Anna Bravo

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Anna Bravo (1938 – 2019), storica, accademica e saggista italiana.

Lidia Beccaria Rolfi[modifica]

  • [Lidia Beccaria Rolfi] Grande disturbatrice, la battaglia contro fascismo e negazionismi non le impedisce di criticare l'equazione resistenza = lotta armata, che oscura ogni altra forma di opposizione antinazista, a cominciare da quelle attuate in Lager; di strapazzare gli amici deportati per il loro maschilismo; di imporre la presenza femminile nelle sedi più restie. Cuore vigile, prende posizione contro i crimini del presente, convinta che compito dei sopravvissuti sia testimoniare il Lager e insieme farsi portavoce di tutti gli oppressi, in primo luogo dei meno ascoltati.
  • Presto si accorge che anche tra gli antifascisti di deportazione si sa poco, e quella femminile non interessa proprio. «Deportata? – la apostrofa un comandante della sua zona – le partigiane si fanno uccidere, non si fanno prendere prigioniere».
  • [Lidia Beccaria Rolfi, dopo la prigionia nel lager di Ravensbrück] Riprende a insegnare. Al momento di partire per una scuoletta in cima alle Langhe, è «pronta a violare subito la nuova legge dell'Italia libera» – fraternizzando con i genitori degli allievi, leggendo troppi libri e giornali politici, trascurando le preghiere in classe. In più – bella, bionda, minuta, penetranti occhi castani – si trucca e porta i pantaloni, fuma, non va in chiesa, balla alle feste dei coscritti. Per la gente del paese è una persona cara. Per i benpensanti di campagna e di città, una strana ragazza che deve aver avuto una strana esperienza in Germania.

Maria Occhipinti[modifica]

  • Povera, combattiva, di sinistra, la giovane ragusana Maria Occhipinti non si capacitava che a chiuderla in galera in quel gennaio 1945 fosse la nuova Italia democratica e antifascista. Lei figlia di un muratore e di una cucitrice, costretta a lasciare la scuola a dispetto dell'amore per [i] libri, lei con la sua storia di sofferenze e riscatto, dall'infanzia difficile alla guerra, da una gravidanza di stenti alla morte della bimba appena nata, dalla ripresa degli studi all'approdo al comunismo, alle grandi speranze all'arrivo degli americani, alle lotte contro il carovita.
  • [...] in Svizzera incontra un mondo diverso, che le sembra più adulto, più rispettoso e equilibrato nei rapporti uomo-donna e che le fa apparire gli uomini siciliani «piccini, quasi balbettanti».
  • Una donna di Ragusa [della Occhipinti] resta a lungo un libro per pochi, mentre nell'autrice si vede soprattutto l'erede delle donne di ancien régime tante volte insorte a difesa degli interessi della comunità. In parte è così. Ma Maria è anche una moderna ribelle che fa un gesto imprevisto: molto prima che nascano l'interesse per la storia "dal basso" e il mito della spontaneità popolare, rivendica per sé il diritto di parola e di giudizio disconoscendo a politici e specialisti il monopolio dell'interpretazione.

Bibliografia[modifica]

  • Anna Bravo, Beccaria Rolfi Lidia, in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), www.150anni.it
  • Anna Bravo, Occhipinti Maria, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), www.150anni.it

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