia a un bidone di benzina. (da ''Decalogo del milite fascista'', 1928)
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-*Libro e moschetto / Fascista perfetto.
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-*Lo slancio vitale del popolo italiano non fu e non sarà mai fermato!
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-*Marciare per non marcire.<ref>Slogan fascista, indicante la necessità dell'azione, coniato forse da [[Filippo Tommaso Marinetti]] immediatamente prima o durante la prima guerra mondiale; in seguito ripreso dagli Arditi e poi dai Fasci di combattimento.</ref>
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-*Meglio lottare insieme che morire da soli.
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-*Meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora.<ref>La frase nasce e si diffonde nelle trincee ai giorni della Resistenza sul Piave.</ref>
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-*Me ne frego.<ref>Benché attribuito a Gabriele D'Annunzio, lo slogan si è probabilmente diffuso tra gli Arditi durante la prima guerra mondiale e la successiva Impresa di Fiume. Trae origine dalla scritta che un soldato ferito si fece apporre sulle bende, come segno di abnegazione totale alla Patria.</ref>
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-*Molti nemici, molto onore.
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-*Mussolini ha sempre ragione. (da [[Leo Longanesi]], ''L'italiano'', 11 febbraio 1926; citato in ''Vademecum del perfetto fascista'', Vallecchi)
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-*Nessuno si illuda di poterci piegare senza avere duramente combattuto.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 2 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini)
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-*Noi sogniamo l'Italia romana.<ref>Citato in [[:File:Cedegolo casa.jpg|Slogan fascista a Cedegolo]] e [[:File:Iscrizione fascista - Lavenone (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Lavenone]]</ref> (Mussolini)
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-*Noi tireremo dritto.<ref>Citato in [[:File:Iscrizione fascista 4 - Boccioleto (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Boccioleto]]</ref> (Mussolini, Palazzo Venezia, Roma, 8 settembre 1935)
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-*Non basta essere bravi bisogna essere i migliori.
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-*Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani.
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-*O con noi o contro di noi.<ref>Opposto significato di "Chi non è contro di noi è con noi"(Luca, 9, v. 50)</ref>
-[[File:San Fili - Sostare è retrocedere.jpg|thumb|Slogan su una casa di San Fili: ''Sostare è retrocedere'']][[File:Moltaldeo-scritta ventennio fascista.jpg|thumb|Slogan su una casa di Moltaldeo]]
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-*Prima morte che stanchezza. Non mi stanco di servire. Non mi stanco di giovare.<ref>Dalla rivista ''Un decennio d'opere in provincia di Varese'', a cura dell'Ufficio Stampa e Propaganda della Federazione dei Fasci di Combattimento della provincia di Varese, marzo 1934 - p. 30</ref>
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-*Pronti, ieri, oggi, domani al combattimento per l'onore d'Italia.
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-*Ricordare e prepararsi.
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-*Ricordatevi che Roma doma.
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-*Ringrazia ogni giorno devotamente Dio perché ti ha fatto italiano (Roma, 7 aprile 1926)
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-*Roma ha dato la civiltà al mondo.<ref>Dipinto su un edificio sito all'incrocio tra via Montello e la Strada Provinciale 62 a Rancio Valcuvia (VA) (foto visibile su ''[https://www.google.it/maps/@45.914228,8.773538,3a,15y,276.37h,95.3t/data=!3m4!1e1!3m2!1sMC9zeFMsnU9R0mQoUHHFNA!2e0 Google Maps]'').</ref>
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-*Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.<ref>{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa frase è comunemente attribuita a Mussolini. Benito pronunciò realmente la citazione al termine di un discorso il 7 aprile 1926, all'insediamento del nuovo Direttorio fascista, citando «il vecchio combattitore». In realtà, la frase appartiene a [[Henri de la Rochejaquelein]] ed è stata pronunciata dopo la vittoria nella battaglia di Les Aubiers, il 25 aprile 1793. Cfr. Antonello Capurso, Le frasi celebri nella storia d'Italia, Edizioni Mondadori, 2012, [http://books.google.it/books?id=yvQeJfDmY8MC&pg=PT258 p. 258]. ISBN 885203126X</ref>
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-*Se il Mediterraneo per gli altri è una strada, per noi è la vita.
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-*Se la vittoria fu mutilata una volta non è detto che possa essere mutilata un'altra volta.<ref>Citato in [[:File:Balestrino-scritta del regime fascista.jpg|Slogan fascista a Balestrino]] e [[:File:Iscrizione fascista 1 - Rimasco (Foto Luca Giarelli).jpg|Slogan fascista a Rimasco]]</ref> (Mussolini)
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-*Sempre Avanti.
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-* Sostare è retrocedere. La marcia continua, altre mète attendono il segno romano della nostra conquista.<ref>{{Cita web|http://coriandoliegadi.altervista.org/Letteratura/Perla/La%20Chiesa.htm|La Chiesa di Marettimo|25-10-2011}}</ref>
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-*Spezzeremo le reni.
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-*Sposi della vita, amanti della morte.
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-*Tacete! Il nemico vi ascolta.
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-*Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato. (Mussolini, discorso alla Teatro della Scala, Milano, 28 ottobre 1925)
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-*Ubi ordo, ibi pax et decor. Ubi pax et decor, ibi laetitia.<ref>È una locuzione in lingua latina; il suo significato è ''"dove c'è l'ordine, lì c'è pace e decoro. Dove c'è pace e decoro, lì c'è la letizia."''</ref>
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-*Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori.<ref>Citato in [[:File:Mussolini's Palace of Italian Civilization, Rome - 2758.jpg|Palazzo della Civiltà Italiana]]</ref>
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-*Vincere e vinceremo. (Mussolini, annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940)
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-==Note==
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-<references />
-</div>
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-==Bibliografia==
-*Ariberto Segala, ''I muri del Duce'', Arca edizioni, Lavis, 2007. ISBN 88-88203-00-1 ([http://books.google.it/books?id=Oa-PhIcosw8C&pg=PA1 Anteprima su Google Libri])
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-==Altri progetti==
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