Anna Basta
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Anna Basta (2001 – vivente), ginnasta italiana.
Intervista di Alessandro Mossini, corrieredibologna.corriere.it, 20 novembre 2022.
- Eravamo sottoposte a una pesata giornaliera, inizialmente non mi creava problemi ma dopo insulti e umiliazioni ho iniziato ad accusare il colpo pur parlandone poco. Con l'allenatore si crea quasi un rapporto di dipendenza, è una figura di riferimento, cerchi la sua approvazione, arrivi a stimarlo anche se sai che ti sta facendo male: è una relazione tossica. La dipendenza ti fa pensare che tu sia sbagliata e che loro abbiano ragione, poi con un percorso su me stessa con una psicologa ho capito la realtà.
- Prima di entrare in squadra non era mai successo che mi pesassero ogni giorno. Ci mettevano in fila, solo con le mutandine, e ci pesavano. Dopo la prima pesa smisi di fare colazione e prendevo solo un caffè, evitavo l'acqua appena sveglia anche d'estate, perché sai che un bicchiere può fare la differenza. Tra le varie cose che ci venivano dette, "Sei incinta?", "Hai la pancia", "Ma che sedere hai?", "Vergognati", "Fai schifo, come ti permetti di essere così". Frasi che venivano dette non solo alla pesa ma in ogni momento della giornata. Iniziai a prendere anche dei lassativi, provai a vomitare ma non ci riuscii e anche gli infortuni diventavano materia di critica perché venivano considerati scuse per non allenarsi: dopo un problema al ginocchio, mi si gonfiò tutta la gamba e rischiai la trombosi, andai nonostante tutto alla pesata, con la febbre e in stampelle, ma mi dissero che ero una sfaticata.
- Ho pensato per mesi che la vita non avesse senso e che le persone senza di me potessero vivere meglio. I miei genitori lo hanno saputo molto tardi proprio perché ero via di casa e gliene parlavo poco, quando lo hanno scoperto sono rimasti scioccati.
- Quando ho iniziato a subire commenti e umiliazioni pubbliche ho capito che qualcosa non andava e sono stata sempre peggio, fino alla decisione di abbandonare.
Citazioni su Anna Basta
[modifica]- Anna se ne era andata a maggio 2020, nessuno si era accorto del suo disagio. Il problema non erano i chili, era la tecnica. Le Olimpiadi si fanno in 5 e lei era la sesta. Le ho detto: vai a casa, centrati, ci risentiamo. È sparita. Ma non è il fallimento di nessuno. Anna non voleva più la ginnastica e si è portata dietro il conflitto in famiglia. Le serviva un alibi: non essere stata capita. (Emanuela Maccarani)
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