Viola Di Grado

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Viola Di Grado

Viola Di Grado (1987 – vivente), scrittrice, orientalista e traduttrice italiana.

Citazioni di Viola Di Grado[modifica]

  • [Tradurre] È un tipo di creazione che richiede intanto una sintonizzazione precisa con la voce originaria e poi la creazione di un artificio, di una lingua specifica che restituisca esattamente non solo lo stesso registro, con tutte le variazioni del caso, ma la stessa musica e lo stesso peso esistenziale, la stessa atmosfera, l'intera gamma di sfumature semantiche ed emotive. Quando dico peso esistenziale, intendo anche il peso vero e proprio che una parola porta per la combinazione precisa del suo suono e del suo significato, del suo ruolo nel parlato e di quello specifico nel testo. Il mio metodo lo descriverei come una mimesi mistica: diventare lo scrittore, i suoi pensieri, ma con l'ingegno e la pazienza di ricrearli in lingua italiana.[1]
  • [...] i miei pensieri vengono di rado dalla contingenza, vengono da un altro mondo in cui il fuoco brucia solo se crepita per iscritto.[2]
  • L'identità è un mito occidentale. L'io è una limitazione biologica per la vita pratica. La scrittura mi salva dalla noia di essere solo me.[3]
  • Scrivo e scriverò sempre e solo in italiano. Ma se sono molto felice faccio silenzio. Anche quella è una forma di traduzione.[1]
  • Si è parlato molto, nel 2019, di barriere e confini, ma ce n'è uno che resta sempre in ombra e che questa strage dovrebbe finalmente portare alle nostre menti: dobbiamo ripensare il confine tra il nostro mondo e il mondo animale, confine che abbiamo sfondato con la violenza e la sopraffazione. Il prezzo di aver torturato in modo spregevole gli animali è, scientificamente parlando, l'approdo di un virus nell'organismo umano. A questo dovremmo pensare, mettendo fine alle barbarie vergognose che avvengono nei nostri allevamenti e macelli.[2]

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Stefania Massari, Viola Di Grado e tutta la verità sul mondo delle traduzioni, wired.it, 16 febbraio 2021.
  2. a b Dall'intervista di Matteo Innocenti, Viola di Grado: «Con la quarantena ho messo da parte la scrittura», deabyday.it.
  3. Dall'intervista di Teresa Ciabatti, Viola Di Grado: «Essere solo me mi annoia. Per questo scrivo», iodonna.it, 22 aprile 2016.

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