Alena Šeredová

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Alena Šeredová (2010)

Alena Šeredová (1978 – vivente), showgirl, modella, attrice e dirigente sportiva ceca naturalizzata italiana.

«In questo tempo buio penso al mio pancione come un inno alla vita»

Intervista di Candida Morvillo, corriere.it, 1 maggio 2020.

  • [Com'è stato crescere nella Praga comunista?] I miei hanno avuto l’intelligenza di non spiegarmi bene le cose. Per cui, andavo in vacanza nella Germania dell’Est e, non sapendo che esistessero le Maldive, ero felice. O trovavo buffo che i miei facessero due giorni di fila in sacco a pelo per ritirare il voucher che dava diritto a una macchina e che poi arrivasse la macchina, ma con papà alto due metri e mamma incinta di mia sorella, la macchina fosse così piccola che non ci stavamo.
  • [In riferimento alla sua terza gravidanza] In questo buio in cui tutti i giorni alle 18 aspetto il bollettino dei contagiati e dei morti, pregando per numeri che aprono una speranza, penso che vedere un pancione sia un inno alla vita.
  • Io, già ragazzina, sapevo di voler essere madre, ho fatto anche la volontaria in un orfanotrofio: portavo i bimbi in campeggio d’estate. Ma ora, prima di decidermi, ho sentito la necessità di ritrovare equilibri che si erano persi. Non mi sarebbe piaciuto avere un altro figlio, prima di essere sicura che siamo tutti sereni.
  • Nonna faceva maglioni ai ferri per una rivista e li fotografava addosso a me. Mi segnalò per una sfilata di una ditta di wurstel e affini e mi pagarono con un salame enorme. In regime di razionamento, era un regalone. Però, finì lì. Io sognavo di diventare insegnante, o hostess perché amavo le lingue, ma accompagnai un’amica a un casting e invece presero me.
  • [Perché ha scelto di vivere in Italia?] Potevo stare a New York o a Parigi, ma la mentalità italiana mi corrispondeva e, ai tempi, l'America era troppo lontana: mi mancava la famiglia e ogni tanto mi facevo un pianto. I miei mi chiamavano dalle cabine, con la scheda, e telefonando in Italia parlavamo cinque minuti, chiamando a New York dicevi "ciao" e cadeva la linea.
  • [Sulla famiglia allargata, in riferimento all'ex marito Gigi Buffon e ad Ilaria D'Amico, la sua nuova compagna] Sarà perché sono all’antica o perché i miei stanno insieme da mezzo secolo, ma non amo il concetto di famiglia allargata: preferisco l’idea di due famiglie serene in cui i ragazzi stanno bene da entrambe le parti. Non sono per il Natale coi nuovi compagni, gli ex e i figli di tutti: non mi sembra sano e penso che confonda i bambini.

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