Androgino

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Rappresentazione medievale dell'androgino (XII secolo)

Citazioni sull'androgino.

  • Innanzi tutto, i generi degli uomini erano tre, e non due come ora, ossia maschio e femmina, ma c'era anche un terzo che accomunava i due precedenti […] L'androgino era, allora, una unità per figura e per nome, costituito dalla natura maschile e da quella femminile […] La figura di ciascun uomo era tutt'intera rotonda, con il dorso e i fianchi a forma di cerchio; aveva quattro mani e tante gambe quante mani, e due volti su un collo arrotondato del tutto uguali. E aveva un'unica testa per ambedue i visi rivolti in senso opposto, e quattro orecchi e due organi genitali […] Erano terribili per forza e per vigore e avevano grande superbia, tanto che cercarono di attaccare gli dèi […] Dopo aver a lungo meditato, Zeus disse: "Mi pare di aver a disposizione un mezzo che permetterebbe che gli uomini possano continuare ad esistere, e, divenuti più deboli, cessino di essere così sfrenati" […] Dopo aver detto questo, tagliò gli uomini in due, come quelli che tagliano le sorbe per farle essiccare, o come quelli che tagliano le uova con un crine. E per ciascuno di quelli che tagliava, dava incarico ad Apollo di rivoltare la faccia e la metà del collo verso la parte del taglio, in modo che l'uomo, vedendo questo suo taglio, diventasse più mansueto, e gli dava anche ordine di risanare tutte le altre parti. E Apollo rivoltava la faccia, e, tirando da ogni parte la pelle su quello che oggi vien chiamato ventre, come si fa con le borse che si contraggono, la legava nel mezzo del ventre, facendo una specie di bocca, il che ora si chiama ombelico. E spianava le molte altre pieghe e modellava i petti […] Ma ne lasciò qualcuna intorno nel ventre medesimo e intorno all'ombelico, in modo che restasse un ricordo dell'antico castigo. Allora, dopo che l'originaria natura umana fu divisa in due, ciascuna metà, desiderando fortemente l'altra metà che era sua, tendeva a raggiungerla. E gettandosi attorno le braccia e stringendosi forte l'una all'altra, desiderando fortemente di fondersi insieme, morivano di fame e di perché ciascuna delle parti non voleva fare nulla separata dall'altra. E quando una moriva e l'altra rimaneva in vita, quella rimasta cercava l'altra metà e si intrecciava con questa, sia che si imbattesse nella metà di una donna sia che si imbattesse nella metà di un uomo. E in questo modo morivano. (Platone)
  • La prima creazione consisteva di spiriti, geni, demoni, usciti dalla bocca dell'essere increato come materializzazione del suo fiato vitale (prāṇa). Apparve dapprima Rudra, luminoso come il sole che sorge. Era androgino… L'immensità, vedendo quest'ermafrodito divino, gli disse: 'Dividiti'. Così, con il lato sinistro del dio, fu creata una dea che divenne la sua compagna. Ella si sarebbe poi incarnata nella figlia del re-sacerdote Dakṣa. Prendendo il nome di Satī (Fedeltà), divenne l'amante di Rudra. (Liṅga Purāṇa)
  • Lo sciamano, una persona alta e affascinante, stava lì vicino provando diversi aggettivi. Era particolarmente interessato al maschile, femminile e neutro-androgino. «Non riesco a decidermi», disse lo sciamano. «Questo è il lato oscuro della nostra nuova condizione. Prima avevamo delle scelte chiare. Ora, la nuova complessità mette tutto in dubbio.» (Eleanor Arnason)
  • Ma lo sciamano stava ancora provando gli aggettivi, incapace di decidere se lei, lui o esso volevano essere femminile, maschile o androgino. «Non posso sposare qualcuno che ha le idee così confuse», disse la terza figlia. «La sottigliezza è una cosa. L'incertezza è un'altra.» (Eleanor Arnason)
  • Per me – devo dire – quando si ha a che fare con una persona creativa, il suo essere donna o uomo conta poco, trasforma l'essere umano in una sorta di androgino che attribuisce il massimo significato al dominio che il Linguaggio esercita su di lui. (Marisa Volpi)

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