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Aniceto Del Massa

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Aniceto Del Massa

Aniceto Del Massa (1898 – 1975), scrittore ed esoterista italiano.

Sul significato dell'arte modernissima

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  • L'arte, intesa come valore individuale reagì con Novalis, e con Vagner, e con essi si affermò opera d'arte come volontà contro l'opera d'arte come genialità. La crisi, in generale, se di crisi si può parlare in sede teorica, è costituita essenzialmente, secondo Evola, dal fatto che il processo del trapasso, si è concretato in fasi ognuna delle quali costituisce un passaggio e una propedeutica per lo sviluppo di un'arte nuova, chiamiamola pure astratta in mancanza d'un aggettivo che meglio la qualifichi; processo virtualmente non concluso ma potenzialmente accennato nella sua più recente manifestazione: il dadaismo. (pp. 60-61)
  • La complessione spirituale di Evola – letto il suo libro [Saggi sull'idealismo magico] la si può considerare nella sua totale esperienza – è giunta coraggiosamente a limiti oltrepassati i quali non vi è più speranza per i deboli. I suoi sono continui atti di coraggio quantunque abbiano l'apparenza di sforzi logici; il signore assoluto, l'autarca, colui sufficiente a se stesso è tale in virtù di una coscienza nuova; questa coscienza nuova non ancora completamente manifestata, si è già definita in posizioni solide; questa coscienza nuova è necessaria per comprendere l'arte nuova, la nuova grande arte astratta che, altrimenti, è incomprensibile, incoerente. (p. 61)
  • [...] nella mistica in generale, il valore dell'io, sebbene soggetto nelle sue manifestazioni a una potenza superiore, conserva una libertà di atteggiamento, una libertà di espressione che è la più vicina alla libertà assoluta vagheggiata dall'Evola, e che l'arte astratta deve realizzare. Il binomio, così, autore-spettatore, apparirà come una contraddizione. L'io, libero da ogni formula, superiore ad ogni impedimento di qualsiasi ordine, signore assoluto, sufficiente a se stesso, ha la facoltà magica di comporre a suo piacere ogni sua manifestazione. (pp. 61-62)
  • [...] in arte l'unico canone ammissibile è di una semplicità abissale e si può sintetizzare in poche parole: saperla fare. Il saperla godere, è poi un problema diverso. (p. 62)

Bibliografia

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