Associazione Calcistica Perugia Calcio
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Citazioni sull'Associazione Calcistica Perugia Calcio.
- La maglia è il simbolo di una società. È la divisa da esporre. È lo scudo dietro il quale ripararsi. Ci sono maglie che pesano. Quella del Perugia, per esempio, che venne indossata da gloriosi atleti a inizio secolo, poi da Serlupini, da Montenovo, da Azzali, da Castagner, da Novellino, da Bagni, da Vannini. Soprattutto da Renato Curi, che del Perugia è il simbolo.[1]
- La squadra rossa del Grifone [...] non è nata per le mezze misure: è una bellissima donna che ha fatto ribollire prima d'amore e poi di rabbia i cuori del tifo. Una signora di sogno a passeggio per i fasti di Corso Vannucci, inavvicinabile eppure disponibile, altera eppure gioviale, splendida e dannata a un tempo. Ha dispensato gioie e dolori senza la cautela del risparmio, ha attraversato le stagioni come una folgorante meteora di gioia. (Carlo Felice Chiesa)
- [Nel 1976] Parliamoci chiaro: il radiocronista al di sopra delle parti non esiste. È inconcepibile un uomo asettico, vaccinato a tal punto da risultare inattaccabile, pure in forma attenuata, dal morbo del tifo. Ad esempio, io non ho nulla in contrario ad ammettere che faccio il tifo per il Perugia. Ma perché il Perugia, mi chiedono tutti, osservando che non c'è nulla di umbro nella mia posizione anagrafica? Perché la sorte mi toccò, a diciotto anni, di studiare a Perugia. (Nando Martellini)
- [Nel 1975] Una volta che mi posi in testa di organizzare una squadra di ragazzini [...] mi venne d'istinto di comprare una serie di maglie tutte rosse e di piazzarci lo stemma col grifone. (Paolo Valenti)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Fieri di questa Maglia, acperugiacalcio.com, 22 luglio 2013.
Voci correlate
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