Antonio Minturno

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Antonio Minturno

Antonio Sebastiani Minturno (1500 – 1574), vescovo cattolico, poeta, umanista e critico letterario italiano.

Citazioni su Antonio Minturno[modifica]

  • Come altri teorici interessati all'ammaestramento morale del pubblico, Minturno mise in grande rilevo la la verosimiglianza. Il poeta deve mostrare soltanto ciò che è vero e imitarlo in modo tale che il suo pubblico lo accetti come vero. In questo modo il Minturno assegna un ruolo centrale alla convenienza e al decoro. (Marvin Carlson)
  • Nel De Poeta del Minturno (1559), i principii sono gli stessi, e lo stesso anche il metodo. Egli comincia col mettere in luce l'ambito vasto della poesia, che si può dire abbracci tutto lo scibile umano, e col dimostrare che non è dato scorgere traccia di dottrina prima che i poeti apparissero sulla terra, che nessuna nazione per quanto barbara è stata mai contro la poesia: gli Ebrei lodavano Dio in versi; i Greci, gli Italiani, i Tedeschi, gli Inglesi l'hanno avuta tutti in pregio; i Persiani contano i loro Magi e i Galli i loro bardi. Il verso, pur non essendo dell'essenza della poesia, contribuisce per molto alla sua vaghezza; e, se gli Dei dovessero parlare, niun dubbio che parlerebbero in versi; nei tempi primitivi, infatti, fa in versi che si scrissero tutte le scienze, la storia e la filosofia. (Joel Elias Spingarn)
  • Or è vero che il Minturno non fa allusione alcuna alla genesi delle sue nuove idee letterarie, ma non c'è da aspettarsela. E però, al vederlo tam mutatus ab illo del «De poeta», come non pensare che qualche gran nube è passata sull'anima del pio vescovo? Ora il suo pensiero teorico si orienta tutto verso una poesia alleggerita dagli inevitabili residui del male, e il meno in conflitto possibile con l'Unico Vero. Il classicismo stesso, con il suo fondo di paganesimo, gli fa paura; e, vedete? dopo aver gettato uno sguardo di spregio alle favole romanzesche «che di sogni empion le carte» viene ad auspicare altre favole (il che vuol dire che non eran proprio esse come tali che gli davan fastidio). (Giuseppe Toffanin)
  • Se ufficio principale del poeta è di insegnare la virtù, occorre che sia egli medesimo un uomo virtuoso; e, ciò affermando, il Minturno, primo nei tempi moderni, presenta in forma completa la teoria della missione sacra del poeta. Concesso che né cognizione né qualità morale di sorta gli manchi, il poeta in fondo sarà l'uomo veramente savio e buono; infatti si può definirlo un uomo dabbene, esperto nell'arte del dire e dell'imitare; e non sarà buon poeta se non sia già buono come uomo. (Joel Elias Spingarn)

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