Vincent d'Indy

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Vincent d'Indy (1913)

Vincent d'Indy (1851 – 1931), compositore francese.

Citazioni su Vincent d'Indy[modifica]

Giannotto Bastianelli[modifica]

  • Il D'Indy ha dato all'arte moderna stupendi e quasi isolati esempi di quella che nella sua teoria contrappuntistica chiama: composizione ciclica; antichissimo modo di far nascere un'infinità di forme e decorazioni musicali da un germe quasi astratto [...], modo rimesso in uso dal grande maestro del D'Indy, Cesare Franck.
  • Il D'Indy invece appartiene a quella categoria di semicritici, la cui sensibilità o gusto estetico o esperienza artistica che dir si voglia, se proprio non entra in contradizione col loro pensiero, è però, di questo, infinitamente più ricca e più sviluppata. Grande musicista infatti, profondo conoscitore delle più sottili astuzie contrappuntistiche ed armonistiche della elaborazione musicale, come lo dimostrano anche i suoi corsi di composizione, il D'Indy ha nella sua monografia scoperto e frugato, quasi direi per identità di possibilità, la grandiosa facoltà di costruzione che mette il Beethoven, nonostante la sua foga sentimentale e romantica, tra i massimi architetti musicali esistiti.
  • Nessuno finora, a me pare abbia compreso quanto il D'Indy, il vero valore del romanticismo in generale e dell'opera rinnovatrice del Beethoven in particolare. Romanticismo non è rivoluzione iconoclastica, sibbene reazione ai continuatori dei troppo prossimi – reazione compiuta in nome d'una veramente sublime idea di quella, che il D'Indy stesso chiama «tradition élargie», ossia tradizione fondata sopra una più esatta e vasta comprensione della storia ancor da noi più lontana.

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