Fabio Mini

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Fabio Mini (1942 – vivente), militare e saggista italiano.

Citazioni di Fabio Mini[modifica]

Da Guerra in Ucraina, invio di armi e propaganda. L'intervista del Generale Fabio Mini a l'AntiDiplomatico

marx21, 11 maggio 2022.

  • Il falso è che la guerra sia cominciata con l'invasione russa dell'Ucraina. Questo in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina cominciata nel 2014 con l'insurrezione delle province del Donbas poi dichiaratesi indipendenti. Da allora le forze ucraine hanno martoriato la popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente. Per quella popolazione in rivolta contro il regime ucraino non è stata neppure usata la parola guerra di liberazione o di autodeterminazione così care a certi osservatori internazionali. È bastato dire che la "Russia di Putin" voleva tornare all'impero zarista per liquidare la questione. L'ipocrisia è l'atteggiamento della propaganda occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non sapere chi e che cosa l'ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun altro muoia e molti siano costretti a fuggire. Ipocrisia ancor più grave della propaganda è il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e NATO hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l'Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo-nazisti.
  • L'espansione della NATO a est iniziata in quell'anno dopo una serie di prove di coinvolgere nella "cooperazione militare" i paesi dell'Europa orientale (programma "Partnership for peace") è stata una provocazione continua per 24 anni. Per oltre un decennio la Russia non ha potuto opporsi e la NATO, sollecitata in particolare da Gran Bretagna, Polonia e repubbliche baltiche ha pensato di poter chiudere il cerchio attorno ad essa "attivando" sia Georgia sia Ucraina. La Russia è intervenuta militarmente in Georgia e questo ha dato un segnale forte agli Usa e alla NATO, che non hanno voluto intervenire. Durante la crisi siriana del 2011 la Russia si è schierata con il governo di Bashar Assad e successivamente con la guerra all'ISIS è intervenuta militarmente dando un contributo sostanziale alla sua neutralizzazione. Bashar Assad è ancora lì. Le operazioni russe in Siria ancorché concordate e coordinate sul campo con la coalizione a guida americana, hanno disturbato i piani di chi voleva approfittare dell'ISIS e delle bande collegate per destabilizzare l'intero medio-oriente. Un altro segnale del mutato umore russo è stata l'annessione della Crimea subito dopo il colpo di stato contro Janukovyč sostenuto dagli Stati Uniti e in particolare dall'inviata del Dipartimento di Stato Victoria Nuland e dall’allora vice presidente Biden. Dal 2014 in poi l'Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti e della Nato ha assunto una linea ancora più ostile nei confronti della Russia e iniziato ad integrare nelle forze armate e nella polizia i gruppi neonazisti che si erano "distinti" negli scontri di Maidan. Gli stessi che ora organizzano la "resistenza ucraina" e coordinano i circa 16 000 mercenari sparsi per il paese. Per tutto questo mi sento di dire che la NATO non ha trascurato l'Ucraina, anzi l'ha spinta con forza in un'avventura pericolosa per entrambi e soprattutto per noi europei.
  • [Sul ruolo che dovrebbe assumere l'Italia nel conflitto] Negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l'Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non con le chiacchiere ma con atti concreti. E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli interessi altrui.

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