Abel Bonnard
Abel Bonnard (1883 – 1968), poeta, scrittore e politico francese.
Citazioni di Abel Bonnard
[modifica]- I veri amici sono i solitari insieme. (da L'amitié, Éditions du Trident)
L'argent
[modifica]- I poveri si vantano delle loro spese; i ricchi delle loro economie.[1]
- Il denaro non deve essere se non il più potente dei nostri schiavi.[2]
- L'amore e il denaro sono come quelle persone che fingono di non conoscersi e che si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.[3]
- La ricchezza mette in luce la mediocrità.[4]
- Quando un artista o uno scrittore si vantano di guadagnare, ci avvertono senza saperlo di aver cambiato mestiere.[5]
- Spendere è un piacere da poeta.[6]
Il dramma del presente. I moderati
[modifica]Incipit
[modifica]Se mi domando per quali motivi la mia attenzione si sia fissata sui moderati, ne trovo parecchi. Forse li ho presi dapprima per i difensori dell'ordine: questa mia confessione mostra che io non esito a proclamare i miei errori più grossolani. Forse anche i moderati, per quanto impegnati siano o vogliano essere nella politica, non ne sono afferrati totalmente come i radicali, che, quando li incontriamo, ci stupiscono e ci agghiacciano con una mentalità così particolare che ci sentiamo incapaci di comunicare in alcun modo con loro. I moderati sembrano più umani. C'è come una frangia della loro personalità, sospesa fra noi. Ma ciò che più me li ha resi simpatici è la loro debolezza; per essa mi sono sembrati gli autentici rappresentanti di una moltitudine di francesi.
Citazioni
[modifica]- Nulla è meno disinteressato dell'affezione dei liberali per il regime rappresentativo. Lo amano per la figura che vi fanno. Vogliono che la politica sia dibattimento, non combattimento, perché ogni lotta li esclude, e un dibattito, invece, conviene mirabilmente alle loro speciose qualità; segnati, per essere o nobili o borghesi, dall'impronta del salotto o del collegio, hanno egualmente bisogno di un'assemblea, come scenario dove far bella figura: là parlano e credono di pensare, là votano e credono di agire. (cap. X, p. 130)
- Quando Thiers vuol fondare la Repubblica conservatrice per mantenervi il proprio rango, mentre i liberali restano affascinati, è un vecchio deputato legittimista, il barone di Larcy, a dire crudamente che ciò significa voler vestire da suora una sgualdrina. (cap. X, p. 132)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, n. 8239.
- ↑ Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, n. 7578.
- ↑ Citato in Aa. Vv., Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore, a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.
- ↑ Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, n. 8153.
- ↑ Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
- ↑ Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, n. 8240.
Bibliografia
[modifica]- Abel Bonnard, Il dramma del presente. I moderati (Les moderés), traduzione di Luigi Emery, Giovanni Volpe Editore, Roma, 1967.
- Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1
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