Stephen Ambrose
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Stephen Edward Ambrose (1936 – 2002), storico statunitense.
Banda di fratelli
[modifica]- Agli uomini fu raccontato che Currahee era una parola indiana che significava «Noi stiamo da soli», che era il modo in cui ci si aspettava che quei paracadutisti combattessero.
- Erano disposti a morire l'uno per l'altro e, più importante ancora, erano disposti a uccidere uno per l'altro.
- I camerati sono più intimi degli amici, più vicini dei fratelli. Il loro rapporto è diverso da quello degli amanti. La loro fiducia reciproca, la loro conoscenza reciproca sono totali.
- Il combattimento è un mondo assurdo in cui tutto è sottosopra. Perfetti estranei ce la mettono tutta per ammazzarti; se ci riescono, lungi dall'essere puniti, per aver soppresso una vita, saranno ricompensati, festeggiati, onorati. In combattimento, gli uomini stanno sottoterra di giorno e fanno il loro lavoro di notte. Una buona salute è una maledizione; al contrario, il piede da trincea, una polmonite, una diarrea incontrollabile, una gamba rotta sono doni preziosissimi.
- La guerra fornisce quel che l'occhio vuole per soddisfare il proprio piacere più di qualsiasi altra attività umana.
- Quando furono consegnati i fucili, consigliarono loro di trattre l'arma come una moglie, con gentilezza. Stava a loro possederla e tenerla, dormirci nei campi, conoscerla intimamente. Arrivarono al punto di smontarla e rimontarla con una benda sugli occhi.
Bibliografia
[modifica]- Stephen E. Ambrose, Banda di fratelli, TEA, 2002, pp. 385. ISBN 978-88-502-0121-1
Voci correlate
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