Adelchi Baratono

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Adelchi Baratono (1875 – 1947), scrittore e filosofo italiano

Arte e poesia[modifica]

Incipit[modifica]

I. Il passaggio dell'arte.

C'è un significato primordiale e generalissimo della parola "arte" (téchnos), che non si perde mai, anzi sussiste in fondo al significato particolare di "arte bella". Qualunque attività umana, ossia il fare pratico, apparisce alla coscienza comune come un'arte quand'è un saper fare, e quindi un far bene, un perfezionare l'adeguamento del mezzo tecnico al fine; ciò che accade quando il mezzo e lo strumento diventan essi il fine del nostro consapevole volere. Il sapere è scienza, il saper fare è arte, in ogni campo (arte della seta o del ferro, arte della milizia o della scuola, arte della vita stessa). Agire sulla natura per modificarla ad uno scopo (arginare un fiume perché non straripi, coltivare un orto, ecc.) è artificio; ma quando il lavoro è fatto bene, lo chiamiamo un'opera, ed esclamiamo "che artista!" di chi l'ha compiuto.

Citazioni[modifica]

  • [...] l'artista ha il diritto e il dovere di tradurre nella forma estetica tutti i contenuti dello spirito, che ne sono la vera "ispirazione"; che il bello non è che rivelazione degli altri valori ideali; che l'arte è l'interprete dei bisogni più profondi della vita, e che non è arte se non diventa poesia.

Bibliografia[modifica]

  • Adelchi Baratono, Arte e poesia, Valentino Bompiani, 1966.

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