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Vito Zagarrio

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Vito Zagarrio (1952 – vivente), regista, storico e critico cinematografico italiano.

Citazioni

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  • Pink Flamingos, come dice il trailer del film, diventa il «buco del culo dell'America», il suo buco nero anche in termini fantascientifici, la sua altra dimensione, il sintomo di una patologia profonda e l'emersione di un incoscio collettivo interessantissimo in una determinata epoca della storia e della società americana. (dalla prefazione a John Waters, Shock, traduzione di Susanna La Polla, Lindau, Torino, 2000. ISBN 88-7180-317-5, p. 7)

John Waters

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  • I film di Waters sono grottesche soap opera, farse non rassicuranti che provocano il riso d'imbarazzo. Miscugli satirici di violenza e di pornografia che mettono in tensione e cercano il disagio nello spettatore. Sono film di un orrore ridanciano che costringe il pubblico a scegliere una reazione: di piacere o di disgusto, di voyeurismo allo stato puro o di fuga e di rabbia. Waters non cerca consensi unanimi, getta in faccia al pubblico i suoi escrementi, i suoi sputi, i suoi vomiti. Irride con le sue provocazioni e le sue scorie. Il suo cinema è, senza doppi sensi e ammiccanti intellettuali, spazzatura. (p. 36)
  • Waters è un regista maledetto, il "re degli schifosi" (king of the pukes) come gli piace definirsi, il principe del cattivo gusto, l'untore dello sporco e dello sgradevole. Invece di arte vuole diffondere shock, invece di "educare" il pubblico vuole contagiarlo con i suoi germi: l'eccesso, il ribrezzo, la repulsion, e tutto un bagaglio di sensazionalismo e di provocazione che viene da lontano. (pp. 36-37)
  • In mano al regista, la famiglia diventa una fucina di follia e perversione, la religione un oggetto di scherno, il "prossimo" un nemico da eliminare, la normalità una galleria di orrori. (p. 41)
  • [Su Divine] [...] la maschera del travestito, figura ambigua e inquietante, metafora della doppiezza sesuale ma anche del potere della fantasia del feticcio; il grasso, segnale dell'eccesso, della ridondanza, della tracimazione, sopra le righe e al di là di ogni argine morale [...] (pp. 48-49)
  • [...] la morte di Divine è la morte di un cinema "rivoluzionario" nei suoi intenti ideologici e nei suoi modelli produttivi: il B movie, il cinema a basso costo che deve contenere delle trovate particolari per sfondare, per far tornare i suoi conti; il cinema povero che diventa cult, la trasgressione antiborghese che paga nei circuiti off. (p. 51)
  • [Nei film di John Waters] Tutto è sottosopra, upside down [... ]: il bello è brutto, il brutto è bello, i mondo è alla rovescia, come la metafora del trans propone: il maschio è femmina e viceversa. (p. 53)

Bibliografia

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Altri progetti

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