Aleksandr Etkind

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Etkind nel 2014

Aleksandr Markovič Etkind (1955 – vivente), storico russo.

Perché sul ricatto del grano ucraino non si può trattare con Putin: lo storico russo Etkind a Fanpage

Intervista di Riccardo Amati, fanpage.it, 8 giugno 2022.

  • Si tratta di circa il 20% del totale dei cereali prodotti globalmente. Una quantità enorme. E Putin chiede la revoca delle sanzioni contro la Russia, per lasciarli passare. Ma quel grano non è suo. È dell'Ucraina. Ed è bloccato dalla marina russa del Mar Nero. Una situazione che non dovrebbe certo essere oggetto di negoziato.
  • La libertà di commercio sul mare dovrebbe essere intoccabile. Nessuno può bloccare il mare. Putin lo sta facendo. Quindi credo che ci dovrebbe essere un ultimatum, stile primi del Novecento: si chieda al signor Putin di ritirare la flotta del Mar Nero entro una settimana. Pena, la sua distruzione.
  • La Russia sta già vendendo il grano rubato all'Ucraina a clienti internazionali, nel Mediterraneo e altrove. Questa è un'attività coloniale, e la Russia agisce quindi come un classico colonizzatore.
  • [Sull'holodomor] Quello fu un altro esempio di colonialismo. Conseguenza diretta della collettivizzazione delle terre sovietiche decisa da Stalin. Una decisione che aveva motivazioni solo per il Cremlino e non si curava delle conseguenze nei territori ad esso sottoposti. Come è tipico dei colonialismi. [...] Le ultime ricerche del Centre for Economic Policy Research, estremamente sofisticate, mostrano che nei villaggi di lingua ucraina il tasso di mortalità fu più alto che altrove: i distretti dove viveva un'alta percentuale di ucraini soffrirono più degli altri, per l'Holodomor. Quindi si può ritenere che ci fu un accanimento "etnico" anti-ucraino, secondo questi studi. Ma, più in generale, le conseguenze della collettivizzazione forzata colpirono in molti luoghi. E quantitativamente il maggior numero di morti si ebbe in Kazakistan.
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] La conseguenza principale di questa guerra, dal punto di vista politico, sarà proprio il collasso della Federazione Russa. Una "defederazione" che libererà molti territori dalla sovranità di Mosca.

Cittadini e intellettuali russi dopo la morte di Navalny: "Con lui muore la speranza. Ma l'esempio resta"

Sulla morte di Aleksej Naval'nyj, fanpage.it, 19 febbraio 2024.

  • Non è una coincidenza che il leader più capace dell’opposizione anti putinista sia morto proprio quando la guerra russo-ucraina è a un punto di svolta e la politica americana è in subbuglio.
  • Non credo che ci sia stato un piano a lungo termine per far diventare l’eroe un martire. È stata una decisone presa ad hoc, quella di torturarlo a morte in una prigione ad alta sicurezza ed alta segretezza nell’artico. Una decisione a cui corrisponde un fallimento su diversi fronti.
  • È un tragico fallimento del piano di Navalny di cambiare la Russia con il suo volontario ritorno in patria, facendo affidamento sullo stato di diritto e sulla personale abnegazione. Il sacrificio è avvenuto, ma dubito che raggiungerà i suoi obiettivi politici o mistici.

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