Vera Zamagni

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Vera Negri Zamagni (1943 – vivente), storica italiana.

Vera Negri Zamagni, guardare alle esperienze negative per investire meglio sul futuro

Intervista di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone, tuttosanita.com, 15 febbraio 2021.

  • Noi ci eravamo davvero voluti dimenticare di quanto è fragile l'umanità, avendo finalmente archiviato con la II guerra mondiale l'uso della guerra e avendo coltivato una fede sconfinata nella scienza. La pandemia da Covid-19 ce lo ha ricordato, così come altre epidemie di più limitata dimensione, attacchi terroristici e guerre locali. Ma prima dell'ultimo mezzo secolo i disastri economici, direttamente provocati dal malfunzionamento dell'economia o indotti da guerre, carestie ed epidemie erano ricorrenti. [...] È questo il vero motivo per cui i progressi dell'umanità sono stati sempre lenti nella storia, perché venivano contrastati da tutti questi eventi negativi, che riducevano pesantemente la popolazione e l'accumulazione di capitale e conoscenze. La prudenza è una virtù fondamentale per gli umani, che dovrebbero essere consapevoli della loro fragilità, evitando di farsi trovare impreparati di fronte ai rovesci che sono sempre in agguato. Chissà se riusciremo oggi a re-impararla.
  • [Sulla questione meridionale] In estrema sintesi, il nostro Sud ha avuto un'eredità storica pre-unitaria pesantemente negativa, specialmente per quanto riguarda l'istruzione (all'unificazione, gli analfabeti erano il 90% circa della popolazione meridionale). Ha poi subito i contraccolpi negativi delle due guerre mondiali e della dittatura fascista (scarsamente interessata al Sud). Anche quando nel secondo dopoguerra il problema dell'arretratezza del Sud venne affrontato, prevalse una mentalità assistenzialistica, che incentivò i fenomeni mafiosi, e solo pochi furono i tentativi di investire in capitale fisico e umano. Io non ho perso la speranza che si possa cambiare ma che, soprattutto, siano gli stessi meridionali a rialzare la testa e farsi loro stessi imprenditori capaci di sconfiggere le mafie. Ci sono molti importanti segni in questa direzione, che va appoggiata e sostenuta.
  • Quanto alle donne, esse soffrono in tutti i paesi della loro discriminazione storica ed è ovvio che soffrano di più dove l'economia è più debole. Ma anche in questo caso, sono le donne stesse che devono scuotersi e applicarsi a coltivare i loro talenti, sottraendosi alle sirene di voler risolvere i loro problemi facendo leva solo sul loro corpo e ribellandosi alla dipendenza soffocante da partner che le schiavizzano e poi le sfregiano e le uccidono. Basta con aspettare dall'alto la soluzione ai propri problemi. Per fortuna, sono molte le donne oggi, anche nel Mezzogiorno, che hanno compreso questo e che si fanno onore in tanti campi. Ma non sono ancora abbastanza.

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