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Anne Hay-Mackenzie, duchessa di Sutherland

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Anne Hay-Mackenzie

Lady Anne Hay-Mackenzie, duchessa di Sutherland (1829 – 1888), nobildonna inglese.

Citazioni di Anne Hay-Mackenzie

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  • Forse, io oggi vi scrivo delle espressioni che tutto il mondo vi ripete; ma voi mi conoscete abbastanza, spero almeno, per credere che la mia non è un'ammirazione, una venerazione comune, che io sono fiera sino al fondo dell'anima di conoscervi e di possedere la vostra nobile amicizia. Posso sempre avere la gioia inesprimibile di pensare, che forse un po' per farmi piacere e un po' per una ragione più elevata; posso sempre sperare, dico, che la grande anima, alla quale io m'interesso con un'afFezione così profonda, ha le sue sorgenti nella fonte della vita eterna, nella Parola di Dio? Non è vero, mio Generale, che voi mantenete la promessa, che mi avete fatto, di leggere il «Nuovo Testamento», che ci narra ciò che Gesù ha sofferto, perché noi non soffrissimo? Amiamolo, col cuore e con l'anima, poiché egli ci ha tanto amato!
    Sempre la vostra piccola amica
    Anna Sutherland e Cromartie.[1]
  • Penso sempre a voi, mio Generale, e con grande affetto. Ciò che voi mi dite, le vostre linee, mi vanno diritte al cuore, ma mi fanno nello stesso tempo triste. Credete che la mia amicizia, nel senso più vero e più nobile della parola, sarà sempre vostra con tutta quell'ammirazione – posso dire culto – che io sento per il vostro bello e nobile carattere![2]

Citazioni su Anne Hay-Mackenzie

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  • Con le donne d'Inghilterra [Garibaldi] ebbe spesso interessanti discussioni sulla religione; specialmente con la giovane duchessa Anna di Sutherland e di Cromartie, donna eletta, amicissima della Regina Vittoria, della quale era dama di Corte, queste discussioni si svolsero animate. La nobile signora s'era messa in capo l'idea di convertire Garibaldi alla religione anglicana. (Giacomo Emilio Curatulo)

Note

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  1. Lettera a Giuseppe Garibaldi, 17 giugno 1864; citato in Giacomo Emilio Curatulo, Garibaldi e le donne, Imprimerie polyglotte, Roma, 1913, pp. 63-64.
  2. Lettera a Giuseppe Garibaldi, 1º giugno 1864; citato in Giacomo Emilio Curatulo, Garibaldi e le donne, Imprimerie polyglotte, Roma, 1913, p. 62.

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