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Antonio Lupis

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Antonio Lupis

Angelo Antonio Lupis (1620 – 1700), scrittore italiano.

La segretaria morale

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Al gentilissimo Perlino, mio cane di casa.

Mi conpatisca, chi leggerà questa mia, se m'addomestico con un Animale, e faccio cerimonie con chi non m'intende. Vi sono stati anche di quelli che hanno stampato le lettere delle bestie et hanno introdotto la Segretaria con i Bruti. Mi trovo un cane per nome Perlino, che in fatti è una gioia nel considerare i pregi delle sue maniere. Voi, mio amatisssimo Compagno d"Inverno, in quell'arie così ruvide et agghiacciate mi servite la notte a ristorar le membra interezzite, scaldaletto animato della mia freddezza, e peloso calore della mia vita. Voi, se mi combatte qualche passione, cercate con i vostri scherzi di sollevar le mie angoscie. Se contorcete la coda, inanellate una Collana alle vostre pompe. Se talora giocate con i salti, non vi è capriola che gareggi le grazie del vostro ballare. Se baiate si spaventano alle vostre trombe le ciurme de' gatti. Vi servite a vostra spesa, senza dimandarmi mai un abito, così modesto che siete, che non volete aggravarmi di alcun stipendio ne i sarti. Provisto di una livrea naturale, mi corteggiate dove vado, e se bene con quei peli pare lavorata di cilicio, ad ogni modo vi contentate di portarla sempre indosso; Penitente bizzarro della natura, et Anacoreta quadrupedo del Destino. Non parlo della fortezza del vostro animo, che disprezzando le mollizie del corpo, con un piede propriamente da filosofo, scalzo et abietto, calpestate i nevosi orgogli delle stagioni. Così riverente et umile, che continuamente portate chino il capo verso la terra, per ricordarvi di quella Madre, che vi produsse. Puntuale al servire, pare che avete appreso dalle Corti le forme più leste e galanti; giacché mi accompagnate ogni passo. Non avete visto la faccia delle battaglie, e riuscite così esperto nel mestiere dell'armi, poiché se esco fuori di casa, mi assistete di vanguardia nel camminare avanti. Simbolo della gratitudine, che se vi accarezzo mi date subito una leccata alle mani, Gloriatevi di essere il tipo della fedeltà, e il guardiano delle abitazioni, il terrore de' ladri, e l"Argo della vigilanza, la sicurezza de'greggi, e l'istromento principale delle cacce. Con spolpare un osso voi banchettate alla grande, geroglifico della temperanza e specchio della astinenza. All'usanza de' stoici dormite per le piazze e per le strade, essendo il vostro capezzale un nudo suolo. Una carne assuefatta ai patimenti, e non impoltronita nelle delicatezze. Orsù mio perlino restate in Pace, et a rivederci nella Beccaria.

[Antonio Lupis, La segretaria morale, Venezia, 1687, pag. 126]

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