Marcatura a uomo

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Da sinistra: il difensore italiano Claudio Gentile in marcatura a uomo sul fantasista argentino Diego Armando Maradona durante il campionato mondiale di calcio 1982.

Citazioni sulla marcatura a uomo.

  • [Nel 2020] Io capisco che la marcatura a uomo sia oramai lontana dalla direzione che ha preso il calcio attuale, ma ci sono situazioni particolari come quando sei in area di rigore o in porzioni di campo potenzialmente critiche in cui il pericolo non è più la palla, bensì l'uomo. In quei frangenti devi necessariamente stare più vicino all'uomo della tua zona di competenza, devi marcarlo più stretto, è lui il pericolo numero uno in quel momento. Troppo spesso oggigiorno vedo invece l'attaccante staccato 10 metri rispetto al difensore e questo gli dà la possibilità di ricevere palla e puntarlo. E il difensore che fa a quel punto? Scappa all'indietro, non lo affronta più come una volta. [...] Ma facendo così si fa peggio a mio parere, perché in questo modo quando l'attaccante arriva a 18-20 metri dalla porta se tu non sei lì addosso a lui ma gli sei distante qualche metro, ha tutto il tempo di pensare, guardare, prendere la mira e tirare bene a rete. Se invece lo marchi da vicino può anche calciare si, ma magari ti tira addosso, o comunque hai la possibilità di rimpallare la conclusione e contrastarlo col piede. Inoltre se sei più vicino al tuo rivale, forse anche il suo compagno di squadra non gli passa la palla perché lo vede marcato, e si perde un tempo di gioco che per la squadra che difende potrebbe essere essenziale. (Pietro Vierchowod)
  • [Nel 2012] La marcatura a uomo rendeva il calcio più sentimentale. Ora che non c'è più non abbiamo più un difensore degno di nota o quasi. (Pasquale Bruno)
  • Per me, nel calcio non c'è marcatura a uomo: questo non è il basket. (José Mourinho)

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