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Maurizio Sarri

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Maurizio Sarri (2016)

Maurizio Sarri (1959 – vivente), allenatore di calcio italiano.

Citazioni di Maurizio Sarri

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Citazioni in ordine temporale.

  • L'unica perplessità che ho è che sono così legato a Empoli che non sopporterei di fare una cattiva stagione qui. Non vorrei mai che mi volessero meno bene.[1]
  • [La mia filosofia] Non è riproducibile se ci sono solo stranieri, nel momento in cui ci saranno 20 italiani su 25 in rosa si ritroverebbero alcuni degli ideali persi nel calcio moderno.[1]
  • Prima ero più rigido. Ero più portato a pensare che la tattica fosse un valore assoluto. Ora so che il bambino che c'è in ogni giocatore non va mai spento. Non va mai represso l'aspetto ludico, quello per il quale il calcio si chiama, appunto, gioco del calcio. Quando un giocatore si diverte rende il doppio, ed è uno spettacolo meraviglioso.[2]
  • Questa frenesia, per la quale un allenatore è un cretino se perde due partite o un genio se ne vince due e un attaccante una schiappa se sbaglia un rigore e un genio se fa un gol qualsiasi, rende molto difficile far vivere progetti e quindi far evolvere il calcio.[2]
  • Ho sempre detto in questi mesi che lo scudetto è una bestemmia, ma io sono toscano e in Toscana si bestemmia abbastanza. Una bestemmia quindi ogni tanto ci può stare, anche perché può capitare di tutto nella vita.[3]
  • Farei fatica a vivere nel caos delle grandi città. Ma io adoro Napoli e la sua umanità, adoro lo spirito sociale che c'è lì, il fatto che se succede una cosa al tuo vicino è come se fosse successa a te. Napoli ti dà un amore unico che ogni allenatore dovrebbe provare nella vita.[4]
  • [Gonzalo Higuaín] Non ha mai avuto diffidenza. È un ragazzo particolare, ha bisogno di certe cose per rendere al meglio. Di lui ho sempre detto che è il centravanti tipico più forte del mondo e che deve pretendere tanto da se stesso. In allenamento i miei erano più rimproveri che elogi, ma pubblicamente lo elogiavo.[5]
  • [...] l'allenatore è come il pesce, dopo un po' puzza...[6]
  • [Sull'epilogo della Serie A 2017-2018] Il rammarico è perché abbiamo perso uno scudetto in albergo e ci sarebbe piaciuto più perderlo in campo.[7]
  • Se c'è una categoria di persone che mi fa paura sono i tuttologi, quelli che parlano in mezz'ora di sei argomenti diversi, io faccio l'allenatore e posso parlare di cose di calcio.[8]
  • Ci sono due cose che mi hanno colpito: l'amore, che troviamo in qualsiasi parte d'Italia, e l'odio che riesci a trovare in qualsiasi posto d'Italia. Lo capisci solo se alleni la Juve [...]. Quando sei così attaccato all'esterno ti leghi all'interno.[9]
  • [Sulla vittoria dello scudetto 2019-2020] Cosa ho detto ai ragazzi nello spogliatoio? Che se avevano vinto con me, allora sono proprio forti.[10]
  • [Sul derby Lazio-Roma] Io la partita in cui ho sentito più pressione è stata un Sangiovannese-Montevarchi in Serie C, una rivalità centenaria anche con qualche morto nel dopoguerra, da come mi hanno detto. La pressione mediatica non corrisponde sempre alla pressione interna di una persona. Le sensazioni sono diverse, intime, dipendono da qualcosa che si ha nell’anima.[11]
  • Le bellezze sono molteplici. Non è che se ti piacciono le bionde, passa una bruna e dici che è brutta.[12]
  • Landismo e Sarrismo sono due filosofie bellissime, ma quasi sempre perdenti. Il bello è il viaggio, non la meta. A noi piace il viaggio, poi se la meta è la vittoria bene ma non è la sola cosa che conta.[13]

Intervista di Francesco Saverio Intorcia, repubblica.it, 8 ottobre 2014.

  • Poi ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso. Mi chiamano ancora l'ex impiegato. Come fosse una colpa aver fatto altro.
  • L'esperienza in banca è un valore aggiunto: ho appreso il valore dell'organizzazione e della capacità decisionale.
  • Faticoso è alzarsi alle 6 per andare in fabbrica. Qui serve solo armonia di movimenti e di tempi.
  • [Sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori] È un totem, il simbolo delle lotte dei nostri genitori e dei nostri nonni. Facciano le riforme che vogliono, ma l'articolo 18 non va toccato, per ciò che rappresenta.
  • Nelle categorie inferiori conosco tanti che potrebbero stare al posto mio, se godessero di attenzione mediatica.
  • Un allenatore che indovina la piazza ideale ha un gran fiuto o un gran culo. A Empoli sappiamo che la crescita di un giovane passa anche dai suoi errori. Il pubblico ha sposato l'idea: nutre un feroce senso d'appartenenza per il vivaio. Altrove c'è il complesso dell'errore: sbagli una palla e non giochi più. Noi rischiamo la B, ma lottiamo. Due mesi fa ci davano per spacciati.

Attribuite

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  • [Rivolto ai dirigenti della Juventus al momento del suo esonero] Voi mi mandate via, ma questa squadra è inallenabile.[14]

Citazioni su Maurizio Sarri

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  • È un razzista, uomini come lui non devono stare nel calcio. Ha usato parole razziste, ha inveito contro di me poi mi ha urlato frocio e finocchio, sono orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. Da uno come lui che ha 60 anni non lo accetto, si deve vergognare. Il quarto uomo ha sentito e non ha detto niente. Non voglio parlare della partita, non mi interessa niente. Uno di 60 anni che si comporta così è una vergogna, si può anche litigare, ma non così, sono andato a cercarlo e mi ha chiesto scusa negli spogliatoi, ma io gli ho detto di vergognarsi. In Inghilterra non metterebbe più piede in campo. (Roberto Mancini)
  • In Serie A o ci arrivi sul campo o fai fatica ad essere scelto se non sei raccomandato. Tifiamo Sarri perché è uno che con il lavoro è arrivato all'ultimo piano del grattacielo. Conquista la Serie A con l'Empoli e con grande dignità la affronta. Gioca e vince con i giovani, solo in attacco non riesce a far passare la linea verde. Esempio di meritocrazia. (Michele Criscitiello)
  • [Nel 2016] Sarri che dice: la Juventus è di altra categoria. E De Laurentiis ti paga per dire ste cose? Alibi per i giocatori. È un grande tecnico con la mentalità e la cultura calcistica da terza categoria. (Paolo Bargiggia)
  • Sarri è stato fondamentale nella mia crescita. Un allenatore molto bravo tatticamente, mi ha dato basi importanti che mi rimarranno per sempre. È carismatico, sa caricarti e mandarti in campo con la giusta determinazione, ma quando c'è da aiutare e tranquillizzare un ragazzo è in grado di farlo. (Daniele Rugani)
  • [Sul confronto tra Sarri e Arrigo Sacchi] Sarri si sta dimostrando molto più bravo, perché Sacchi aveva tanti fuoriclasse, come i tre olandesi, Baresi, Maldini e Donadoni, mentre lui ha ottimi giocatori, non campionissimi. (Alberto Bigon)
  • Vede cose che altri non vedono. Ti fa capire quanto nel calcio nulla può e deve essere imprevedibile. È uno studioso. Qualsiasi domanda tu gli faccia, lui ha sempre una risposta. Ed è sempre giusta. Ti aiuta a pensare come squadra e non come singolo. Quando è arrivato mi ha detto: se fai come ti dico, diventerai un giocatore importante. E io ci sto provando, ma so che posso ancora migliorare. Con Sarri il calcio è matematica, insomma. (Kalidou Koulibaly)
  • Maurizio Sarri cerca una distanza, un punto focale, una specie di miraggio. Vede ruscelli, alberi, una vegetazione nel deserto. Questo è il gioco che cerca: un florilegio di passaggi, in geometrie inesatte, ma disegni comunque, che si esaltino nella rincorsa, nell'avanzamento del pallone, un rotolare logico verso la porta, una cascata in gol. In questa visione metafisica si nasconde l'insidia dell'incubo o, alla meno peggio, dell'imprevisto. [...] Sarri subisce l'inclinazione del risultato che nel calcio è fatto anche di estemporanee soluzioni, astrali combinazioni, talento, magia e corruzione dell'anima. L'esagerazione di queste parole serve a comprendere la michelangiolesca irrequietezza dell'allenatore toscano, un furore interiore che lo ha portato a credere in se stesso, quando quel sé altro non era che il ritratto di un uomo che amava il calcio a prescindere dal luogo in cui si consumasse, che fosse la polvere della provincia o l'altare dell'impero. Sarri, durante la sua lunga strada, non si è mai perso, al contrario si è piano piano trovato. Scoprendo di essere un allenatore vero prima ancora di estirpare il falso, qualora ve ne fosse.
  • Sarri è un uomo della gente a cui non manca un sano realismo (sarà mica questo il cosiddetto sarrismo?).
  • Sarri si conclude negli occhiali. Sembra una distanza breve tra la faccia e le lenti, tanto che per guardare oltre, abbassa la testa e spia il mondo. Lo vede piccolo, una fessura, non sembra interessato all'orizzonte, a te che sei di fronte, all'oltre quella porta, al domani. Non vive l'altro, nemmeno lo considera. L'altro non c'è, come infatti non esiste l'altra squadra. Sarri studia la geometria del campo, lo suddivide in figure, ci mette dentro il pallone, formula qualche possibile variabile, poi teorizza e infine scrive sul piccolo quaderno a quadretti. Si auto compiace solo quando le equazioni tornano, come un matematico perseguitato dall'ordine dei numeri. Senza la malizia, la cattiveria, la scioccheria del presuntuoso, si dimentica di vivere al di fuori di un gioco [...] che rappresenta per lui il nirvana, l'angolo di paradiso, l'Altissimo. Vince se deve vincere, perde se qualcosa va storto (e qualcosa va sempre storto nel mondo degli umani). Difficilmente tradisce sotto il profilo algebrico. Uno più uno fa due, due più due quattro e così via. L'esattezza è la sua cifra stilistica.

Note

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  1. a b Dalla conferenza stampa dopo Inter-Empoli del 31 maggio 2015; citato in Empoli, Sarri e il futuro: "Una big? Per scegliermi serve coraggio...", gazzetta.it, 31 maggio 2015.
  2. a b Da un'intervista al Corriere dello Sport; citato in Sarri a Veltroni: «Prima ero più rigido, poi ho capito che il calciatore deve divertirsi, liberare il bambino che è in lui. Il calcio o è un progetto o non è», ilnapolista.it, 15 novembre 2015.
  3. Dalla conferenza stampa prima di Frosinone-Napoli del 10 gennaio 2016; citato in Sarri: "Lo Scudetto è una bestemmia, ma in Toscana si bestemmia tanto", skysport.it, 9 gennaio 2016.
  4. Citato in Pino Taormina, Sarri boccia il calcio italiano: «Non vedo un gran futuro, adesso siamo in Lega Pro», ilmattino.it, 11 giugno 2016.
  5. Dall'intervista a Mister Condò di Sky Sport, 4 febbraio 2017; citato in Napoli, Sarri: «Higuain l'avrei sbranato. Mi sarei aspettato la Premier, non la Juve», corrieredellosport.it, 3 febbraio 2017.
  6. Da un'intervista dopo Lazio-Napoli del 9 aprile 2017; citato in Sarri: "Io bandiera del Napoli? Dopo un po' il pesce puzza..", Gazzetta.it, 9 aprile 2017.
  7. Da un'intervista dopo Sampdoria-Napoli del 13 maggio 2018; citato in Sarri: 'Scudetto perso in albergo a Firenze', raisport.rai.it, 13 maggio 2018.
  8. Dall'intervista post-partita di Juventus-Inter; citato in Juve-Inter, Sarri: "Dybala devastante, dopo l'1-0 siamo andati in fiducia", sport.sky.it, 8 marzo 2020.
  9. Da un intervento nella videochat dei canali social della Juventus, 17 aprile 2020; citato in Sarri: "L'odio contro la Juventus lo comprendi solo quando ne sei parte", alfredopedulla.com, 17 aprile 2020.
  10. Dall'intervita post-partita di Juventus-Sampdoria; citato in Juventus campione d'Italia, Sarri: 'Vinto nonostante me', ansa.it, 27 luglio 2020.
  11. Dal prepartita del derby Lazio-Roma; citato in Sarri: 'Sarri alla vigilia di Lazio-Roma: "Derby della Capitale? Mi intriga, ma ero più teso per Sangiovannese-Montevarchi"', eurosport.it, 25 settembre 2021.
  12. Citato in Sarri in conferenza, radiosei.it, 4 marzo 2023.
  13. Citato in Leonardo Gualano, Sarri e il concetto di Sarrismo: "Filosofia bellissima, ma quasi sempre perdente", goal.com, 28 giugno 2023.
  14. Citato in E Sarri disse: «Mi mandate via ma questa squadra è inallenabile», torino.corriere.it, 8 settembre 2020.

Altri progetti

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