Ithiel de Sola Pool

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Ithiel de Sola Pool, 1983

Ithiel de Sola Pool (1917 – 1984), pioniere delle scienze sociali.

  • Prima dell'inizio dei bombardamenti [In Vietnam], era mia opinione che gli Stati Uniti, essendo una democrazia, non avrebbero potuto resistere alla protesta morale che si sarebbe levata se avessimo fatto piovere la morte dal cielo su un'area in cui non c'era alcuna guerra. Dopo l'inizio dei bombardamenti, però, capii che avevo avuto torto. Per un po' parve che non ci fossero proteste clamorose, ma dopo un certo tempo incominciarono. Ora sarei propenso a ritornare alla mia opinione originaria, anche se con un'importante modifica, vale a dire il tempo. Le reazioni del pubblico non sono immediate. Molte azioni che l'opinione pubblica renderebbe altrimenti impossibili sono possibili se si concludono entro un breve periodo. Credo si possa correttamente dire che una democrazia non può scegliere la guerra come strumento politico, a meno che non venga gravemente provocata o non riesca a vincere rapidamente la guerra. (dal discorso al convegno all'Istituto Stevenson di Chicago, luglio 1968; citato in Chomsky 2003, Obiettività e cultura liberale, p. 63)
  • [...] un processo chiamato la "convergenza dei processi" sta confondendo i confini tra media, anche tra quelli delle comunicazioni punto a punto, come telefono e telegrafo, e le comunicazioni di massa, come stampa, radio e televisione. Un singolo strumento fisico – che sia cablato, a fili o via etere – può offrire servizi che in passato erano resi da mezzi separati. Al contrario, un servizio che era dato da un unico mezzo – che fosse il broadcasting, la stampa o il telefono – oggi può provenire da mezzi diversi. In questo modo si sta erodendo il rapporto uno a uno che esisteva tra uno strumento e il suo uso. (da Technologies of Freedom: On Free Speech in an Electronic Age, Cambridge, Mass.: Harvard University Press, 1983, p. 23; citato in Henry Jenkins, Cultura convergente, Maggioli Editore, 2007, p. XXXIII.)

Bibliografia[modifica]

  • Noam Chomsky. I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America, prefazione di Howard Zinn; traduzioni di Luca Baranelli, Francesco Ciafaloni, Giovanni Dettori, Maria Vittoria Malvano, Santina Mobiglia, Giovanna Stefancich e Adria Tissoni. Net, Milano, 2003.

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