Alessandra Viero

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Alessandra Viero (1981 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva italiana.

Citazioni di Alessandra Viero[modifica]

  • [In occasione del debutto come conduttrice unica del programma tv "Il terzo indizio"] È un lavoro di squadra, e poi non chiamatemi presentatrice: io mi sento giornalista al cento per cento.[1]
  • [C’è una storia che l’ha colpita su tutte?] Più di una. Sicuramente la tragedia di Yara Gambirasio. Ho iniziato a seguire la vicenda da inviata per il Tg4 quando lei è scomparsa. Per Quarto Grado abbiamo raccontato l’arresto di Bossetti e le fasi del processo. Tra l’altro è un caso che non ha precedenti sul piano giudiziario e scientifico. Un’altra vicenda che sento molto vicina è quella di Chiara Pioggi. Ho conosciuto sua madre Rita con cui ho instaurato un rapporto di stima: capita quando si incontrano persone sensibili e sobrie nel dolore. In generale, però, ogni vicenda ha un aspetto che ci segna. Mi ha colpito anche la storia di Elena Ceste: dalla ricerca del corpo al tragico epilogo. Questo lavoro fa scoprire infiniti aspetti dell’essere umano nel bene e nel male.[2]

Alessandra Viero: «Un’intervista con Draghi o Biden? Scelgo il premier. Ammiro Lilli Gruber»

Domenico Basso, Corriere del Veneto, 22 febbraio 2022

  • [Alle spalle una laurea in legge. Poi però il giornalismo ti ha stregato. Com’è iniziato tutto?] Con un piccolo registratore a cassette che mi fu regalato alle elementari con cui facevo interviste e un compito in classe: dovevamo rifare un tg. Da allora è sempre stato il mio sogno. La laurea in legge fu per volere di mio papà. Preferiva una facoltà tradizionale per la prima laureata in famiglia. Scienze delle Comunicazione non lo era abbastanza. E così feci Giurisprudenza e mi laureai con 110 e lode. Oggi, facendo nera e giudiziaria, aver studiato diritto penale e procedura penale mi serve tutti i giorni.
  • [Hai avuto dei modelli a cui ispirarti?] Imparo tutti i giorni. L’ho fatto da ogni direttore che ho avuto e continuo a farlo, guardando colleghi più esperti di me. Come mezzo busto, ammiravo Lilli Gruber, il suo passare dai tetti di Baghdad alla conduzione in studio, un tempo mi affascinava molto.
  • [Tu sei approdata a Rete 4 grazie a Emilio Fede. Un personaggio molto discusso. Cosa ti ha insegnato?] Sì, ho iniziato con un collegamento su un caso di cronaca in Veneto, l’omicidio Tassitani. Lo stavo seguendo per la tv locale dove lavoravo. Il mio primo contatto con il Tg4 è stato quello. Fede era un direttore molto esigente. Mi ha insegnato la cura per le immagini e l’importanza nel gestire la diretta. Nella sua parabola personale e giudiziaria, non spetta a me entrare.

Alessandra Viero, largo ai giovani

Giuseppe Bosso, Telegiornaliste, anno II N. 45 (77), 11 dicembre 2006.

  • [Alessandra, come è iniziata la tua carriera?] Fin da piccola ho sognato di fare questo lavoro. Mi sono laureata in giurisprudenza a Trento e nel frattempo ho iniziato a collaborare con un mensile e con il supplemento di un quotidiano. Poi sono entrata nella redazione di Bassano di Rete Veneta, dapprima curando una rubrica legata al mondo del lavoro, e poi alla redazione del tg.
  • [Quali sono le tue aspettative per il futuro?] Non mi precludo nulla: amo il mondo della comunicazione e la televisione è un modo diretto ed efficace; mi piacerebbe lavorare anche per la carta stampata, in cui i tempi, rispetto alla tv, sono diversi e non stretti come quelli che impone la messa in onda del notiziario.
  • [I nostri lettori ti apprezzano molto per la tua immagine. Quanto conta per te la bellezza sul lavoro?] Certo, è importante, conta avere una buona immagine. Ma se non c’è contemporaneamente una base professionale e culturale buona non vai da nessuna parte. E soprattutto, consentimi un’espressione forte, “senza palle” non hai prospettive in questo lavoro.

Note[modifica]

  1. Citato in Scoperta da Fede, ora Aessandra racconta delitti su Retequattro, ilgazzettino.it, 17 maggio 2016.
  2. Citato in Maria Lucia Tangorra, Alessandra Viero: Quarto grado ha amplificato la mia sensibilità per il dolore, Marida Caterini, 6 ottobre 2017.

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