Elena Aleksandrovna Kostjukovič

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Elena Aleksandrovna Kostjukovič (1958 – vivente), scrittrice, saggista e traduttrice russa naturalizzata italiana.

Citazioni di Elena Aleksandrovna Kostjukovič[modifica]

  • Credo che l'apparente semplicità di ogni progetto storico che si basa sull'evocazione di una «purezza originaria» possa fare presa facilmente su una popolazione in difficoltà e, allo stesso tempo, annunciare le peggiori tragedie. Penso a quanto ha scritto Umberto Eco ne Il nome della rosa, quando Guglielmo da Baskerville rispondendo all'inquisitore che gli chiede cosa faccia più paura nella vita, non ha dubbi ad affermare: «La purezza». Così, oggi in Russia si percepisce il desiderio di ricostruire a tavolino un passato ideale e puro e per farlo si guarda ad un tempo che precede sia l'era sovietica che quella dell'Impero zarista, forse perché in quelle stagioni era più difficile separare nettamente il «Russkij Mir» dal mondo esterno: una stagione di grandezza e innocenza cancellata da un complotto occidentale. [...] Secondo la «Nuova cronologia» c'è un «piano» che solo una sorta di «eletto» potrà realizzare per restaurare la grandezza russa del passato e ricondurre alla verità la Storia e il mondo intero. Se da un lato questa visione si alimenta di una paranoia costruita su un fondo di miti sconclusionati, dall'altro auspica esplicitamente che tutti i popoli e le nazioni della Rus' originale siano riuniti in una sola nazione, guidata dalla poderosa Terza Roma, vale a dire da Mosca. È questa visione messianica, intrisa di mitologia come di esoterismo che ha accompagnato l'invasione e che fa dubitare che alla guerra si possa porre davvero fine attraverso strumenti razionali o alle forme consuete della diplomazia.[1]
  • Credo che si possa parlare di casi letterari solo quando si manifesta una lingua letteraria nuova. Lei afferma che nella letteratura si narrano sempre le stesse storie, certo, è così, ma il linguaggio usato per incarnare queste storie si reinventa ogni volta. E talvolta accade che questo linguaggio risulti incredibilmente inedito e fresco e che anche vetusti procedimenti stilistici vengano combinati in modo da risultare incredibilmente freschi ed efficaci. Un esempio di questi straordinari raggiungimenti linguistici e culturali è nel mio ricordo l'opera di Dmitrij Prigov nella quale, grazie a una geniale alchimia combinatoria, da dense stratificazioni linguistiche e culturali scaturiscono significati inediti.[2]
  • Un libro di successo può essere anche un buon libro e un libro di qualità può diventare un libro di successo. Il confine tra letteratura e non letteratura si può solo intuire. A volte si rimane storditi di fronte a certe opere trash e demenziali salvo poi accorgersi che si tratta di parodie e quindi di letteratura. Oppure capita di trovarsi di fronte a un testo pulito, ben costruito e si capisce solo dopo che si tratta invece di un calco, di un simulacro senza un goccia di sangue e senza vita. E non di vera letteratura.[2]

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Guido Caldiron, Elena Kostioukovitch, «Russkij Mir», nel cuore del grande complotto, ilmanifesto.it, 29 aprile 2022.
  2. a b Dall'intervista di Tatiana Shabaeva, "Diffidate dai casi letterari di russo c'è solo lo pseudonimo", it.rbth.com, 8 dicembre 2010.

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