Arizona Junior
Arizona Junior
Titolo originale |
Raising Arizona |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 1987 |
Genere | commedia |
Regia | Joel Coen, Ethan Coen (non accreditato) |
Sceneggiatura | Joel Coen, Ethan Coen |
Produttore | Joel Coen, Ethan Coen |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
Fotografia: Barry Sonnenfeld |
Arizona Junior, film statunitense del 1987 con Nicolas Cage e Holly Hunter, regia dei fratelli Coen.
Frasi
[modifica]- Voltati a destra! (Ed)
- Ora, la vita in prigione è molto organizzata, più di quanto qualcuno possa credere. Ma c'è tanto di quello spirito cameratesco fra gli uomini, che così lo trovi solo in combattimento o forse in una squadra nella partita decisiva per l'ingresso in serie A. (H.I.)
- Io cercavo di resistere, di rigare dritto, ma non era facile con quel figlio di puttana di Reagan alla Casa Bianca, non lo so, dicono che è un uomo per bene, allora, forse i suoi consiglieri sono imbranati. (H.I.)
- Per molti versi, il lavoro somigliava alla prigione, a parte Ed che mi aspettava alla fine di ogni giornata e la paga alla fine di ogni settimana. (H.I.)
- Secondo Ed il logico passo successivo era avere una creatura, non sapeva pensare ad altro, la sua idea è che c'erano troppa bellezza e amore per noi due soli, e ogni giorno che tenevamo il bambino fuori dal mondo, era un giorno che lui poteva lamentarsi di aver perduto. (H.I.)
- Da principio non ci credevo, che una donna che sembrava fertile come la valle del Nilo non potesse avere bambini. (H.I.)
- Poi un giorno lo stato fu colpito dalla più grande notizia dopo il primo passo dell'uomo sulla luna. Erano nati cinque gemelli dell'Arizona, cioè, dall'Arizona, perché erano nati da una donna che si chiamava Flores Arizona. (H.I.)
- E se troverete prezzi più bassi in un altro posto, io non mi chiamo più Nathan Arizona! (Nathan Arizona)
- Se la rana volasse non sprecherebbe il culo a saltare! (Nathan Arizona)
- C'è quel che è bene e quel che è male... e in qualche male non c'è male. (H.I.)
- Il mio motto è: fa' come ti dico io o sta' attento al culo! (Nathan Arizona)
- Tanti di quegli impegni sociali... tanto poco tempo. (Gale)
- Reggiti, Nathan, ora prendiamo una scorciatoia! (Ed)
- Tu capisci H.I., se questo funziona, sarà solo il principio di una serie di colpi a macchia d'olio in tutto il sud-ovest, e continueremo finché non potremo ritirarci... o finché ci pigliano. (Gale)
- Sono Smalls, Leonard Smalls, gli amici mi chiamano Lenny, io però non ho amici. (Smalls)
- Un poliziotto non troverebbe le sue chiappe neanche se fossero a sonagli. (Smalls)
- Se vuoi trovare un fuorilegge, chiami un fuorilegge, se vuoi trovare una birreria, chiami un agente. (Smalls)
- Nelle situazioni con ricompense di solito dicono: non si fanno domande. (H.I.)
- [Rivolgendosi ad Ed e H.I.] Prima che facciate un'altra fesseria, come il separarvi, vi consiglio di dormirci sopra, almeno una notte. (Nathan Arizona)
Dialoghi
[modifica]- Detenuto: Quando non c'era carne si mangiava pollo, quando non c'era pollo si mangiava aragoste e quando non c'era verso di trovare l'aragosta, si mangiava sabbia...
H.I.: Che mangiavate?
Detenuto: Ho detto sabbia.
H.I.: Hai detto sabbia?
Detenuto: L'hai detto.
- [H.I. davanti alla commissione che decide il rilascio sulla parola]
Presidente della commissione: Esiste un nome per uomini come te, H.I., ed è precisamente: incorreggibile.
Commissario: Meglio: delinquente abituale.
Presidente della commissione: Non è un bel nomino, vero, H.I.?
H.I.: Nossignore, è un nome da coglione, ed io non lo sono più.
Presidente della commissione: Non sarà che ce lo dici per compiacerci?
H.I.: Nossignore, non c'è verso.
Commissario: Perché a noi fa piacere solo la verità.
H.I.: Be', allora vi sto dicendo quello che vi fa piacere.
Presidente della commissione: Ma non ci avevi detto che non volevi compiacerci?
H.I.: Sì, signore.
Presidente della commissione: Ok, allora.
- [All'ufficio per le adozioni]
Ed: Sì, il passato di H.I. è un tantino discutibile...
H.I.: Ma Ed qui è un tutore della legge bidecorato, e così, ci facciamo un po' da contrappeso.
- [Dopo che H.I. ha rubato il bambino]
Ed: Oh, è bellissimo.
H.I.: Ah, sì, è di un bello fottuto, credo di aver preso il meglio.
Ed: Saranno stati tutti belli, tutti i bambini sono belli.
H.I.: Ma è di un bello fottuto, questo!
Ed: Oh, parla bene davanti al bambino!
- Ed: Cos'è sta puzza?
Gale: Non siamo sempre così, signora McDunnough. Stavo giusto per spiegare alla sua bella metà qui che nel farci la galleria siamo sbucati nella fogna principale, scalogna nera, e abbiamo preso quello...
Ed: Volete dire che siete evasi?
Evelle: No, signora, ci siamo rilasciati giurandoci di pagare la cauzione.
Gale: Quello che Evelle cerca di dire è che sentivamo che l'istituto ormai non aveva più niente da offrirci.
- Agente dell'FBI: Signore, ci risulta che lei nasce Nathan Cicasco, è esatto?
Nathan Arizona: Sì, ho cambiato nome, e allora?
Agente dell'FBI: Vuole darci spiegazioni del perché?
Nathan Arizona: Sì, comprerebbe mobili dalla ditta "Grezzi Cicasco"?
- Poliziotto: Il bimbo indossava qualcosa quando è stato rapito?
Nathan Arizona: Nessuno dorme nudo in questa casa!
Agente dell'FBI: Che cosa indossava?
Nathan Arizona: Un doppiopetto, che domande... aveva un dannato pigiamino!
Poliziotto: Che tipo di pigiamino?
Nathan Arizona: Non lo so, era un pigiama, con l'orso Yoghi e altre cagate!
- H.I.: Vuoi una birra, Glen?
Glen: Il Papa vuole viaggiare?
H.I.: Vabbè non faresti prima a dire di sì?
- Glen: Senti questa: quanti negri ci vogliono per avvitare una lampada?
H.I.: Non lo so, Glen. Uno?
Glen: No, tre!
[Glen scoppia a ridere, H.I. rimane serio.]
Glen: No, forse non è così. Aspetta, ricomincio. Perché ci vogliono tre negri per avvitare una lampada?
H.I.: Non lo so.
Glen: Perché sono talmente fessi!
[Glen scoppia nuovamente a ridere, H.I. rimane serio.]
Glen: Andiamo, su, non dirmi che non ci sei arrivato, su, dai. Be', deve essere una di quelle che chiamano "a scoppio ritardato".
H.I.: Perché?
Glen: Perché le capisci quando torni a casa!
H.I.: Glen, ci sono già a casa.
- [H.I. sta scappando dopo aver fatto una rapina]
Uomo sul pickup: Ti sei accorto che hai una calza sulla testa?
H.I.: Tu corri e zitto!
- [Evelle vede in un negozio le confezioni di palloncini gonfiabili]
Evelle: I palloni, ehi, li gonfi e diventano cose buffe?!
Negoziante: No, se il rotondo non è buffo!
- Gale: Villani fottuti, questa è una rapina! Immobili tutti! Buttatevi tutti giù per terra!
Anziano: Be', decidi, giovanotto, vuoi che stia immobile o che mi butti giù per terra? Voglio dire che se sto immobile, non posso buttarmi giù, e se mi butto giù, io farò qualche movimento. Capisci?
Gale: Silenzio!
Anziano: Ok, e allora?
Gale: Tutti giù, faccia a terra!
Evelle: La faccenda dell'immobile è rimandata.
Gale: Fino a che non sono giù!
Evelle: Sì, prima giù e dopo quella.
Gale: Merda! Dove sono tutti i cassieri?
Cassieri: Siamo qua sotto, signore.
Evelle: Sono faccia a terra come hai detto tu, Gale.
Gale: Ti avevo detto di non chiamarmi per nome. Ma non riesci mai a non dimenticartelo!
Evelle: Cosa? Il tuo nome in codice.
Gale: Oh. sì, sì, sì... è il mio nome in codice!
Evelle: Sentito, sì? Usiamo nomi in codice!
Quella notte io feci un sogno. Sognai di essere leggero come l'etere. Uno spirito aleggiante nei fatti del futuro, le ombre e i fantasmi della mia vita lottavano per entrare nel mio sonno. Io sognavo che Gale ed Evelle avevano deciso di tornare in prigione, poco male probabilmente... non è che voglia fare il superiore, e loro sono due bravi ragazzi, ma forse non erano ancora pronti per rientrare nel mondo. E poi continuavo a sognare... dentro l'avvenire. Fino a una mattina di Natale, Nathan Jr. stava aprendo il regalo di una gentile coppia che preferiva conservare l'anonimato. Vedevo Glen qualche anno dopo, che ancora non riusciva a far ascoltare ai poliziotti i suoi terribili racconti sulle malefatte mie e di Ed. Forse ci infilava una barzelletta sui polacchi di troppo... io non lo so. Ma continuavo a sognare, più avanti nel futuro, più di quanto avessi mai sognato prima, guardavo i progressi di Nathan Jr. da lontano. Ero orgoglioso dei suoi risultati, come se fossero nostri. Mi chiedevo se pensasse mai a noi, che forse avevamo allargato un tantino i suoi orizzonti, anche se lui proprio non poteva ricordare come si erano allargati. Ma ancora non avevo sognato niente di me e di Ed, solo alla fine, e tutto era più nebuloso perché avveniva tanti, tanti anni dopo. Vedevo una vecchia coppia che i figli venivano a trovare, e anche i nipotini. E la vecchia coppia non era nevrotica, e neanche i figli, e neanche i nipoti. E non lo so, ditemelo voi, tutto questo sogno erano miei desideri? Stavo fuggendo dalla realtà come so di saper fare? Ma io e Ed possiamo esser buoni anche noi, e sembrava realtà, e sembrava da noi, sembrava da, be', sembrava la nostra casa, se non in Arizona, in una terra non molto lontana, dove tutti i genitori sono forti e saggi e capaci, e tutti i bambini sono felici e adorati. Io non lo so... forse era Disneyland. (H.I.)
Altri progetti
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