Tina Di Lorenzo
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Tina Di Lorenzo, propr. Concettina Di Lorenzo (1872 – 1930), attrice italiana.
Citazioni su Tina Di Lorenzo
[modifica]- Dire del fascino ch'ella esercitò sempre sul pubblico, sui critici, su quanti l'avvicinarono, non è agevole impresa. Furon marcie trionfali a piena orchestra, inni di gloria, antonomasie nuove: la Tina Di Lorenzo diventò in Italia l'Angelicata, in America l'Encantadora. Alcuni anni or sono ella non aveva ancora toccato la sommità dell'arte alle quali mostrò sempre di aspirare: ma il grado già alto in cui si trovava nella sua giovinezza, congiunto alla dolcezza degli sguardi, alla soavità del sorriso, alla melodia della voce, all'armonia perfetta di tutta la persona, all'espressione di natural candore, a tutto un esteriore insomma di donna ideale, giustificava pienamente gli entusiasmi del pubblico; il quale, abbacinato dalla miracolosa fusione, non sapeva più se l'arte soverchiasse la bellezza, o la bellezza l'arte. Quell'armonia delicatissima d'intonazione e di espressione non si celava mai. (Luigi Rasi)
- Ho sempre amata Tina di Lorenzo come attrice, coi suoi difetti, e l'amo come donna, per i suoi difetti. Perché i suoi difetti di donna sono, per me, delle qualità squisite. Voglio rivelarvene uno: dice pane al pane, vino al vino, e, se le fanno perdere la pazienza, se la offendono nelle sue credenze, nelle sue predilezioni, se ode profferir delle buaggini (e sui palcoscenici se ne profferiscono tante!) dice anche qualcos'altro a qualcos'altro. Una parola grossa non la spaventa, lei dama sino alla punta dei capelli e galantuomo come un galantuomo, che il Signoriddio la benedica! Alla sua sincerità spietata ella sa sacrificare talvolta – quando le sembri necessario o opportuno – anche la sua gentilezza e la sua grazia, anche la sua bontà. Dir sempre ciò che pensa, a tutti, e dirlo in faccia, e non mandarlo a dire, è il suo metodo e la sua gioja. (Marco Praga)
- Dotata di una voce armoniosa, che può facilmente seguire tutta la gamma delle passioni umane, ella l'adopera con una rara sapienza e con una rara abilità, specialmente nei due termini estremi, nella gioia e nel dolore. La parola ride veramente sulle sue labbra nei momenti di letizia o di malizia e piange vermente nei momenti di rammarico o di dolore o di dispetto.
- La caratteristica principale di questa attrice è la perfezione della dizione. Ella non si affida per gli effetti scenici al gesto, alla mimica in genere; ma alla dizione. Il sentimento è per lei nella parola, e l'espressione del sentimento è nel modo di dire, o forse meglio di scolpire e di colorire la parola.
- La sua figura, che non ha nulla delle irrequietezze e degli spasimi della donna moderna, pura nella linea e nel contorno, serena nella sicura compostezza di tutta la persona, par quella di una Musa, staccata da un bassorilievo di un antico monumento greco. Ella non conosce il mondo che dall'arco del palcoscenico, non conosce l'umanità che nella simulazione dell'arte rappresentativa. Per questo, dicono, non è abbastanza cattiva in certe parti, non è abbastanza tormentata in certe altre, e non è in genere abbastanza convinta nella lotta di certe complicate passioni umane, attraverso le quali bisogna essere passati, per comprenderle e all'occasione risentirle e interessarsene. Osservazioni di volgarità incontestabile, a me pare, e che non val la pena di discutere, e forse neppure di enunciare.
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