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Antonietta Giacomelli

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Antonietta Giacomelli, Dal diario di una samaritana, ed. 1917

Antonietta Giacomelli (1857 – 1949), educatrice, giornalista, scrittrice italiana e terziaria dell'Ordine francescano.

Citazioni su Antonietta Giacomelli

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Citazioni in ordine temporale.

  • Molto meno facile è intendersi con la signorina Giacomelli. Carità e giustizia, il suo programma è tutto in queste due parole, ed enunciato così non parrebbe alla prima nulla di molto allarmante. Chi a priori vorrebbe respingerlo? Se non che essa scarta nelle applicazioni tutti gli accomodamenti, tutte le sfumature della ermeneutica spiritualista, piena di profumate raffinatezze, che una nuova generazione di romantici (Max Nordau la chiamerebbe una nuova degenerazione) ha messo oggi di moda, e retrocede alla pura e semplice morale di Cristo, come se nulla fosse e non si trattasse che d'una gita di piacere. Troppa rigidità! Troppa precisione! E troppe cose una tale rigidità e precisione presuppongono mutate da poter recare qualche frutto.
  • La signorina Giacomelli, insomma, pel momento che corre ha, secondo noi, il gran difetto di credere davvero a ciò che dice, di crederci molto più di parecchi fra gli stessi scrittori, che cita a conforto delle sue parole, e, posto ciò, possiamo bensì augurarle, non assicurarle che tale difetto le verrà perdonato. Ma forse a lei poco importa di questo.
  • Si potrà dissentire in tutto od in parte dalla signorina Giacomelli, ma per lo meno si dovrà convenire che essa ha su quasi tutti i neomistici odierni il vantaggio di non rifugiarsi in vaghe aspirazioni d'idealità, non determinantisi in nessuna forma precisa, in incerte affermazioni di religiosità, naturale e civile, che non sono nuove, che si sono mostrate ad ogni crisi sociale un po' minacciosa, e che sono sempre rimaste una buona intenzione e nulla più. No. La signorina Giacomelli si pianta solidamente sulla religione tradizionale cristiana, la mette alle prese con tutte le necessità individuali e sociali del momento presente e dimostra che essa le soddisfa, che essa è la sola anzi, la quale le può soddisfare. Va un po' più in là ancora; vuol dimostrare cioè che la pura ragione e la scienza ci si sono inutilmente provate esse pure e che oggi non possono se non confessare umilmente la propria sconfitta.

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