Ugo di San Vittore
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Ugo di San Vittore (1096 – 1141), teologo, filosofo e cardinale francese.
Citazioni di Ugo di San Vittore
[modifica]- Dimmi dunque, ti supplico, che cosa – fra tutto – è diventato per te l'unico, ciò che vuoi abbracciare in modo singolare e godere per sempre.[1]
- Impara tutto. Vedrai che in seguito nulla sarà superfluo. La conoscenza ristretta non è gioiosa.
- Omnia disce. Videbis postea nihil esse superfluum. Coartata scientia iucunda non est.[2]
- L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso.[3]
- Mi hai dato perfezione di sensibilità, prontezza di intelligenza, forza di memoria; mi hai dato la possibilità di esprimermi con scioltezza, di esporre piacevolmente i miei pensieri, di insegnare in modo convincente, di attuare i miei propositi, di comportarmi gradevolmente, di progredire negli studi, di raggiungere i miei progetti; mi hai dato conforto nelle avversità, cautela nelle circostanze felici.[4]
- O anima mia, che pensi tu che sia quella cosa tanto dolce e suave, la quale sogliono sentire e gustare le devote anime in ricordarsi del loro diletto, e suole tanto suavemente innamorarle che già pare che sieno alienate e fuori di se stesse? Si sentono allegre e gioconde nelle coscienze e dimenticansi ogni loro dolore: l'animo loro si rallegra, lo intelletto diventa chiaro, el cuore inluminato, la voluntà diventa allegra.[5]
- Questo mondo sensibile […] è quasi un libro scritto dal dito di Dio, cioè creato dalla virtù divina, e le singole creature sono come figure, non inventate dall'arbitrio dell'uomo, ma istituite dalla volontà divina per manifestare la sapienza invisibile di Dio. [...] Buona cosa è dunque contemplare assiduamente e ammirare le opere divine.[6]
- Un saggio, interrogato sulle disposizioni migliori per apprendere, rispose: "Spirito umile, impegno nella ricerca, vita tranquilla, indagine silenziosa, povertà, terra straniera; queste circostanze rendono più agevole il superamento delle difficoltà che si incontrano durante gli studi".[7]
Note
[modifica]- ↑ Da De Arra Anime; citato nella serie Sapientia, Edizioni Glossa, Milano, 2000, p. 9.
- ↑ Da Didascalicon, VI, 3.
- ↑ Da De substantia dilectionis, PL 176.
- ↑ Da Soliloquium de arrha animae.
- ↑ Da De Arrha animae; citato in La letteratura religiosa, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, p. 58.
- ↑ Da Eruditio didascalica, lib. VII, De tribus diebus; citato in Gino Ditadi, Introduzione: L'animale buono da pensare, in I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, pp. 82-83. ISBN 88-85944-12-4
- ↑ Da Didascalicon.
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