Ascanio Centorio Degli Ortensi

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Frontespizio del Secondo discorso di guerra, 1567

Ascanio Centorio Degli Ortensi (XVI secolo), scrittore italiano.

Incipit di Discorsi di guerra[modifica]

Sempre (Signor mio) ho stimato ottimo consiglio quello d'un Capitan Generale di essercito; che considerando alla forza del Nemico, & alla qualità de' Tempi, sappia con vantaggio suo cedere in parte alla fortuna: e massimamente, quando quella per alcun tempo gli è stata contraria, e combattendo con essa fuggire i suoi duri assalti, e temporeggiando il nimico, turbargli con disegno, come per l'esempio di Fabio Massimo si può vedere: Che considerando alla fortuna di Annibale, & alla strage, che i suoi Romani tante volte havevano ricevuto, volle tardando con consiglio sovvenire a gli errori passati, & contrastare con essa, frenando gli avidi animi de' suoi soldati nel disiderio del combattere, i quali non erano capaci dell'avvedimento di Fabio, & a che fine egli si tendesse, dimostrando quella prudenza, che in un Generale d'essercito dee regnare.

Bibliografia[modifica]

  • Ascanio Centorio Degli Ortensi, Discorsi di guerra, Gabriele Giolito de Ferrari, Venezia, 1567.

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