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Antonio Lepschy

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Antonio Lepschy (1931 – 2005), ingegnere italiano.

Il colore della porpora

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  • La sostanza chimica a cui si deve il colore della cosiddetta porpora degli antichi (o porpora di Tiro) è il 6,6'-dibromoindaco, che è uno dei molti derivati alogenati dell'indaco, tutti con formula di struttura simile a quella dello stesso indaco. (p. 53)
  • La porpora veniva ottenuta per trasformazione chimica del secreto di vari tipi di molluschi, in particolare Murex brandaris (il cui prodotto era di uno "schietto rosso intenso"[1]) e Murex trunculus (il cui prodotto era di un rosso tendente all'azzurro (forse la purpura amethystina di Plinio)[1]. (pp. 53-54)
  • È comune esperienza che le sfumature dei colori varino in modo pressoché continuo; la scienza dei colori, cioè la cromatica, è arrivata alla conclusione che le relative sensazioni possano essere caratterizzate da tre parametri: "la tinta", per la quale distinguiamo, ad esempio, il rosso dal giallo, dal verde, dall'azzurro; la "saturazione", per la quale distinguiamo, ad esempio, il rosa dal rosso ed il celeste dall'azzurro o dal blu; la "luminosità" al variare della quale, ad esempio, si passa dal bianco al nero attraverso la serie dei grigi. (p. 55)

Note

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  1. a b F.M. Fales-O. Longo-F. Ghiretti, La porpora degli antichi e la sua riscoperta ad opera di Bartolomeo Bizio, "Atti dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti". Classe di scienze morali, lettere ed arti, CLI, 1992-93, pp. 825-886.

Bibliografia

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  • Antonio Lepschy, Il colore della porpora, in La porpora: realtà e immaginario di un colore simbolico: atti del Convegno di studio, Venezia, 24 e 25 ottobre 1996, a cura di Oddone Longo, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, Venezia, 1998.

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