Fabiola (film 1949)

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Fabiola

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Fabiola (Michèle Morgan) nel film

Titolo originale

Fabiola

Lingua originale italiano
Paese Francia, Italia
Anno 1949
Genere storico, epico
Regia Alessandro Blasetti
Soggetto Nicholas Wiseman (romanzo)
Sceneggiatura Alessandro Blasetti, Antonio Pietrangeli, Diego Fabbri, Cesare Zavattini, Emilio Cecchi, Jean-Georges Auriol, Vitaliano Brancati, Corrado Pavolini
Non accreditati: Lionello De Felice, Alberto Vecchietti, Umberto Barbaro, Suso Cecchi D'Amico, Mario Chiari, Renato Castellani
Produttore Salvo D'Angelo
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Fabiola, film italo-francese del 1949 con Michèle Morgan e Henri Vidal, regia di Alessandro Blasetti.

Incipit[modifica]

Agli inizi del quarto secolo Roma ha raggiunto – col massimo della sua dominazione – il culmine del disfacimento.
La miseria delle moltitudini – prostrate da una serie di guerre – fa contrasto con la ricchezza dei pochi che le hanno provocate.
Trionfano la corruzione e l'arbitrio dei violenti.
Ma, da tre secoli, si è levata per gli umili una nuova parola di giustizia, di fratellanza e di pace: la parola cristiana. Ed il sangue di sette persecuzioni, nel quale si voleva affogarla, l'ha ingigantita.
L'imperatore Costantino – che domina le Gallie – forse ne è già stato toccato e la tollera.
Massenzio – che comanda a Roma – la teme e la avversa.
La nostra vicenda ha inizio in un piccolo porto fluviale della Gallia del Nord alla vigilia del conflitto tra i due imperatori. (Testo a schermo)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Allegri, amici miei, il giorno è meno di un attimo. Ahimé, niente lo può fermare. Ti volti dall'altra parte ed è già notte. [...] cogliete l'attimo che passa! (Fabio)
  • I tempi corrono [...]. Stolto chi pensa fermarli con la forza. Saggio chi li precede col pensiero. (Fabio)
  • La vita è lunga, Sira. Vedi, una torcia non ha ancora fatto in tempo a bruciare e già tu sei cambiata. Quante torce possono bruciare in un giorno! La vita è lunga, Sira. (Sebastiano)
  • Se vuoi farti cristiano, Aurelio, impara a non odiare il tuo nemico, ma a perdonarlo, ad amarlo. L'amore cristiano dev'essere più forte del male, del dolore, della paura, della gioia. (Luciano)
  • La cosa più grande che io desideri è che tu mi dia un ordine: è poterti ubbidire. (Fabiola)
  • Quando ero bambino, mia madre diceva che c'è sempre qualcuno davanti alla nostra porta, io correvo ad aprire, non vedevo nessuno, lei sorrideva e mi diceva: «Non hai guardato bene, Rhual». Ora credo... credo di capire quel che voleva dire mia madre. [...] Che non ci siamo noi soli al mondo, Fabiola, capisci? Niente al mondo è stato fatto per noi soli. (Rhual)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Rhual: Io credo solamente a quello che si tocca! [...]
    Luciano: Un tale diceva come te: diceva che l'arcobaleno non c'è perché non si può toccare. [...] E quando fu in agonia e gridava che non voleva morire, «sciocco», gli dissero, «la morte non esiste, non si può toccare».
  • Fabiola: Lo sai che qui non si può entrare?
    Rhual: Tanto meglio. Chi non osa non arriva mai.
    Fabiola: Dove?
    Rhual: Come si fa a dir dove? Lontano.
  • Sira: Non lasciarmi sola.
    Sebastiano: "Sola"? Sira, non hai imparato a pregare Iddio? Io quando prego mi sento unito a tutti quelli che mi vogliono bene, a tutti, anche agli amici scomparsi.

Citazioni su Fabiola[modifica]

  • Ingiusta ci pare l'accusa di falsi e cartapeste che sarebbero molto evidenti in Fabiola: dove cuoi e metalli, vesti e armamenti, sono spesso autentici, tanto che proprio in tali voci è da ricercare una delle ragioni dell'alto costo del film. La tenacia e lo sforzo che hanno portato a termine questa complessa fatica non sono comuni e fuor di luogo ci appare qualunque immotivata svalutazione di un film che, se mai, non doveva essere fatto, per dare modo ad altri dieci di prenderle il posto. (Mario Verdone)

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