Andrea Maggi

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Andrea Maggi (1974 – vivente), personaggio televisivo e scrittore italiano.

Citazioni di Andrea Maggi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [«Perché oggi le poesie non si imparano più?»] Perché purtroppo ho constatato che le nuove generazioni hanno la memoria del cacciatore primitivo, che continuava a cacciare dimenticandosi la ferocia delle bestie che lo avevano ferito poco prima: è grazie alla virtù della dimenticanza che andavano avanti. Oggi la memoria è un bene preziosissimo ma, se non lo coltiviamo, rischiamo di fare danni.[1]
  • Nella scuola reale la figura dell'insegnante sta ormai perdendo gli ultimi barlumi di autorevolezza: siamo delle pezze da piedi che devono offrire un servizio, senza contare che se lo studente non raggiunge un obiettivo la colpa è automaticamente nostra.[1]
  • Quando affrontai il mio esame di maturità classica, nel lontano 1993, non c'era Internet, ma sapevamo già che la Terra ruota in senso antiorario e che in Australia l'alba sorge con diverse ore di anticipo rispetto all'Italia. Sapevamo anche che in Australia c'erano delle scuole italiane in cui i maturandi avrebbero sostenuto le nostre stesse prove scritte con alcune ore di anticipo rispetto a noi. Pertanto la notte prima del nostro scritto di italiano un mio compagno di classe compose un numero a caso in Australia per farsi suggerire le tracce. Purtroppo per lui, chi gli rispose non capì niente di quella strana richiesta e riattaccò senza aiutarci. La nostra strategia portò un unico risultato: una bolletta telefonica stratosferica per il mio compagno.[2]

Andrea Maggi: "Grazie a Il Collegio, sono diventato una rockstar come i Måneskin. Dietro la mia severità, c'è un grande rispetto per i giovani"

Intervista di Fabio Morasca, tvblog.it, 26 ottobre 2021.

  • [...] questa mia partecipazione a Il Collegio mi ha fatto diventare, agli occhi dei miei studenti, una specie di rockstar, pur essendo un funzionario pubblico! Di solito, le rockstar sono quelle come i Måneskin che vanno contro il costume, che mostrano un po' la trasgressione, io, invece, sono una rockstar pur essendo un rappresentante, in un certo senso, delle istituzioni perché, effettivamente, come una rockstar, mi fermano per chiedermi l'autografo o per farsi una foto con me.
  • I ragazzi apprezzano il fatto che io li tratti con rispetto e, però, anche con schiettezza. Io, sui social, non ho mai lisciato il pelo ai ragazzi, quando c'è da rimproverarli li rimprovero e vedo che i ragazzi apprezzano questa schiettezza perché sentono che, dietro la mia severità, si nasconde un grandissimo rispetto per loro ed è un po' lo stesso atteggiamento che ho in classe con i miei studenti reali.
  • La Generazione Z ha tantissime qualità, grandissimi talenti, purtroppo, troppo spesso, soffocati da una grande fragilità dovuta soprattutto alle fragilità degli adulti. I ragazzi di oggi sono molto fragili perché risentono della fragilità dei loro genitori o dei loro stessi insegnanti. [...] Noi adulti siamo bravi a fare di tutta l'erba un fascio, quando vediamo un gruppo di ragazzi che si comportano male, tendiamo a condannare l'intera categoria dei giovani, quando, in realtà, dovremmo, invece, valorizzare i talenti e ce ne sono tanti. I ragazzi hanno bisogno che i genitori e gli insegnanti credano in loro e che diano loro sicurezze e non incertezze.

Il Collegio 7, il prof. Maggi a TvBlog: "Quest'edizione è una grande sfida. E vi farò piangere..."

Intervista di Giorgia Iovane, tvblog.it, 18 ottobre 2022.

  • Nel mio primo anno d'insegnamento, il 2004, per decidere quale classe assegnarmi il dirigente che mi accolse mi chiese: "Ma lei ha il pugno di ferro o il guanto di velluto?". Io risposi: "Entrambi uno sopra l'altro".
  • In una qualsiasi classe italiana c'è lo studente che viene dal quartiere bene, quello che viene dalla campagna, c'è quello che viene dalla periferia metropolitana... Ogni classe raccoglie un panorama di situazioni molto vasto e assolutamente interessante: per me, come insegnante, è un arricchimento fantastico.
  • [...] magari entri in classe con una lezione in mente, ma ti rendi conto che è in atto una certa dinamica o è successo qualcosa di particolare. E allora cambia tutto e ti ritrovi a fare lezione su tutt'altro o a gestire una situazione inattesa. Nel momento in cui entri in classe può cambiare tutto. Devi avere un forte spirito di adattamento, altrimenti non sopravvivi...
  • "I giovani sono apatici... i giovani sono irrispettosi...". No, attenzione! Ci sono giovani e giovani. Io lo vedo tutti i giorni nelle classi, però non tutti hanno il privilegio di conoscere i giovani così come li conosco io, per il lavoro che faccio.

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