William Hope Hodgson
William Hope Hodgson (1877 – 1918), scrittore britannico.
Eloi, Eloi lama sabachtani!
[modifica]Dally, Whitlaw e io discutevamo sulla recente, straordinaria esplosione verificatasi nelle vicinanze di Berlino, meravigliandoci dell'incredibile intervallo di oscurità che era seguito, e che aveva sollevato così numerosi commenti da parte della stampa, insieme a una profusione di teorie.
I giornali avevano molto insistito sul fatto che le Autorità Militari stavano facendo degli esperimenti con un nuovo esplosivo, inventato da un chimico chiamato Baumoff e a cui si riferivano continuamente chiamandolo "il Nuovo Esplosivo Baumoff".
I pirati fantasma
[modifica]La ballata dell'Inferno O! O!
Solista: All'argano, marinai!
Marinai: Ha!-o-o! Ha!-o-o!
Solista: Alle barre dell'argano, anime incatramate!
Marinai: Ha!-o-o! Ha!-o-o!
Solista: Date un giro!
Marinai: Ha!-o-o!
Solista: Pronti a spostare!
Marinai: Ha!-o-o!
Solista: Pronti a mollare!
Marinai: Ha!-o-o!
Il terrore della cisterna
[modifica]A coronare le alture dei sobborghi di una certa città sulla costa orientale, vi è un grande serbatoio d'acqua in ferro da cui si approvvigiona una fila di villette isolate. La parte superiore è coperta di cemento, mentre tutto intorno sono state piazzate delle ringhiere, così da creare una splendida vista per gli abitanti del posto che decidono di passeggiare sulla sua sommità. Ed era veramente popolare prima che accadessero gli strani, terribili avvenimenti che sto per raccontarvi.
L'anello
[modifica]Accogliendo il solito biglietto d'invito di Carnacki per recarci a cena ad ascoltare una sua avventura, giunsi a Cheyne Walk, dove trovai che gli altri tre abituali invitati a questo tipo d'incontri mi avevano preceduto. Cinque minuti dopo, Carnacki, Arkright, Jessop, Taylor e io eravamo presi dalla piacevole occupazione di cenare.
«Questa volta non sei stato via per molto», osservai, mentre finivo la minestra, dimenticando per un attimo che Carnacki non gradiva che gli si facessero domande, sia pure marginali, sulle sue avventure, prima del momento opportuno. A quel punto, non avrebbe lesinato le risposte.
La casa sull'abisso
[modifica]Maria Barbara Piccioli
[modifica]Esiste, nell'Irlanda occidentale, isolato alle pendici di una collinetta, un minuscolo villaggio chiamato Kraighten. Tutt'intorno si stendono terre cupe e interamente disabitate, la cui solitudine è interrotta soltanto dai resti di qualche vecchia casupola abbandonata e ormai devastata dal tempo. L'intera regione è spoglia e vuota e la roccia, che vi abbonda coperta appena da un sottile strato di terreno, affiora qua e là in rilievi ondulati.
[William Hope Hodgson, La casa sull'abisso e altre storie del terrore, traduzione di Maria Barbara Piccioli, Mondadori, 1996]
Gianni Pilo
[modifica]All'estremo limite dell'Irlanda occidentale c'è un piccolo villaggio, chiamato Kraighten. Sorge isolato, ai piedi di una bassa collina. Intorno, si stende per miglia e miglia un paesaggio squallido e inospitale; qua e là si incontrano casupole in rovina, molto distanti l'una dall'altra, abbandonate da chissà quanto tempo, nude e senza tetto. La terra, brulla e deserta, ricopre appena la roccia sottostante, che abbonda in questa regione e affiora, a tratti, in creste ondulate.
[William H. Hodgson, La casa sull'abisso, traduzione di Gianni Pilo, Newton, 1994]
La tempesta
[modifica]— Taci! — disse il mio amico scienziato, mentre entravo nel suo laboratorio. Avevo aperto la bocca per parlare, ma alla sua richiesta rimasi per qualche istante in silenzio.
Era seduto davanti al suo apparecchio che stava trasmettendo un messaggio in maniera curiosamente irregolare... interrompendosi per qualche secondo, e riprendendo poi con furia.
Middle Islet
[modifica]«Eccola lì», urlò il vecchio nostromo al mio amico Trevor, mentre il nostro battello girava lentamente attorno alla costa dell'isola di Nightingale.
Il vecchio puntò il fornelletto della sua pipa di radica scura verso una minuscola isoletta a tribordo.
«Eccola lì, signori», ripeté esitante, «Middle Islet! Attraccheremo nella baia fra un momento solo. Badate bene signori, io non posso affermare che la nave sia ancora lì, e se c'è ancora, beh, dovete convincervi che io non vidi nessuno, quando vi salii sopra la prima volta.»
L'orrore del mare
[modifica]Abbiamo lasciato Melbourne centotrenta giorni fa e, per tre settimane, ci siamo fermati in questo luogo calmo e soffocante.
È mezzanotte, ed è il nostro Quarto fino alle quattro antimeridiane. Esco e mi siedo sul boccaporto. Pochi minuti dopo Joky, il nostro apprendista più giovane, mi raggiunge per chiacchierare. Siamo stati seduti in questo modo tante volte, ed abbiamo parlato durante i Quarti di Notte, sebbene chi parlasse veramente fosse solo Joky. Io sono contento di fumare e di ascoltare, assentendo ogni tanto per dimostrare la mia attenzione.
Bibliografia
[modifica]- William Hope Hodgson, L'orrore del mare, a cura di Gianni Pilo, Newton & Compton, 1993. ISBN 88-7983-201-8
- William Hope Hodgson, La casa sull'abisso, traduzione di Gianni Pilo, Newton, 1994.
- William Hope Hodgson, Middle Islet, traduzione di Gianni Pilo, in "Storie di fantasmi", a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995.
- William Hope Hodgson, I pirati fantasma, traduzione di Gianni Pilo, in "Storie di fantasmi", a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995.
- William Hope Hodgson, L'anello, traduzione di Gianni Pilo, in "Storie di streghe", a cura di Gianni Pilo, Newton & Compton, 1996. ISBN 8881834480
- William Hope Hodgson, La casa sull'abisso e altre storie del terrore, traduzione di Maria Barbara Piccioli, Mondadori, 1996. ISSN 1120-4966
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