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Ana Carrasco

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Ana Carrasco (2018)

Ana Carrasco Gabarrón (1997 – vivente), pilota motociclistica spagnola.

Citazioni di Ana Carrasco

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Citazioni in ordine temporale.

  • [«Crede di avere incontrato più ostacoli, rispetto ai ragazzi?»] Le difficoltà ci sono per tutti. Per una donna, ancora di più: trovare una moto competitiva e una squadra che punti su una ragazza è una missione quasi impossibile.[1]
  • [«Qual è il suo punto forte?»] La velocità. E la dedizione totale: se non dai l'anima, i risultati non arrivano.[1]
  • Sono anche una donna. Quindi è importante mostrare a tutti che una donna può essere brava quanto un uomo.[2]
  • [«Come hai iniziato a correre in moto?»] Ho iniziato quando avevo tre anni, perché la mia famiglia è sempre stata legata a questo mondo. Mio padre è meccanico, ha un'officina e lavorava già nelle competizioni motociclistiche prima che io nascessi. Quando avevo tre anni mi hanno regalato la mia prima moto e l'anno successivo ho partecipato alla mia prima gara. [«C'è un aneddoto di quel periodo?»] Le prime sensazioni non le ricordo perché ero molto piccola. I primi ricordi erano legati al fatto che mi piaceva tantissimo, non volevo mai scendere. Ricordo che giravo in moto con mia sorella maggiore, ci allenavamo insieme, poi lei ha deciso di smettere e io ho continuato da sola.[3]
  • [«Cosa sono per te le moto?»] La moto per me è uno stile di vita, mi fa sentire libera e felice. Mi piace andare veloce e mi diverte molto competere. È qualcosa che ho fatto da sempre, da quando sono nata, e non saprei vivere in altra maniera. Guidare e lottare per vincere mi rende felice, è una sensazione molto difficile da spiegare.[3]
  • [«Cosa pensano di te i tuoi colleghi uomini?»] Mi rispettano come pilota. Ci unisce la stessa passione.[4]
  • [Sul campionato mondiale Supersport 300 2018] Onestamente è stato molto bello vincere il titolo, ma la cosa più importante per me è stata coronare il mio sogno e battere i migliori piloti al mondo. Però a me non interessa se siamo ragazzi o ragazze, siamo tutti piloti e tutti fortissimi. Conta solo questo.[5]
  • [«Nel paddock, dopo la vittoria del titolo, è cambiato qualcosa nel rapporto con gli altri piloti?»] Penso che qualcosa sia cambiato. Insomma, quando arrivi nel paddock devi dimostrare che sei nel posto giusto, a maggior ragione se sei una ragazza. Quindi quando ho vinto il titolo sono passata da essere la ragazza sulla griglia ad essere uno dei top rider, quella da marcare ed inseguire.[5]
  • Essere un pilota da corsa ti costringe ad avere un rapporto molto stretto con il rischio. Dal mio punto di vista, il rischio è qualcosa con cui devi imparare a convivere in questo sport, e in qualche modo è ciò che lo rende così speciale. [...] Ci ho pensato pochissime volte. Da quando ho deciso di voler fare la pilota sapevo il rischio che correvo, l'ho accettato e non ci penso praticamente mai. Poi, è chiaro che a volte succedono cose che ti costringono a pensarci, ma per il resto, nella mia vita quotidiana vivo senza pensarci.[6]
  • [Sul campionato mondiale Supersport 300 2018] Quel titolo è ciò che più mi rende orgogliosa nella mia carriera sportiva. Era il mio sogno sin da bambina. Penso che tutti i piloti, quando iniziano a gareggiare, sognino di vincere un campionato del mondo, ed io mi sento una privilegiata ad aver realizzato questo sogno. In quanto donna, averlo fatto in un mondo di uomini, l'aver normalizzato il fatto che una donna abbia vinto in un campionato del genere, penso che sia stata la cosa più importante che ho realizzato in carriera.[7]

Dall'intervista di Rubén Fernández-Costa per El Espanol, traduzione di Letizia A. D'Errico; citato in Lisa Cavalli, missbiker.com, 19 settembre 2021.

  • Il segreto delle corse è trovare il limite. Colui che trova il limite è colui che va più veloce.
  • [«Come descrivi la sensazione di velocità?»] È difficile descrivere qualcosa a cui sei molto abituato. La sensazione che sottolineo è quella di essere liberi: tu da solo con la tua moto devi tirare fuori il meglio da lei, ma non c'è nessuno che ti dice cosa fare. Sei te stesso e devi prendere le decisioni migliori e ottenere il meglio.
  • [«Quale parola ti definisce di più: lavoro, fatica, fortuna o altro?»] Per me la cosa più importante è la squadra. Devi avere talento, devi lavorare. Se nasci talentuoso, sei fortunato. Ma se non hai un ambiente che ti aiuti, soprattutto quando sei molto giovane, non hai niente. Servono sponsor, una squadra... forse la fortuna di trovare queste persone.

Note

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  1. a b Dall'intervista di Cristina Marinoni, "Essere una donna in gara? Una missione quasi impossibile", wheels.iconmagazine.it, 15 settembre 2018.
  2. Dall'intervista di Donald McRae a theguardian.com; citato in Lisa Cavalli, "Le donne non devono essere solo ombrelline, possono anche correre", missbiker.com, 28 novembre 2018.
  3. a b Dall'intervista di Serena Zunino, "La moto per me è uno stile di vita", insella.it, 3 dicembre 2018.
  4. Dall'intervista di Valentina Schenone, Ana Carasco Gabarrón, per vincere in pista e nella vita non mollare mai, cosmopolitan.com, 13 dicembre 2018.
  5. a b Da un'intervista al podcast Motorbike Circus; citato in Alex Dibisceglia, L'intervista | Ana Carrasco a Motorbike Circus: "Io? Uguale ai ragazzi, siamo tutti piloti. Duro rientrare dopo l'infortunio", livegp.it, 23 giugno 2021.
  6. Dall'intervista a In Moto, agosto 2021; citato in Riccardo Matesic, La moto e i suoi rischi, quale rapporto? Parlano Marc Marquez e Ana Carrasco, inmoto.it, 15 luglio 2021.
  7. Da un'intervista a marca.com; citato in Andrea Scalera, Moto3, Carrasco pensa al mondiale femminile: "ho già vinto un campionato fra gli uomini", gpone.com, 3 gennaio 2024.

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